Uno spazio intimo e accogliente e allo stesso tempo arioso e spazioso. Una cucina innovativa e mai banale, che non cade nella sfarzosità. Ingredienti di qualità lavorati in modo pulito, così da riuscire a tirar fuori il loro massimo potenziale. Zia Restaurant, una stella Michelin è la dimostrazione che l’eleganza vince sempre.
Zia Restaurant, il Locale
Nel rione Trastevere, in un’importante via che fa da guardiana alle sottostanti viuzze del cuore pulsante del centro storico di Roma, per la precisione, Via Goffredo Mameli, da ormai cinque anni è nato Zia Restaurant. Il proprietario, nonché executive Chef Antonio Ziantoni, ha aperto il suo ristorante nel 2018 dove dà sfogo a tutto il suo talento.
L’arredamento del locale è in perfetta sintonia con la scelta gastronomica: ricercato e raffinato. Il personale di servizio, anch’esso elegante, è vestito di lino beige. Le pareti tra il grigio chiaro e scuro, i tavoli di legno, i vasi di terracotta e i fiori arancioni per dare colore e vivacità. Tutto sembra studiato per trasmettere sensazioni di pace e armonia. La mise en place è curata in stile minimale, il servizio è bianco di porcellana francese, privo di inutili fronzoli che distoglierebbero l’attenzione vero protagonista: il cibo.
La cena inizia con un’entreè: cigarillo di arance e olive nere con il quale si aprono le porte alle più alte aspettative, che non tardano ad arrivare.
Zia Restaurant, la Degustazione
Una degustazione di sei portate, in abbinamento con vini scelti dal sommelier per esaltare i sapori del cibo ed arricchire l’esperienza sensoriale.
L’amuse-bouche è composto da più assaggi che vanno gustati in ordine: mozzarella con latte di capra, barchetta con pomodori del Piennolo gialli e rossi, pancia di maiale cotta a bassa temperatura ed aspic di peperoni al cucchiaio. Seguendo l’ordine consigliato l’esplosione gustativa è assicurata. Nessun assaggio prevale sull’altro, il gioco di equilibrio è riuscito perfettamente.
Si continua con ostrica, nervetti e crucifere, un connubio di mare e terra con un tocco “crunchy” dato dalla foglia di crucifera fritta. A seguire: animella di vitello farcita su crema ai tre latti (vacca, pecora e capra) con mesticanza di erbe spontanee, un gusto deciso e avvolgente, grazie alla presenza della crema al latte. Importante l’accompagnamento con la mesticanza che dona freschezza al piatto.
Si procede con il primo, cappellacci ripieni di maiale affumicato su crema di parmigiano stagionato ventiquattro mesi, gel di prugne secche e gocce di bitter. Sapori decisi ed armoniosi grazie alla presenza della nota affumica e la dolcezza delle prugne secche che abbinati al bitter lasciano un retrogusto dolce-amaro che pulisce il palato.
Il secondo è a base di pesce: ricciola marinata nel grasso di anguilla e successivamente grigliata in modo da eliminare l’eccesso lipidico e donare un gusto più raffinato, alla base un pesto di erbette aromatiche a bilanciare il gusto. Il tutto accompagnato da puntarelle marinate nella colatura di alici e foglie di alloro e consommé realizzato con patate arrosto e rosmarino, quest’ultimo di grande persistenza balsamica. A completare la portata: pane dolce con fichi, uvetta passa e albicocche, anch’esso pensato per armonizzare le varie componenti della portata. Un tripudio di sapori e diverse texture che riescono a legarsi perfettamente tra loro.
Si arriva al predessert: pompelmo con dragoncello, champagne e bitter. Fresco e delicato, con pochi ingredienti espressi al massimo. A seguire il dessert, tourbillon a base di frolla di farina di mandorle con all’interno pralinato di nocciole, mandorle e crema “supreme”, composta da panna e vaniglia del Madagascar. Un dolce che sa di casa.
Alla fine di ogni piatto assaggiato pensi: “questo è il mio preferito” per poi smentirti pochi minuti dopo all’arrivo della portata successiva, questo è l’effetto di Zia Restaurant. Un luogo che ti fa venir voglia di tornarci per assaggiare tutti i piatti, anche in diversi periodi dell’anno per scoprire quali ingredienti di stagione lo Chef utilizzerà. Un ristorante inclusivo, non snob, che riesce a farsi apprezzare non solo dai professionisti della gastronomia ma anche dai semplici curiosi e amatori che vogliono affacciarsi all’alta cucina senza sentirsi fuori luogo o a disagio.
Ogni dettaglio del ristorante è caratterizzato da una cura straordinaria che riflette l’amore e la passione con cui lo Chef e la sua squadra lavorano. Il cibo è il protagonista indiscusso e tutto il resto, seppur brillantemente accurato, sembra esistere in funzione di esaltarlo e poterne beneficiare nel mondo più puro e semplice possibile. Una semplicità che si lega all’autenticità e all’eleganza che resiste al tempo e scavalca le apparenze e le mode del momento.