La prima edizione itinerante del Vinitaly and the City si è svolta in Calabria dal 30 agosto al 1° settembre con oltre 20000 presenze nel Parco Archeologico di Sibari: un successo storico per la regione e il mondo del vino al di là di ogni previsione.
C’è chi ha parlato di azzardo e chi di opportunità, questa prima edizione di Vinitaly and the city in Calabria, che si è svolta a Sibari dal 30 agosto al 1° settembre, è stata entrambe le cose.
Una scommessa per Verona Fiere che ha avuto fiducia e in un certo senso lungimiranza nell’immaginare un format itinerante, che esce per la prima volta dalle mura di Verona e gira per l’Italia, e soprattutto pensarlo in Calabria che offre luoghi meravigliosi e sconosciuti ai più e potenzialità inespresse. Una scommessa anche per la Regione Calabria e Arsac – Azienda Regionale per lo Sviluppo dell’Agricoltura Calabrese, che colgono al volo l’opportunità senza paura, o forse meglio dire con tanto coraggio, mettendoci tutto l’impegno possibile, facendo scendere in campo i loro professionisti, un piccolo esercito di circa 400 addetti tra allestitori, tecnici, sommelier, divulgatori, comunicatori, trasporti, lavorando senza sosta per arrivare alla data prestabilita senza una minima sbavatura, senza intoppi. E così è stato. La macchina messa su ha funzionato, confermando capacità organizzative, voglia di arrivare in alto e dimostrare che anche nella terra dei primati negativi le cose buone e belle sono molto di più e vanno solo scoperte.
Forse l’unico neo sono state le previsioni sui numeri: si pensava con cauto ottimismo a circa 6mila presenze nelle tre serate e invece l’affluenza ha superato ogni aspettativa con oltre 20mila wine lovers, curiosi, famiglie e turisti arrivati da ogni parte della regione e non solo.
Lo stesso Gianni Bruno, Exhibition manager di Vinitaly in chiusura della manifestazione commenta: “Il successo di questa prima edizione di Vinitaly and the City fuori dai confini di Verona –dimostra la validità del fuori-salone dedicato ai wine lover che Veronafiere ha lanciato nel 2013. Si tratta, infatti, di un format in grado di promuovere il vino agli appassionati e raccontarlo attraverso la cultura, i paesaggi e le bellezze storico-artistiche uniche dei territori di origine. Questa prima tappa in Calabria, a Sibari, è frutto dell’importante lavoro di squadra che ha visto impegnati il team di Vinitaly and The City, Regione Calabria con il suo assessorato all’Agricoltura, Arsac e Parco Archeologico di Sibari. L’auspicio, ora, è di continuare a collaborare per confermare questo evento in Calabria un appuntamento fisso per le realtà produttrici d’eccellenza del Sud Italia e al contempo renderlo sempre più un asset replicabile a disposizione delle altre regioni italiane a vocazione vitivinicola”.
Cosa è successo al Vinitaly and The City Calabria in Wine
Tre giorni dal 30 agosto al 1° settembre di vera festa intorno al vino nello splendido scenario del Parco Archeologico di Sibari, proprio “dove tutto è cominciato”. Una location obbligatoria quasi, dopo il Vinitaly di aprile 2024 dove la Calabria dedica un intero padiglione ai vitigni autoctoni e alla terra di Enotrio. Nell’area sibarita 15000 metri quadri dedicati alle 68 cantine calabresi, 15 tra produttori di liquori e spirits, insieme ad altre del settore olivicolo. A queste si aggiungevano 8 stand collettivi come Pescara Wine Abruzzo, Gambero Rosso, Le Donne del Vino, Concours Mondial de Bruxelles, Merano Wine Festival con etichette da ogni parte d’Italia e del mondo. Non mancava ovviamente l’area food con 14 chef calabresi dell’Associazione Chef Pittagorici che ogni giorno hanno preparato insieme un menu di valorizzazione dei prodotti tipici della regione. E poi spazi di divulgazione con talk e masterclass, un’isola dedicata alla biodiversità e il Social Garden, dedicato alle dirette social e alle interviste live di ospiti e produttori, curata da giornalisti, influencer e wine commnicator, un format nel format che ha saputo raccontare in modo informale, pop e divertente questi tre giorni di kermess.
Tra le attività quotidiane dalle 18.30 alle 24 previsti ogni giorno wine talk, masterclass e presentazioni di libri sul vino. Tra i nomi dei relatori coinvolti spiccano: Sissi Barattella, Paolo Massobrio, Luciano Pignataro, Andrea Radic, Luca Gardini e Cristian Maitan, miglior sommelier d’Italia AIS 2023. Ogni sera è stato possibile anche fare delle visite guidate al tramonto del parco archeologico.
Tra gli espositori c’era buona parte della Calabria del vino, ogni territorio con i suoi autoctoni è stato rappresentato dalle aziende partecipanti, che confermano la crescita sia numerica che in qualità. C’era il Cirò nelle sue declinazioni, il Greco bianco e il Magliocco, il Moscato di Saracena e il Mantonico, il Pecorello, il Greco nero e la Guarnaccia. Tante le cantine guidate da giovani, tante le cantine storiche capaci di rinnovarsi e insieme lavorare in sinergia per dare visibilità ad una terra che è oggettivamente cresciuta e dove si possono trovare degli ottimi vini. E lo sottolinea anche uno tra i buyer stranieri presenti che ha dichiarato: “alcuni vini calabresi saranno capaci, nel mercato tedesco, di scalzare tutti gli altri vini”.
Infine nota di merito infine al servizio navetta da e per i parcheggi predisposti, fluido e puntuale con corse ogni 10 minuti.
Le dichiarazioni
L’assessore regionale all’Agricoltura Gianluca Gallo nel tracciare il bilancio finale non può nascondere la propria soddisfazione: “Un bilancio per noi positivo perché abbiamo lavorato tanto ed abbiamo lavorato in tanti, con grande impegno e grande passione. Credo che il risultato sia andato al di là di ogni più rosea aspettativa: tantissimi visitatori, tantissime presenze, tanto entusiasmo. E soprattutto tanta calabresità e tanto orgoglio da parte dei calabresi. Ed era questo uno dei nostri obiettivi. Adesso abbiamo tanta consapevolezza in più. Abbiamo dimostrato che possiamo realizzare in maniera impeccabile manifestazioni di questo tipo. Sono arrivati anche i complimenti di Veronafiere e dei produttori, che ha già manifestato la disponibilità per altre edizioni”.
Parole che trovano eco in quelle del commissario Arsac Fulvia Caligiuri: “I numeri sono positivi e, in virtù di questo, guardiamo avanti. Qualora dovesse presentarsi un’altra opportunità, saremo ancora più pronti, forti di questa esperienza, che ha suggerito anche nuove idee. Per il mondo vitivinicolo, per il mondo dell’agroalimentare, per la nostra storia, per la nostra cultura. Abbiamo dimostrato che la Calabria, quando vuole, riesce a mostrare le proprie qualità sotto ogni punto di vista, anche nell’organizzazione di eventi di carattere internazionale come questo. Da altre regioni stiamo ricevendo attestati di stima e ammirazione per quanto realizzato”.
Un’organizzazione, dunque, pensata in ogni singolo dettaglio che ha saputo dare l’immagine più bella della Calabria. Un grande successo di cui non solo l’organizzazione, ma tutti i calabresi vanno fieri e che conferma una volta per tutte la capacità nel realizzare un evento senza precedenti. Buona la prima!