Da domani 10 aprile al 13 torna il Vinitaly nella formula piena (e in sicurezza) il più grande evento del vino del Belpaese. Tutto sull’evento più atteso dell’anno di Verona.
Tutti al Vinitaly della ripartenza, per ricercare un po’ di quella serenità che un 2021 di forte recupero, con il record delle esportazioni a 7,1 miliardi di euro (su 15 miliardi di valore alla produzione), aveva portato nelle cantine del Belpaese. Con 4.400 espositori, 700 top buyer da tutto il mondo, Usa e Canada in testa, ma anche da Europa, Asia e Africa, e con tutto il trade d’Italia, quello di scena dal 10 al 13 aprile a Verona (con l’anteprima di “Opera Wine” by “Wine Spectator” il 9 aprile, con 130 grandi cantine italiane selezionate dalla popolare rivista americana), sarà un Vinitaly che, pur nella prudenza di tutte le misure sanitarie ancora da rispettare per superare la pandemia – tra grandi degustazioni “orizzontali” sui territori, e “verticali” nelle annate e nelle aziende, focus e approfondimenti sui tanti aspetti dell’attualità, dai mercati alla situazione geopolitica, alla ricerca in vigna alle tendenze dei consumi – marcherà la ripartenza del settore.
Del vino italiano e delle grandi fiere in presenza, “che sono fondamentali soprattutto per le tante piccole e medie imprese, perché se nel complesso le esportazioni sono cresciute, a guardare i dati questo è vero solo per le realtà più grandi e strutturate”, ha detto il presidente Veronafiere e Aefi (che rappresenta tutte le fiere italiane) Maurizio Danese, sottolineato come, da uno studio della stessa Aefi, è emerso che 1 euro investito in fiera ne genera 60 di business e 23 di indotto. Ma sarà anche un Vinitaly che sarà il primo passo verso il nuovo futuro della più importante fiera del vino italiano, “co-progettato” con le imprese (sondate con la consulenza della società tedesca Roland Berger), basato su crescita internazionale e perfezionamento qualitativo dei buyer, ulteriore riduzione selettiva di wine lover in fiera, maggior diffusione degli strumenti online in favore del business to business, miglior adeguamento dei servizi logistici della città che resta – a detta degli espositori – valore aggiunto imprescindibile per la manifestazione, ha aggiunto il dg Giovanni Mantovani.
E se in fiera ci saranno sempre di più soprattutto, o quasi soltanto, il business ed il trade professionale, sarà Verona, la città dell’Arena e dell’amore di Giulietta e Romeo, con la sua bellezza, le sue vie e piazze ed i suoi palazzi storici, ad essere contenitore diffuso di tante occasioni per gli appassionati ed i wine lovers, con il vino che si mescola alla musica, al cinema, alla poesia, alla cucina, all’arte, alla cultura e non solo.
Vinitaly 2022, le grandi degustazioni
Un calendario di oltre 70 degustazioni alla scoperta delle migliori proposte enologiche di Vinitaly. È un programma fitto di eventi quello che animerà la quattro giorni della edizione n. 54 del Salone internazionale del vino e dei distillati (10-13 aprile 2022, Veronafiere) a partire dagli esclusivi Grand Tasting firmati Vinitaly, passando dai Tasting Ex … Press, realizzati in collaborazione con le più importanti riviste di settore internazionali fino alle degustazioni dal mondo dell’International Hall e al Vinitaly Tasting – The DoctorWine Selection a cura del giornalista e curatore della guida essenziale ai vini d’Italia Daniele Cernilli, pensato per buyer e operatHoreca.
Tra le novità 2022, la masterclass e il walk around tasting dell’Orange Wine Festival in programma lunedì 11 aprile e le masterclass dell’area mixology dedicate alla miscelazione di bevande alcoliche in cui trova sempre più spazio anche il vino, realizzate in collaborazione con Bartenders Group Italia. Fanno il debutto a Vinitaly anche i tasting di MicroMegaWines, la nuova sezione della manifestazione a cura del wine writer Ian d’Agata e Michele Longo per dare risalto alle produzioni di piccoli volumi e di nicchia a tiratura limitata e di altissima qualità. Tre le sessioni in programma per scoprire vini e terroir unici (dal 10 al 12 aprile).
Si parte il primo giorno (domenica 10 aprile) con il tradizionale walk around tasting dei Tre Bicchieri 2022 del Gambero Rosso. Nella stessa giornata al via anche Grand Tasting, il panel di degustazioni organizzate da Vinitaly, con Grandi vini italiani by top enologi francesi (ore 11) che mostrerà l’influenza dell’enologia francese nella produzione italiana attraverso 7 cuvée di vini tricolore d’eccellenza. A seguire, per la prima volta insieme, la giornalista e critica enologica di “Wine Advocate”, Monica Larner, e la senior editor e critica enologica di “Wine Spectator” Alison Napjus condivideranno il podio per raccontare la storia di sei cantine italiane gestite da altrettante figure femminili in “6 Iconic Women In Italian Wine” (ore 15): Albiera Antinori, Priscilla Incisa della Rocchetta della Tenuta San Guido/Sassicaia, Marilisa Allegrini, Elisabetta Foradori, Elena Fucci, Arianna Occhipinti e Chiara Boschis.
Lunedì 11 aprile è il momento di “Rossi autoctoni italiani, la forza della leggerezza. Un’opportunità contemporanea per un rinnovato successo sui mercati internazionali” (ore 11), a cura del primo Master of Wine italiano Gabriele Gorelli, che la condurrà in tandem con la spagnola Almudena Alberca, MW.
Chiude il panel del Grand Tasting, martedì 12 aprile, “Di padre in figlio: il futuro del vino italiano”, la degustazione a cura di Riccardo Cotarella e Luciano Ferraro, per dare voce alla storia di alcune tra le aziende più rappresentative del Belpaese protagoniste oggi di un passaggio generazionale: uno sguardo al passato dei fondatori che volge verso i nuovi orizzonti dei successori. E il racconto del cambio di testimone nel mondo del vino prosegue anche nel focus di “Young to Young”, le tre sessioni di degustazione organizzate dai giornalisti enogastronomici Paolo Massobrio e Marco Gatti in cui dieci giovani produttori di vino si raccontano a dieci giovani wine writer che hanno fatto della comunicazione social il proprio principale strumento di lavoro.
Spazio anche alle degustazioni organizzate dalle cantine, a partire da quella dedicata ai cru storici del Barolo presentata da Civiltà del Bere e organizzato da Arnaldo Riviera al tasting dedicato all’Amarone realizzato dalle Famiglie Storiche. Nei calici anche il Morellino di Scansano e il Vino Nobile di Montepulciano nelle degustazioni guidate dai rispettivi consorzi di tutela; focus sui vini calabresi nel tasting organizzato dalla Regione Calabria. Si parla del passaggio da Doc a Docg per il Verdicchio dei Castelli di Jesi superiore nel tasting dell’Istituto marchigiano di tutela vini (Imt). Dall’Italia alla Francia con i due appuntamenti firmati Les Grands Chais de France alla scoperta dei Crémant d’Oltralpe e della Borgogna da Chablis a Pommand. Il wine tasting Fisar in Rosa è dedicato a Luigi Veronelli: per l’occasione, oltre alla degustazione di vini di vecchia annata provenienti da tutta Italia, anche una tavola rotonda dedicata ad uno dei primi e più importanti giornalisti enogastronomici del Belpaese. Appuntamento speciale, infine, con l’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti (Sezione Verona) ch, in collaborazione con Onav, porta a Vinitaly “Diamo senso ai nostri sensi”, una particolare degustazione al buio per sviluppare, al di là della vista, gli altri sensi.
Tasting Ex… Press. Anche quest’anno tornano gli appuntamenti condotti dalla stampa estera, in collaborazione con Vinitaly. I vitigni autoctoni a bacca bianca sono al centro del tasting a cura della rivista di settore tedesca Vinum (domenica 10 aprile), mentre il Seminario Veronelli presenta i dieci Sole assegnati dalla Guida Oro i Vini di Veronelli 2022, lo speciale premio riservato alle dieci etichette che si sono distinte per valore e originalità. Approfondimento sullo champagne con il tasting dedicato alle sue varietà a cura della rivista francese Gilbert & Gaillaird e con la degustazione di grandi annate realizzata dall’International Wine & Spirits Competition e guidata da Sarah Heller, la più giovane Master of Wine asiatica e premiata con il “Wine Communicator of the Year” promosso da Vinitaly. È dedicato, infine, alle Slovenia il tasting organizzato dalla rivista Revija Vino: nonostante il suo piccolo territorio, il paese ospita diverse varietà regionali in grado di dare vita a vini di classe mondiali con specifiche tipicità. International Wine Hall: dalla Francia al Brasile, dalla Slovenia all’Argentina, passando per Spagna, Serbia, Macedonia, Libano e Sud Africa. È il giro del mondo in due sale quello proposto dall’International Wine Hall, il padiglione di Vinitaly dedicato alle produzioni internazionali. Protagonisti delle degustazioni non solo i vini, ma anche i distillati tipici di altre culture come gli spirits della regione autonoma di Vojvodina (Serbia).
Vinitaly Tasting – The DoctorWine Selection:un viaggio lungo tutta la Penisola quello proposto dal Vinitaly Tasting – The DoctorWine Selection, a cura di Daniele Cernilli, e studiato per gli operatori e i buyer del settore horeca: si parte domenica 10 aprile, con i focus sulla realtà vinicola del Centro Sud, sui grandi vini delle isole e sulla tradizione del Piemonte; a seguire, lunedì 11 aprile, approfondimenti sui vini del grande freddo dell’Alto Adige e del Trentino, sulle bollicine italiane e l’Amarone, sulle produzioni del Nord Est e delle Marche. Chiude il programma la Toscana (martedì 12 aprile), con le degustazioni dedicate al Chianti Classico e i suoi vicini e ai vini più tradizionali della Regione.
Vinitaly 2022, l’altro Vinitaly
Il ritorno alla normalità di “Vinitaly n. 54”, a Veronafiere, evento di riferimento del vino italiano, segna anche quello de “L’Altro Vinitaly”, per riassumere il calendario di incontri nazionali dedicati alla viticoltura sostenibile dei “piccoli grandi” vignaioli naturali, spesso poco conosciuti, custodi dell’ambiente e della biodiversità, fortemente legati al territorio e alle origini contadine, ed ai loro vini che, anche per la rarità e le piccolissime produzioni artigianali, sono profondamente identitari e l’espressione della ricchezza dei terroir del Belpaese, a partire da quelli meno noti. Al gran completo e con un ampio respiro internazionale, mentre “Vinitaly 2022” si prepara a riaccendere i riflettori sul mondo del vino italiano nella sua più importante vetrina mondiale in presenza a Verona nell’edizione n. 54 “della ripartenza” (Veronafiere, 10-13 aprile), torna anche “Summa” nella suggestiva location storica di Casòn Hirschprunn & Tòr Löwengang alla Tenuta Alois Lageder (Magrè sulla Strada del Vino, 9-10 aprile), all’edizione n. 23 con la speciale selezione di 99 cantine italiane ed estere (da Francia, Austria, Germania, Nuova Zelanda, Repubblica Ceca, Ungheria e Portogallo) pronte a svelare le nuove annate dei loro vini sostenibili prodotti in sintonia con la natura, riaccogliendo dopo due anni gli appassionati, con degustazioni guidate e verticali esclusive, seminari e visite ai vigneti e alla cantina, accanto ad una rassegna gastronomica di pregio. E, con parte del ricavato, che sarà devoluto dall’associazione umanitaria Casa della Solidarietà (CdS), che, da molti anni, aiuta persone in difficoltà.
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Verona, fuori salone e altri eventi
Intanto, nella campagna veronese, va in scena anche l’edizione n. 17 di “ViniVeri. Vini secondo natura 2022” a Cerea (Area Expo, 8-10 aprile) con la regia del Consorzio ViniVeri, per farli conoscere, per ascoltare le storie di oltre 100 produttori da tutta Italia, Austria, Francia, Grecia, Portogallo, Slovenia, Spagna e, per la prima volta, Cile (in uno spazio, infatti, più ampio per garantire maggiore sicurezza), ed assaggiare etichette frutto del lavoro rispettoso dei cicli naturali. “E per continuare a portare avanti il nostro concetto di sostenibilità ambientale, economica ed etica, sia in vigna che in cantina, che ci lega da quasi vent’anni e ora più attuale che mai – spiega il presidente del Consorzio Paolo Vodopivec – un’esigenza che è divenuta prioritaria da parte di consumatori e winelovers, una strada adottata e percorsa da un numero crescente di aziende produttrici”. Un tema al quale il 9 aprile sarà dedicata la degustazione-presentazione del Manifesto “La forma e la sostanza, le luci e le ombre”, condotta da Sandro Sangiorgi insieme ai vignaioli del Consorzio, per centrare il discorso sulla qualità dei vini, dove naturale significa anche corretto, piacevole e buono. Ma ci saranno anche le cene firmate da due giovani chef che vantano in comune prestigiose esperienze internazionali e un ritorno al territorio d’origine: Andrea Irsara del ristorante Stüa Dla Lâ dell’Hotel Grand Ander a Badia (Bolzano) e il cuoco umbro Giulio Gigli del Ristorante Une di Capodacqua (Foligno), già chef de cuisine e responsabile creatività del Disfrutar a Barcellona. All’Enoteca ViniVeri, la vetrina-bottega, sarà possibile acquistare molte delle rare selezionate etichette dei vignaioli a prezzo di cantina, maggiorato di 1 euro per ogni bottiglia acquistata, che il Consorzio devolverà a favore di un’associazione di assistenza di bambini in difficoltà (il Manifesto ufficiale di “ViniVeri 2022” è firmato dall’artista e grafico Maurizio Armellin).
E tra i “fuori salone” dei vignaioli naturali, torna anche “Natural Born Wines – Salone dei vignaioli naturali”, promosso dal salone emiliano del vino naturale Sorgentedelvino, a Isola della Scala (Villa Boschi, 9-11 aprile). Nei calici, vini che sono l’espressione di straordinari terroir, spesso poco conosciuti, e prodotti in piccole o piccolissime quantità dalle sapienti mani di artigiani che fanno il vino rispettando le caratteristiche del luogo, l’ambiente e le tradizioni. La “carta dei principi” che i vignaioli di “Natural Born Wines” condividono racconta con semplicità cosa rende davvero speciali questi vini: le uve sono coltivate con metodi biologici o biodinamici, le fermentazioni avvengono solo con lieviti indigeni, in cantina l’uva si trasforma in vino senza additivi e coadiuvanti, e si utilizzano solfiti solo quando è necessario e in piccole quantità. “In questi giorni Verona diventa il centro del mondo del vino, volevamo portare lì anche i piccoli vignaioli naturali che ci piacciono”, dicono gli organizzatori. Insieme ai quali, i visitatori troveranno anche una piccola e molto curata selezione di prodotti tipici proposti da artigiani del cibo che condividono gli stessi principi.
Ma, in contemporanea, e, per la prima volta, c’è anche “Van Italy-Fiera dei Vignaioli Artigiani Naturali” a San Bonifacio (Villa Bongiovanni, 11 aprile), edizione n. 1 dell’evento promosso dall’Associazione dei Vignaioli Artigiani Naturali, la cui mission è quella di diffondere la conoscenza dei vini naturali e di illustrare la diversità e la personalità di ognuno di loro, in una panoramica dei vitigni autoctoni e internazionali, con vini di tutta Italia che sono come le perle rare, difficili da trovare. Ogni vino porta con sé la storia di un territorio, una filosofia produttiva, etica e soprattutto la storia di vita delle persone che hanno scelto di fare questo nobile mestiere, seguendo ogni fase produttiva con cura dalla vigna alla commercializzazione, in aziende medio piccole, generalmente a conduzione familiare, dove nascono etichette prodotte con lavorazioni artigianali, ottenute da uve raccolte manualmente, da agricoltura biologica o biodinamica, con fermentazioni spontanee, senza aggiunte di alcun additivo o coadiuvante enologico di vinificazione, con i contenuti di solforosa totale all’imbottigliamento che non superano 40 mg/l, indipendentemente dal tenore di zuccheri residui, e dove la cura meticolosa sia in vigna che in cantina è una scelta etica che viene ripagata con un vino sincero e senza compromessi.
E, ancora, come da tradizione, dopo lo stop dovuto alla pandemia tornerà anche “VinNatur Tasting 2022”, all’edizione n. 17 a Gambellara (Area Margraf, 9-11 aprile), con i vini naturali di 180 vignaioli che aderiscono al disciplinare dell’Associazione VinNatur guidata da Angiolino Maule, tra produttori italiani e cantine di Francia, Spagna, Grecia, Slovenia, Slovacchia, Austria e Germania. Un viaggio attraverso tutte le regioni vinicole italiane e una selezione di altri Paesi europei, per chi inizia a conoscere i vini naturali e per i professionisti del settore che vogliono ampliare le proprie conoscenze incontrando viticoltori che hanno il comune obiettivo di condividere le tecniche e le esperienze messe in campo per produrre vino in maniera naturale, sia in vigna che in cantina, e di divulgare la cultura del “terroir”.
“Italian Taste Summit”, infine, è l’appuntamento nato da un’idea di Joanna Miro per valorizzare e aumentare la percezione del brand di cantine d’eccellenza, diverse per provenienza geografica e dimensioni ma accomunate dal profondo legame con il proprio terroir e le sue tradizioni, e vedrà seminari e degustazioni con oltre 50 aziende ed altrettanti buyers, che si incontreranno a pochi km da Verona tra due cantine storiche del Garda e della Valpolicella come Masi Tenuta Canova e le Possessioni Serego Alighieri (13-14 aprile). Il summit “Enologia e Neuroselling: dalla scienza moderna le nuove vie per la qualità della tipicità territoriale e della sua promo in Export” svelerà i componenti del terroir che generano l’identità di un vino e le tecniche di vendita e comunicazione basate sulle ultime ricerche in campo neuroscientifico, con Maurizio Ugliano, docente di Tecnologie e processi enologici e Wine Identity and Typicality all’Università degli Studi di Verona, e Vincenzo Russo, docente di Neuromarketing all’Università Iulm di Milano, tra i maggiori esperti di enologia, neuromarketing e neuroselling.