Giovedì 10 aprile si è conclusa la 32° edizione del Campionato Mondiale della Pizza, che si è svolta al Palaverdi di Parma. Anche quest’anno numerosi i concorrenti, oltre 700 pizzaioli provenienti da più di 48 paesi che si sono cimentati e sfidati in ben 1031 gare tra cottura e abilità, dove alla fine hanno trionfato i pizzaioli più talentuosi.
“Anche quest’anno il Campionato Mondiale della Pizza 2025 è stato esempio di come, ancora una volta, la pizza, piatto simbolo dell’Italia nel mondo, sia un vero e proprio campo di sperimentazione gastronomica e unità tra i popoli del mondo. – ha sottolineato Massimo Puggina, organizzatore dell’evento – a competizione ha messo in luce la passione, l’abilità, la competenza e la creatività dei pizzaioli di ogni parte del globo, che sono riusciti a reinterpretare e innovare una tradizione secolare. L’edizione 2025 ha celebrato la pizza come un piatto che continua ad evolversi, con un occhio attento alla sostenibilità, alla salute e alle nuove tendenze alimentari, senza mai dimenticare la qualità e la tradizione”.

Chi sono i vincitori del 32° Campionato mondiale della pizza
10 le categorie di gara compresa la nuova dedicata alla pizza home made e ai tanti appassionati. Per tutti i criteri di valutazione sono stati la preparazione (impasto, stesura, gestione del forno e cottura) valutata dai giudici ai forni, tutti pizzaioli professionisti, istruttori e alcuni ex campioni, e il gusto e la cottura (risultato dell’impasto, estetica della pizza, gusto finale, equilibrio e consistenze degli ingredienti utilizzati per il topping) affidati alla giuria di professionisti ed esperti che hanno assaggiato tutte le pizze preparate.
Partiamo dalle sezioni speciali come la Categoria Pizza a Due, che mette insieme la creatività e la qualità di uno chef e di un pizzaiolo. Parliamo della pizza gourmet per eccellenza, dove si fondono l’estro degli chef e la maestria dei pizzaioli, ha celebrato l’incontro perfetto tra ingredienti ricercati e innovazione. A trionfare sono stati Stefan Enchev e Dzehyan Dzhaferov, che con la loro creazione hanno stupito la giuria per l’equilibrio sorprendente dei sapori e una presentazione curata nei minimi dettagli. La loro pizza rappresenta un esempio brillante di come questo piatto possa evolversi in chiave alta cucina, unendo qualità eccelsa e tecnica impeccabile. I secondi e terzi classificati sono rispettivamente Bellocchio Francesco con Valerio Ricciardi e Villani Giuseppe con Gabriele Frati.


Altra categoria speciale e importante, è quella della Pizza senza Glutine, una categoria che rispecchia il potere inclusivo della pizza e che ha visto trionfare Jenny Fontebassso, pizzaiola trevisana che ha saputo rompere gli schemi con una proposta totalmente priva di contaminazioni da glutine. Il suo impasto, realizzato con farine gluten free, è stato esaltato da condimenti freschi e originali. La giuria ha apprezzato la sua abilità nel mantenere gusto, cremosità e qualità, restituendo l’autenticità della pizza tradizionale in una chiave inclusiva e moderna.
Passiamo ora alle categorie classiche. Per la Categoria Pizza Napoletana STG il titolo di Campione del Mondo è andato a Giuliano Bucci, un pizzaiolo de L’Aquila che ha saputo interpretare la tradizione con tecnica impeccabile. Il suo impasto ha colpito la giuria per la sua leggerezza e consistenza perfetta, ha esaltato il sapore genuino della pizza napoletana, del pomodoro e della mozzarella di bufala campana, rispettando i criteri severi imposti dal disciplinare dell’AVPN.

Per la categoria Pizza in Pala conquista la giuria Giorgio Sabbatini pizzaiolo di Desenzano del Garda (già campione assoluto nel 2017), premiando la sua maestria nell’esaltare gusto e consistenza con il suo impasto soffice e spesso come vuole la tradizione romana. Sabbatini si classifica anche al secondo posto nella pizza in teglia.
Nella categoria Pizza in Teglia, il riconoscimento è andato a Giuseppe Criminisi, originario di Racalmuto, ma attivo a Pisa e già campione del mondo per la pizza classica nel 2023. Criminisi grande appassionato di lievitati non smentisce nè la tecnica né il talento e torna sul podio con una rilettura moderna della tradizione. Sulla sua pizza una combinazione di ingredienti che hanno portato una ventata di freschezza, conquistando la giuria con un topping armonioso e una base impeccabilmente croccante. La sua proposta ha saputo esprimere al meglio l’anima della pizza in teglia, in modo essenziale, ma sorprendente che ci siamo fatti raccontare: un impasto indiretto con biga e sopra crema di funghi porcini della Garfagnana, formaggio di capra a pasta filata, funghi porcini saltati e parmigiano e in uscita pancetta tesa di suino nero bruciata al cannello, miele al tartufo, mandorla di noto tostata e lamelle di tartufo bianchetto. Sempre Criminisi si aggiudica il premio Parmigiano Reggiano.

Il premio per la categoria Pizza Classica è stato vinto da Giuseppe Balsomini, giovane maestro pizzaiolo di Trapani, ha saputo fondere con maestria la tradizione italiana con i profumi e i sapori tipici della sua Sicilia. La sua pizza, che unisce un impasto in stile napoletano a un topping ispirato alla cucina isolana, ha colpito per l’originalità e la perfetta armonia tra gusti diversi. Un equilibrio e un manifesto di territorialità che gli è valso anche il Premio per la Sostenibilità, promosso dal main sponsor Agugiaro e Figna. Seguono sul podio Mario Marchini e Frank Castelli.


Il premio Triathlon pizza per il pizzaiolo trasversale, che deve almeno partecipare a tre categorie di gara, è stato consegnato alla toscana Nicole Batzella, che si aggiudica anche il terzo posto della pizza in Pala. Il premio Best Pizza Team se lo aggiudica la squadra Duri come il marmo.
È il giovane Mattia Montagnani a vincere il primo premio per la World’s Best Homemade, la nuova categoria di gara che in questa prima annata ha registrato 47 iscritti da tutta Italia. Vince con la sua “Oro verde” che ha convinto la giuria per la complessità degli ingredienti che il pizzaiolo provetto ha saputo combinare con un’abilità da professionista.

Infine ci sono le gare di abilità e qui hanno trionfato Takumi Tachikawa nel Freestyle, Massimo Montoli per la Pizza più larga e Giuseppe Amendola per la pizza più veloce.
Tutti i vincitori e la graduatoria finale su www.campionatomondialedellapizza.it
Tendenze pizza dal Campionato mondiale della pizza
Dal nostro punto d’osservazione privilegiato — la giuria ai tavoli della pizza classica — abbiamo potuto dialogare con molti pizzaioli in gara, scoprendo visioni, filosofie e tendenze emergenti. Oltre agli impasti, abbiamo analizzato topping e materie prime, cercando di cogliere i segnali di un’evoluzione in atto nel mondo pizza.
Come nelle scorse edizioni abbiamo notato e confermato la tendenza alla sovrabbondanza di ingredienti. Continua l’utilizzo di molti elementi nei topping, sintomo di quanto spesso l’idea di “pizza gourmet” viene confusa con la complessità e la presenza di accostamenti particolari, portando a squilibri tra consistenze e sapori. Il cornicione si è abbassato, mentre per quanto riguarda gli ingredienti e gli stili le verdure protagoniste sono i carciofi, asparagi, piselli, pomodorini gialli in varie consistenze, forte presenza anche della cipolla in tutte le forme, dal croccante alla crema. Interessante l’uso di spezie, noci e nocciole per effetto crunch, peperoncino giocato in abbinamento al dolce del miele o della frutta. Abbiamo trovato meno burrata e stracciata, così come meno fiori eduli e cialde.
Protagoniste ancora per quest’anno le salse e le creme, molto utilizzate come base e come aggiunta di sapore, anche se a volte eccessive non aiutano la masticabilità del morso e l’effetto “mappazzone” in bocca è quasi sempre assicurato. Presenza anche corposa della carne, non solo salumi, ma anche manzo, vitello, coniglio, polpette, brasati e tartare. Anche pesce rimane un punto saldo, con poche acciughe che sono sostituite da polpo, gamberi, baccalà

In linea generale ciò che abbiamo trovato in modo dichiarato e voluto è una grande attenzione al territorio, anche da parte degli stranieri in gara, che valorizzano sia i loro prodotti locali che quelli del paese ospitante, in questo caso l’Emilia-Romagna. Cresce la scelta di ingredienti a filiera corta, provenienti da orti e aziende agricole di proprietà. Si punta tutto alla territorialità e biodiversità come scelta identitaria. La pizza diventa sempre più sostenibile e consapevole, numerose proposte portano messaggi importanti: dall’impatto ambientale alla violenza contro le donne, dalla tutela del territorio allo spreco zero. Si vedono pizze realizzate con ogni parte dell’ingrediente, comprese bucce trasformate in elementi croccanti, e farine da grani antichi o proteiche. Questa scelta consapevole e movimento parte dai giovani pizzaioli in gara, portavoce di valori forti e di una visione nuova, più etica e responsabile della pizza.