Si è svolta da poco l’edizione 2022 di Vinario4 dal titolo “Due passi in vigna”, una giornata full immersion tra banchi d’assaggio, degustazioni, masterclass. Noi c’eravamo e vi raccontiamo i miglior assaggi fatti.
“Cosa ci piacerebbe trovare quando partecipiamo ad una degustazione?” Partendo da questo interrogativo quattro sommeliers, comune denominatore una grande passione, gettano le basi di un progetto che per nome, logo, slogan e reputazione è ormai diventato un brand.
“Vinario” è il nome dell’associazione nato dalla commistione di Vino+Binario, “4” il numero dei suoi giovani fondatori, “2” i passi che metaforicamente i ragazzi ci invitano a fare in vigna attraverso i banchi di assaggio allestiti all’interno del Mercato Centrale di Roma, proprio vicino ai binari della Stazione Termini, dove tutto iniziò e ancora location principale dei loro eventi. Con questi numeri il successo delle iniziative dedicate alla divulgazione e alla condivisione del mondo enogastronomico, più eno che gastro, non può che essere scontato. Ma Ruskin affermava che “la qualità non è mai casuale, è sempre il risultato di uno sforzo intelligente”, e questo successo è figlio di un impegno costante, fin dal primo evento che ha visto il varo nel 2019, poco prima di tutta una serie di limitazioni che conosciamo tutti.
Sono trascorsi solo 3 anni, di cui un terzo circa di stop, e ad oggi Riccardo Roselli, Matteo Zelinotti e Marco Ciccotelli (rimasti in 3) hanno già annoverato un numero di trionfi che vantano collaborazioni con circa 80 produttori vitivinicoli, con società di consulenza enologica, come ATWine, interventi dei diretti produttori nelle Masterclass di approfondimento, lezioni tematiche, verticali illustri, celebrazioni di “anniversari” enogastronomici, come il “Pasta Day” dello scorso 25 ottobre.
L’ultima riuscita è “Due passi in vigna” – edizione autunnale – di sabato 5 novembre. Al consueto “walk around” con banchi di assaggio posizionati strategicamente tra le botteghe di degustazione di cucine nazionali e internazionali, si è aggiunto un condensato di iniziative complementari: un geniale Wine Speed Date di un’ora ha fatto da ouverture alla manifestazione illustrando sinteticamente tecniche di degustazione; a seguire un focus sui Suoli e come la composizione di questi influisce sulle percezioni olfattive; a chiudere una nobile verticale di tre annate di Petit Verdot Pantaleone, a firma Muscari Tomajoli, incoronate da The Wine Hunter Award, Bibenda, Guida Veronelli, Guida Vitae. At last but not least, di rilievo è la presentazione del libro “I vini del Vulcano – un terroir unico alle porte di Roma” di Francesco Radiciotti, Sommelier, Relatore, studioso e amante di un territorio dalle grandi potenzialità che ha bisogno di una maggiore attenzione dal punto di vista della valorizzazione e divulgazione.
I migliori assaggi di Vinario4
Ogni benvenuto che si rispetti esige l’eleganza di uno spumante, nella fattispecie quello delle Vigne del Patrimonio di risalto per originalità e complessità. Due metodo classico in degustazione che vedono i natali sulle pendici vulcaniche della provincia di Viterbo, da Chardonnay e Pinot Nero.
Ala Rosa – Brut Rosè – 90% Pinot Nero, 10% Chardonnay. Minimo 30 mesi sui lieviti. Al naso ricorda piccoli frutti rossi di bosco, ribes e fragolina, insieme a tocchi floreali di fresia e peonia, note dolci in sottofondo che ricordano un bon bon. Assaggio fresco, deciso nella sapidità e molto coerente nei lunghi rimandi fruttati che accompagnano una lunga persistenza.
Ala D’oro – Brut – 100% Chardonnay. Minimo 40 mesi sui lieviti. Apre olfatto dai toni di nocciola tostata e mandorla, pane e dolci, con sensazioni fruttate molto fresche di cedro e pompelmo e fiori gialli in sottofondo. Sorso ricco, croccante e freschissimo, incede sontuoso, sorretto da una forte spina dorsale sapida che accompagna la lunghissima persistenza minerale.
Storno Igp Lazio – Azienda Agricola Poggio della Stella. Trebbiano verde 100%. Un trebbiano laziale in purezza brillante, dalle sfumature intense, capace di coniugare qualità prezzo in modo eccellente. Fresco, agrumato e morbido, a dispetto di una media gradazione, una bella spina acida lo rende adatto all’abbinamento con carni bianche. E’ figlio di una realtà sapiente a tutto tondo, infatti i suoi genitori producono confetture e salse di ortaggi provenienti dai 14 ettari, aceto aromatizzato, liquori. Un’azienda agricola tra Allumiere e Tolfa, appunto Poggio della Stella, di sicuro interesse escursionistico.
Nero Buono Igt Lazio – Murgo, Tenuta La Francescana. Si presenta al naso con un magnifico bouquet di ciliegia e in bocca con i tannini bilanciati da una buona acidità, esprimendo mirtillo, susina rossa, corbezzolo e barbabietola. Una tradizione unica e antica quella che caratterizza la famiglia Scammacca del Murgo, conosciuta per già avere già fatto la storia dell’enologia sull’Etna, si appropria dei 20 ettari alle porte di Roma, che da sei secoli faceva già parte dal patrimonio personale del ramo familiare della madre degli attuali titolari, i quali decidono di metterli in produzione, spumantizzando l’autoctono Nero Buono e poi in versione ferma. Una realtà che ha vissuto una storia unica. Infatti la tenuta, durante la seconda guerra mondiale, è stata usata come rifugio dalle truppe americane; i soldati per difendersi dai tedeschi scavarono nella roccia diversi kilometri di tunnel sotterranei ancora oggi visitabili che per brevi tratti passano sotto i vigneti.
Enotea – Syrah Rosé – Frizzante Varietale – I Pampini. Rifermentato, non filtrato, naturalmente in continua evoluzione per i lieviti in circolo. Un concentrato di freschezza, fragola, lampone, amarena e aromatica dolcezza dell’uva. Una versatilità sorprendente per assaporare appieno una tradizione costruita sulla scelta di allevamento e vinificazione biologica consolidata da decenni ormai. Un’azienda vista mare sul litorale tra Nettuno e Latina, che offre diverse occasioni di eventi e degustazioni da appuntare in agenda.
Di seguito l’elenco completo delle cantine di questa edizione, conferme e new entry che meriterebbero una menzione singolarmente, ma le ritroveremo sicuramente anche nella prossima edizione cui, ovviamente, non mancheremo!
Cantina Ricchi Wines, Muscari Tomajoli, Marchisa vini, Mou cantina brassicola, Cantine Tempere, Castello Di Corbara, Donato Giangirolami, Palazzo Prossedi, Murgo Winery, I Pàmpini, Cavalieri, Cantina Bacco, Tenute Filippi, Masseria Barone, Antica Tenuta Palombo, Casale della Ioria, Vini Castel De Paolis, Nic Tartaglia Wine, Rocca di Castagnoli – Tenute Calí, Vigne del Patrimonio, Ponte Vignola, Papalino, La Luna Del Casale, Pietro Passini Distribuzione, Franciacorta La Torre, Caprigliano.