I mesi di lockdown hanno visto nascere e rafforzarsi molte iniziative, come ad esempio quella ideata da sei vignaioli della città di Grottaferrata che hanno deciso di unirsi per dare vita all’Associazione Vignaioli in Grottaferrata, Storie di Vino! Una collaborazione attiva e partecipativa che si fonda su un concetto elementare: l’unione fa la forza.
Associazione Vignaioli in Grottaferrata
L’idea è di Tiziana Torelli, titolare dell’azienda Villa Cavalletti, soprannominata non a caso la “signora del vino”, unica donna del gruppo che con entusiasmo e caparbietà è riuscita a tirare le fila di questo progetto: “Se vogliamo ripartire più forti di prima è necessario creare un sistema di rete. Se vogliamo portare alla ribalta la cultura enologica del nostro territorio, i nostri prodotti, la nostra storia l’unica via percorribile è la sinergia”. Queste le dichiarazioni appassionate della presidente dell’Associazione, che è stata presentata ufficialmente lo scorso 14 settembre presso l’Abbazia di San Nilo, location suggestiva, ma ancor più ricca di un simbolismo importante per Grottaferrata.
La parola sinergia significa condivisione di valori e ideali, senso di appartenenza a un territorio, promozione e valorizzazione. E sono proprio il territorio, la sua storia, le tradizioni e le tipicità che vengono messi al primo posto, sono questi gli ingredienti protagonisti di una narrazione importante che serve a fare cultura, soprattutto quando si parla di vino.
Gli obiettivi dell’associazione
L’associazione si propone, infatti, di promuovere la conoscenza dell’enologia e dei vini del territorio di Grottaferrata, intesi come espressione di cultura ed elemento essenziale alla proposta turistica del Paese. Tra i suoi principali obiettivi legati alla produzione c’è la promozione di iniziative inerenti all’economia circolare, sostenibilità in agricoltura e sostegno del settore vitivinicolo. Senza perdere di vista le attività con finalità di solidarietà sociale, di beneficenza e culturali.
Come dichiara Tiziana Torelli: “La mission che ci siamo posti si riassume nelle parole, “storie di vino” che abbiamo adottato. In questi mesi il percorso è stato incentrato sul confronto e sul dialogo tra i ristoratori, i vignaioli e i commercianti del luogo che hanno sempre voluto porre l’accento sulla coesione tra le parti. Le nostre storie raccontate da più voci”.
Grottaferrata e i Castelli Romani
Grottaferrata è una cittadina nel cuore dei Castelli Romani, che si è voluta così ritagliare il suo spazio personale, il suo micro-universo, per mettere in evidenza cantine e ristorazione di qualità. Anche la ristorazione cittadina è coinvolta, a lei il compito di rappresentare il territorio attraverso le materie prime, ma soprattutto di essere portavoce di queste cantine e del loro lavoro. Una vera rivoluzione dal basso, la forza del localismo, che muove i passi con la consapevolezza la conoscenza del territorio serve alla crescita economica.
Le iniziative
Tutti gli imprenditori del vino hanno sottolineato il valore dell’unità di intenti all’interno del Frascati doc e la volontà di aprire sempre di più le cantine ai visitatori e ai turisti, vero volano del commercio nazionale e internazionale anche nel settore enogastronomico. I castelli Romani sono un territorio di grande ricchezza naturalistica, enogastronomica e storica e Grottaferrata le racchiude tutte nel suo piccolo, soprattutto dal punto di vista del vino e della sua produzione. “Siamo alle pendici dei Colli Albani – continua la presidente – tra il cratere del vulcano laziale e la Valle Marciana. Il vino è una delle sue produzioni peculiari. I vigneti sono una delle nostre ricchezze sia dal punto di vista paesaggistico del nostro territorio, che storico e culturale. Noi vogliamo proprio partire dalla vigna, raccontarne il lavoro, la storia, la qualità dei nostri prodotti, che non è ancora del tutto conosciuta. Il vino del Lazio ha vissuto alterne vicende, in particolari il Frascati, che solo ora tenta di recuperare la fama dei tempi d’oro grazie al lavoro appassionato di valorizzazione del territorio e basato su una qualità riconosciuta e ricercata. È necessario andare avanti e crescere, scrollandosi di dosso tutti i vecchi stereotipi”.
La presentazione del progetto
In un luogo denso di bellezza, arte e storia come l’Abbazia di San Nilo i sei vignaioli si sono presentati, raccontando la storia, le idee e il loro lavoro al pubblico presente, affiancati e sostenuti dalle istituzioni. Grande entusiasmo e sostegno da parte del Sindaco Luciano Andreotti, dell’assessore alle Attività Produttive, Gianluca Santilli e del consigliere delegato al Turismo, Alessandro Cocco, che sin da subito hanno risposto a questa sinergia con una collaborazione fattiva, sottolineata in questo momento ufficiale. A fare gli onori di casa l’abate Padre Francesco De Feo che ha sottolineato la consonanza di valori e significati del vino per la città come per l’abbazia: “un luogo millenario come millenaria è la cultura del vino”.
All’interno del cortile cinquecentesco del Sangallo, nel pieno rispetto di un protocollo di sicurezza, sono stati organizzati anche i banchi di assaggio lungo un percorso alla scoperta dei vini delle sei aziende associate: Capodarco, Castel de Paolis, Emanuele Ranchella, Gabriele Magno, Riccardo Magno e Villa Cavalletti.