Andare da Verve è un po’ come mangiare nel salotto buono di casa. Qui ci si può sedere sui divani, circondati dai velluti e rilassarsi in un’atmosfera intima e raccolta per essere coccolati dallo chef e dal personale di sala. Un elegante rifugio dal caos della capitale, dove poter vivere una nuova esperienza culinaria. Ci siamo stati e ve lo raccontiamo!
Andare da Verve è un po’ come mangiare nel salotto buono di casa. Avete presente quando da piccoli vostra madre o vostra nonna vi vietavano di entrare nel salotto dedicato solo agli ospiti, quello per le grandi occasioni? Ecco, da Verve Restaurant si può.
È il vostro salotto e qui ci si può sedere sui divani, circondati dai velluti e rilassarsi in un’atmosfera intima e raccolta per essere coccolati dallo chef e dal personale di sala. Se dovessimo dire che cos’è Verve, lo possiamo definire come un elegante rifugio dal caos della capitale, dove poter vivere una nuova esperienza culinaria. Esperienza che è il risultato complesso di questo format che mette insieme gli spazi di un hotel, gestiti in modo autonomo dall’insegna stessa e la cucina di Adriano Magnoli e Antonella Mascolo.
Verve Restaurant
Siamo nel cuore della Capitale, su via Giulia la prima e più lunga strada di Roma. Siamo lungo un percorso dove si respira calma e bellezza, tra gli antichi ed eleganti palazzi, in un’area in cui si concentrano i grandi nomi stellati della cucina romana. Al numero 131 si trova il Dom, un boutique hotel che al suo interno ospita Verve, progetto ristorativo nato nel 2019 dalla passione e volontà di Antonella Mascolo e Adriano Magnoli, partner nella vita e in brigata, lui è alla guida della cucina, lei gestisce la sala ed è a capo della panificazione e della pasticceria.
Un progetto unico. Il Verve, infatti, non è come si potrebbe pensare il ristorante dell’hotel, ma viene gestito autonomamente dalla coppia che ha deciso di dare vita a questi spazi secondo la loro visione di cucina e accoglienza. Qui si serve la colazione agli ospiti dell’hotel, ma anche agli esterni, e poi l’aperitivo e la cena. Una volta superate le spesse tende di velluto al piano terra, si viene accolti da un ambiente che emana calore, eleganza, storicità e allo stesso tempo fascino cosmopolita: attraversiamo la sala con i marmi, gli arredi, le fotografie e i dipinti di arte contemporanea e i vari oggetti dal design minimale.
L’impressione è quella di immergersi in un luogo “altro” senza precise coordinate spazio temporali, così come senza tempo sono i sapori che si trovano nella cucina di “casa”. Sapori che si rinnovano, da ieri ad oggi, senza perdere energia o identità, anzi si rafforzano al di là della forma con cui si presentano, perché l’essenza, quella ricercata in ogni dettaglio dallo chef Magnoli, è intatta e si esprime con forza.
La cucina di Verve by Magnoli & Mascolo
Una volta accomodati nel nostro salotto può avere inizio l’esperienza culinaria, un dialogo sincero tra lo chef e il suo ospite, che potrà scoprire una cucina di carattere.
La mano di Adriano Magnoli è energica e determinata. Nei suoi piatti si ritrovano le passate esperienze all’estero, gli anni nelle brigate di Maestri come Severino Gaiezza, Marco Milani e Riccardo Di Giacinto; un attaccamento forte al territorio, sottolineato più e più volte dalla scelta delle materie prime e dai sapori finali, che omaggiano sempre la tradizione, la memoria dei piatti del cuore. Tutto elaborato guardando ad un domani sempre più internazionale, ad una fluidità di culture che rompe ogni schema e formalismo per dare vita a piatti liberi, espressioni spontanee senza rigidità concettuale.
La libertà gastronomica che Adriano Magnoli e Antonella Mascolo vogliono far vivere ai propri commensali non è solo teorica, ma si assapora piatto dopo piatto lungo i due menu degustazione da 4 e da 6 portate. Denominatore comune è la città di Roma con la sua storia, è il ricordo, è un passato perpetuo, è in poche parole l’identità, solida, ma non ferma.
A questo proposito obbligatorio citare il Carciofo alla brace con uovo Gallus marinato, vignaiola e ricotta di mandorle alla verbena che somma tanti elementi protagonisti della cucina romana dalla vignarola al carciofo, e l’uovo in una primavera dirompente e rinnovata in bocca. Sapori intensi e decisi, che parlano diritti al cuore suscitando sensazioni: dal sorriso che provoca il benvenuto della casa, una lingua di pizzetta rossa croccante che fa fare (soprattutto per chi è di Roma) un salto all’infanzia al piatto di conforto come Il nostro pomodoro con il riso alla brace. La classica ricetta estiva romana viene reinterpretata in lingotto di riso con un concentrato di pomodoro e l’uso della brace ci aiuta a ricordare proprio la parte attaccata del piatto tradizionale.
C’è anche molta tecnica: la brace, le affumicature, l’utilizzo delle spezie e delle erbe aromatiche per regalare profumi, coinvolgere prima l’olfatto per poi passare al palato. E c’è anche la creatività, il guizzo estroso che funziona e ti incuriosisce. Un esempio calzante ce l’abbiamo proprio in apertura con una serie di amuse-bouche che divertono tra consistenze e sapori di praline gelatinose e sfoglie croccanti; così come nel pre-dessert, sintesi sensoriale di uno strudel racchiuso in un boccone morbido a forma di mela.
Altro elemento da non sottovalutare in questi giovani chef è il rispetto delle materie prime, accuratamente selezionata tra le migliori aziende agricole italiane e laziali. La qualità degli ingredienti pretende anche rigore e loro non si sottraggono. Lo si nota nella scelta del Riso Mera5 o nella lavorazione delle carni, in un utilizzo completo del pollo in tutte le sue parti come accade nel Crème brulè di cipolle, brioche con i fegatini e pulled chicken bbq, giocando di audacia, croccantezza, dolcezza, così come succede per l’Agnello laziale, con cacio laziale fondente e misticanza di erbe dimenticate, a nostro avviso, vero signature di Verve. Un piatto tecnico nella cottura, tradizionale nella scelta delle materie che lo compongono, personale nella sua interpretazione.
Entusiasmo e gioco si bilanciano perfettamente alla tecnica e alla precisione anche in fatto di pasticceria e panificazione. Questo è il campo della Pastry Chef Antonella Mascolo, che incontra Adriano al ristorante All’Oro per poi proseguire la sua carriera lavorando al fianco di Maestri come Thierry Tostivint ed Elnava De Rosa nel 2 Stelle Michelin di Oliver Glowig. Con Antonella siamo di fronte ad una pasticceria moderna, fatta di consistenze e profumi golosi. I suoi dessert sono belli da vedere, un piccolo parco divertimenti per gli occhi e il gusto. Una pasticceria fatta di contrasti: forza e dolcezza sono, infatti, gli elementi che la caratterizzano, come la personalità di una donna. Tutto si bilancia tra un dolce mai esagerato, piccole acidità, colori e addirittura citazioni come nel caso dell’Omaggio a Maurizio Cattelan con la replica in versione al cucchiaio della banana dell’artista provocatore. Si tratta di un dessert a base di banana fermentata, caffè e passion fruit. Mentre la Tartelletta al cacao e cioccolato Valrhona, kumquat e caramello salato strizza l’occhio ai golosi e conquista occhi e palato.
La nostra degustazione conferma la volontà dei due di creare un ambiente totalmente diverso dall’idea di ristorante interno ad un hotel. Le suggestioni degli ambienti, la modalità di consumo della cena in un salotto in inverno e poi nel roof-garden nella bella stagione ci portano fuori rotta, ci fanno uscire dai soliti schematismi e ci fanno assaporare e viaggiare liberi in una cucina che sa dove vuole andare e che ti appaga totalmente.
Verve Restaurant – Cucina di Carattere Via Giulia, 131 Roma – Dom Hotel