La guava, chiamata in Italia anche guaiava o pero delle Indie, è il frutto dell’omonima pianta appartenente alla famiglia delle Annonaceae (la stessa dell’anona, frutto descritto nella 1ª parte di questa rubrica). Il luogo di origine della guava non è certo, ma si ritiene essere un’area compresa tra il Messico meridionale e l’America Centrale. È stata poi diffusa dall’uomo, dagli uccelli e da altri animali in tutte le aree dell’America tropicale e nelle Indie Occidentali dal XVI secolo.
Attualmente le maggiori coltivazioni sono localizzate in Estremo Oriente tra India (il maggiore produttore), Cina, Thailandia e Pakistan, sebbene la più grande piantagione del mondo – The Guava Kai Plantation – si trovasse sull’isola di Kauai alle Hawaii (USA). Ora dismessa, occupava una superficie ragguardevole: 480 ha, l’equivalente di circa 685 campi da calcio.
Le varietà e la provenienza
Conosciuta in circa 150 varietà è una pianta invasiva facilmente adattabile a più habitat, al punto da rappresentare una minaccia alle specie endemiche autoctone di molte località. Nelle isole Galápagos (Ecuador) situate nell’Oceano Pacifico, ad esempio, figura in una particolare lista nera che comprende anche agrumi, avocado e lamponi. Per contro, alcune specie di guava sono rare o a rischio di estinzione.
Una in particolare, la guava giamaicana, è completamente estinta. Esiste anche una “finta guava”– la feijoa, conosciuta scientificamente come Acca sellowiana – chiamata anche Brazilian guava o pineapple guava. Di forma vagamente ovale e buccia liscia, il sapore è un mix tra il frutto “originale”, l’ananas e la fragola.
Scopri le proprietà del Platano
Grande quanto un pugno o come la classica pera Williams (curiosamente gli Aztechi lo chiamavano xalxocotl, pugno di sabbia mentre nelle lingue araba e turca è chiamato armroot, pera) con peso medio di circa 400 g, è di forma variabile (ellittica, piriforme, sferica), buccia liscia o leggermente rugosa che a seconda delle varietà può essere di colore giallo, giallo-verde, rossa o viola.
La polpa, bianca, giallognola, rosa o rossa contiene numerosi semi piccoli e bianchi, mentre la consistenza ricorda il melone o la pera. Il sapore è dolce ed esotico, tipico dei frutti tropicali con una concentrazione elevata di vitamina C, addirittura maggiore dell’arancia, vitamina A, ferro e calcio e appena 68 calorie ogni 100 g di frutto.
Gli utilizzi della Guava
La guava è gustata in molti modi a seconda della zona del mondo: al naturale privata della buccia, combinata per preparare frullati e macedonie di frutta fresca esotica, succhi, ma anche confetture (possiede, infatti, un elevato contenuto di pectina), soprattutto in Brasile, dove è diffusa la goiabada o pasta de guayaba. ideata nel periodo coloniale, quando sostituì la mela cotogna.
In Messico esiste una bevanda dissetante – l’Agua de Guayaba – preparata con la polpa, acqua, succo di limone e zucchero come. Versioni alcoliche, invece, se ne trovano in alcuni paesi latino-americani come il Guayapita del Pinar diffuso a Cuba.
In Italia il frutto fresco non è di facile reperibilità: lo si può trovare durante il periodo natalizio nel reparto frutta di alcuni super o ipermercati della GDO. Succo di guava puro e foglie essiccate, invece, si possono trovare abbastanza facilmente nelle erboristerie e online su alcuni siti specializzati.