In estate ne apprezziamo la freschezza in riva al mare, ma lo gustiamo anche in deliziosi cocktail durante le sere d’estate e lo troviamo in alcune pietanze per dare un tocco di esotico sapore in più! È il cocco, o meglio, il frutto della pianta omonima dalla buccia dura e legnosa, dall’interno bianco e gusto dolce vagamente simile a quello della mandorla. Nonostante l’origine e la successiva diffusione siano stati oggetto di discussioni di carattere scientifico e non ci sia accordo universalmente accettato al riguardo, è un frutto proveniente delle coste dell’India ma nel tempo, grazie alle correnti oceaniche è riuscito ad arrivare praticamente su tutte le coste tropicali senza perdere la capacità di germogliare durante le lunghe traversate. Ad oggi nel mondo circa 10 milioni di ettari sono coltivati a palma da cocco.
L’albero sacro
È un albero sacro e rappresenta un simbolo di vita nella cultura di molti popoli. Il motivo di questa venerazione nasce dal fatto che fornisce tutto il necessario per vivere: legname, copricapi e copertura per la capanne con le foglie, frutti e, in caso di necessità, acqua potabile. In più la polpa della noce di cocco, opportunamente lavorata, può fornire farina, olio e latte.
La cocos nucifera
La pianta o palma di cocco – la cocos nucifera – presenta oltre 80 varietà descritte. Fondamentalmente le specie si dividono in due grandi categorie: alte e nane, con caratteristiche piuttosto simili sebbene questa divisione non sia così rigida in quanto esistono varietà che non ricadono in nessuna delle due categorie. Le varietà alte sono generalmente eterogame (fusione delle cellule riproduttive di fiori di due diversi “sessi”), mentre le nane sono generalmente autogame (fusione delle cellule riproduttive dello stessa specie di fiore).
Le proprietà
Sebbene l’espressione “noce di cocco” sia piuttosto comune nella lingua italiana per definire questo frutto, tecnicamente non è una noce. Il termine esatto per descrivere il frutto di questa pianta è infatti drupa, ovvero un frutto carnoso, sottile e membranoso contenente un solo seme osseo. La polpa della noce di cocco è composta per circa metà del suo peso da acqua, per il 33% da grassi ed il resto da carboidrati e zuccheri. Sono inoltre presenti discrete quantità di minerali, soprattutto potassio, sodio e selenio.
L’etimologia della parola “cocco”
L’etimo cocco deriva dalla parola portoghese coco che significa testa. Il nome alla pianta è stato dato dai marinai dell’esploratore lusitano Vasco de Gama che si sono basati sulla forma del frutto somigliante, appunto, a quella di una testa. A causa della sua forma che richiama un po’ quella del cranio umano, la noce di cocco era considerata sacra presso alcune popolazioni dell’antichità. Veniva infatti sacrificata agli dei al posto della una testa umana. In India, invece, ancora oggi ricopre un ruolo più importante: regalare una noce di cocco durante un matrimonio, rappresenta un simbolo di buon auspicio e di prosperità.
Caratteristiche ed utilizzi
Il frutto / noce cresce a grappoli nei punti più alti dell’albero che raggiunge mediamente i 25 metri. Il cocco, inteso come pianta, può vivere anche fino a 100 anni, ma solamente dopo il decimo anno comincia a fruttificare. Può produrre da 50 a 120 noci del peso variabile tra 500 g e 1 kg. Ed ha un ciclo di sviluppo delle cosiddette noce, dall’infiorescenza alla maturazione completa, di circa 13 mesi. All’interno è presente una cavità contenente la cosiddetta acqua di cocco – generalmente tra i 200 e 1000 ml a seconda delle dimensioni della pianta e della noce – un liquido chiaro, traslucido, contenuto nei frutti ancora acerbi. È presente solo nelle noci di cocco ancora verdi poiché ha uno sviluppo precoce rispetto alla maturità del frutto o polpa. La sua assunzione genera benefici al sistema immunitario rinforzandolo, ha effetti positivi sul sistema nervoso, aiuta la digestione, ed ha proprietà rigenerative a livello cellulare.
I 3 maggiori produttori sono, nell’ordine, Indonesia, Filippine e India.
Molte sono le curiosità legate al cocco. Eccone di seguito alcune:
- L’acqua della noce di cocco, per le sue caratteristiche, è considerata un ottimo sostituto del plasma sanguigno. È, infatti, una sostanza sterile che non distrugge i globuli rossi ed è tollerata senza difficoltà dall’organismo umano. Durante la seconda guerra mondiale e la guerra del Vietnam, l’acqua di noce di cocco veniva direttamente iniettata ai feriti quando non c’era a disposizione il siero del sangue.
- Kid Creole and the Coconuts. Fu un gruppo musicale americano composto da August Darnell (Kid Creole) e da tre coriste, le Coconuts, la cui formazione è mutata nel tempo. In Italia raggiunsero un discreto successo negli anni ’80 con un paio di canzoni: Annie, I’m not your daddy e Endicott.
- Il latte di cocco non va confuso con l’acqua che si trova all’interno della noce. Il latte, infatti, è il liquido ottenuto dalla spremitura della polpa di cocco insieme all’acqua con successiva filtrazione. In alcune isole dell’Oceano Pacifico il latte di cocco viene ancora impiegato come bevanda alternativa al latte per lo svezzamento dei neonati.
- Barrette di cioccolato. Bounty è una barretta ripiena al cocco essiccato (21%) ricoperta di cioccolato al latte o di cioccolato fondente prodotta dalla multinazionale americana Mars e venduta in tutto il mondo. Negli Stati Uniti, in precedenza, era già disponibile un prodotto molto simile – Mounds – dall’americana HERSHEY’S. Curiosamente, nel 1920, Mounds festeggerà 100 anni di commercializzazione, contro i “solo” 79 di Bounty.
- Pane e dolci. Il coco bread è un pane giamaicano, ma diffuso anche in altre zone dei Caraibi. La coconut cake, invece, rappresenta la torta tipica del Dixieland, le regione del Sud degli Stati Uniti.
- Isole Cocos. Conosciute anche come Isole Keeling sono un territorio dell’Australia situato nell’Oceano Indiano composto da 27 piccole isole e 2 atolli abitate da poco meno di 600 abitanti. Manco a dirlo, le noci di cocco rappresentano l’unico raccolto destinato al commercio di questo gruppo di isole.
- “Le noci di cocco” (titolo originale The Cocoanuts) è un film del 1929 interpretato dai fratelli Marx, gruppo comico americano tra i più amati di tutti i tempi. In Italia arrivò nelle sale cinematografiche due anni più tardi e ridoppiato nel 1992 per la televisione e per la versione in VHS.
- Olio di cocco. Considerato dannoso per il corpo umano a causa suo alto contenuto di grassi saturi, nell’ultimo decennio autorevoli studi scientifici hanno dimostrato che i grassi a catena media dell’olio di cocco sono unici rispetto agli altri tipi di grassi ed apportano molti benefici all’organismo. Così si è scoperto che lo Sri Lanka, uno dei paesi con il più alto consumo di olio di cocco, ha il più basso tasso di malattie cardiache mentre la popolazione dell’isola di Kitava in Papua Nuova Guinea presenta livelli di infarto ed ictus quasi assenti. In aggiunta a ciò, si è riscontrato che gli abitanti dell’isola di Tokelau in Nuova Zelanda risultano essere immuni dalle malattie al cuore.