Secondo un’analisi Coldiretti in questa estate 2022 saranno oltre sette italiani su 10 (ben il 72%) a scegliere come meta delle proprie vacanze l’agriturismo, luogo per rilassarsi o anche semplicemente per mangiare. Diversi i motivi, che fanno degli agriturismi veri simboli di sostenibilità.
Nell’estate 2022 oltre sette italiani su 10 (ben il 72%) andranno in agriturismo, per trascorrere le proprie vacanze o anche semplicemente per mangiare, simbolo di una nuova tendenza verso il turismo green e sostenibile, spinta dalla ricerca di relax nel tempo della guerra e della pandemia.
È quanto emerge dall’indagine Coldiretti-Noto Sondaggi sulle ferie degli italiani presentata alla vigilia della Giornata internazionale per la gastronomia sostenibile 2022 proclamata dall’Onu, che si celebra il 18 giugno, in occasione della XXXIV Assemblea Nazionale di Terranostra, l’associazione agrituristica della Coldiretti, con le previsioni per la stagione estiva.
Perché scegliere l’agriturismo
In testa alle motivazioni che spingono gli italiani in agriturismo c’è la voglia di contatto con la natura, mentre al secondo posto – secondo Coldiretti/Noto Sondaggi – c’è l’enogastronomia. Un trend trainato dal fenomeno dei cuochi contadini, gli agricoltori chef a chilometri zero che cucinano i prodotti coltivati in azienda recuperando spesso antiche ricette della tradizione campagnola, diventati un vero e proprio valore aggiunto per le strutture. Lo dimostra il fatto che – spiega Coldiretti – le attività agrituristiche con ristorazione sono aumentate del 2% rispetto al 2019, nonostante i vari lockdown e le misure di restrizione per la pandemia che hanno costretto gli agriturismi a lunghe chiusure.
Al terzo posto tra le motivazioni c’è la voglia di relax, ma c’è anche qualcuno che ha paura del Covid e trova sicurezza nello stare in campagna e chi vuole fare attività sportiva. Ma l’amore degli italiani per l’agriturismo è dimostrato anche dal fatto che a ben 20,5 milioni di italiani piacerebbe aprirne uno, secondo l’indagine Coldiretti/Noto Sondaggi.
Tendenze estate 2022
Tra le tendenze dell’estate 2022 c’è la crescita dei viaggi di media e breve distanza e del turismo di prossimità, il ricorso a prenotazioni last minute e la preferenza per alloggi autonomi, luoghi e attività all’aria aperta. Cresce anche l’interesse per le mete minori. Inoltre la tendenza a muoversi in periodi meno affollati spinge verso un altro aspetto importante per l’economia dell’intero settore: la destagionalizzazione e l’allungamento dei soggiorni medi.
L’estate 2022 è un appuntamento importante per il settore dopo due anni di pandemia che sono costati un calo del 34% delle presenze, secondo l’analisi Terranostra Campagna Amica, ma che non hanno inciso sulla struttura del settore che ha mostrato la propria solidità e capacità di adattamento, innovazione e di risposta ai nuovi stimoli del mercato.
Lo dimostra il fatto che l’offerta agrituristica è addirittura cresciuta per numero di aziende (+2%), superando quota 25mila (25.060 aziende autorizzate nel 2021). L’alloggio (con 20.492 aziende, 82% del totale) e la ristorazione (12.455, il 62% del totale) si confermano i due pilastri dell’agriturismo. Ma la degustazione proposta da 6.412 aziende (il 32% del totale delle aziende) è addirittura cresciuta del 7,6%.
Per chi ama la vacanza all’aria aperta come i camperisti, gli agriturismi italiani mettono inoltre a disposizione – sottolinea la Coldiretti – circa 12mila piazzole attrezzate di sosta ma anche spazi per picnic, tende e roulotte per rispettare le esigenze di indipendenza di chi ama prepararsi da mangiare in piena autonomia ricorrendo eventualmente solo all’acquisto dei prodotti aziendali.
“Alla luce dell’attuale scenario, connotato da una serie di emergenze ambientali, l’impegno di Terranostra è di contribuire a riposizionare l’offerta turistica nazionale nell’ottica di una maggiore sostenibilità ambientale e sociale oltre che economica, secondo modelli di sviluppo più equilibrati” – sottolinea Diego Scaramuzza presidente di Terranostra che precisa ancora: “il turismo di qualità è sempre più attento non solo alle bellezze naturali, paesaggistiche, artistiche e archeologiche del nostro territorio ma anche ad un ambiente pulito e salubre e alla riscoperta dei prodotti tipici, della qualità del cibo e del buon mangiare. È indispensabile, quindi, – riprendendo le parole del Santo Padre Papa Francesco nella Sua Enciclica Laudato Si – che ci sia una gestione responsabile e amorevole della terra e delle creature che su di essa vivono”.
Prodotti tipici, souvenir delle vacanze
Il cibo in Italia diventa la voce di spesa più importante in vacanza, tanto per il consumo di pasti in ristoranti, pizzerie, trattorie o agriturismi, ma anche per l’acquisto di souvenir o specialità enogastronomiche, che è diventata per molti turisti la principale motivazione del viaggio.
Trainato dalla voglia di convivialità, il ritorno dei vacanzieri in ristoranti, bar e agriturismi rappresenta, spiega Coldiretti, “una boccata d’ossigeno per un settore, come la ristorazione, duramente penalizzato da due anni di emergenza con un crack senza precedenti di 65 miliardi di euro tra il 2020 e il 2021 e consumi scesi al minimo da almeno un decennio. A pesare è stata, soprattutto, la forte riduzione della presenza dei turisti stranieri, che amano l’enogastronomia made in Italy”
Ma anche l’acquisto in vacanza di prodotti tipici rappresenta una scelta importante per salvarli dall’estinzione dopo che l’emergenza Covid ha colpito duramente il turismo enogastronomico. Un tesoro alla cui base c’è un’agricoltura che è diventata la più green d’Europa con la leadership Ue nel biologico con 80.000 operatori, il maggior numero di specialità Dop/Igp/Stg riconosciute (316), 526 vini Dop/Igp, 5.333 prodotti alimentari tradizionali e con Campagna Amica la più ampia rete dei mercati di vendita diretta degli agricoltori.
“L’Italia – sono le parole del presidente Coldiretti, Ettore Prandini – è il solo Paese al mondo che può contare primati nella qualità, nella sostenibilità ambientale e nella sicurezza della propria produzione agroalimentare che peraltro ha contribuito a mantenere nel tempo un territorio con paesaggi di una bellezza unica”. Merito della biodiversità, “il vero valore aggiunto delle produzioni agricole nazionali e un motore trainante della vacanza made in Italy”. Lo dimostra anche il fatto che il 92% delle produzioni tipiche nazionali nasce nei piccoli borghi italiani con meno di 5.000 abitanti (analisi Coldiretti) un patrimonio dell’enogastronomia sostenibile e a km zero conservato nel tempo dalle imprese agricole con un impegno quotidiano per assicurare la salvaguardia delle colture agricole storiche, la tutela del territorio dal dissesto idrogeologico e il mantenimento delle tradizioni alimentari.
Sigilli di Campagna Amica 2022
Il simbolo di questo impegno sono i Sigilli di Campagna Amica 2022, 418 prodotti tipici e razze animali da scoprire durante l’estate grazie alla più grande opera di valorizzazione della biodiversità contadina mai realizzata in Italia dagli agricoltori durante la pandemia. I “Sigilli”, censiti dall’Osservatorio sulla biodiversità istituito dal Comitato Scientifico di Campagna Amica, sono prodotti rari che posseggono caratteristiche preziose che il mondo contadino ha sapientemente custodito.
Qualche esempio? Si va dal Barattiere pugliese, una sorta di cetriolo da consumare acerbo nelle insalate o da far maturare per diventare simile al melone, al Conciato Romano campano, il formaggio più antico del mondo celebrato dai romani e fatto stagionare ancora oggi nelle anfore; dal mais Spin del Trentino, con i chicchi a forma di uncino, alla Cicerchia dei Sibillini, un tipico legume marchigiano della tradizione alimentare contadina; dal Pistacchio di Bronte siciliano al succo di rosa ligure prodotto a partire dai petali freschi e non trattati; dal fagiolo giallo della Stoppia consumato dagli agricoltori nel Lazio al Riso vialone nano di grumolo delle Abadesse, anticamente coltivato in Veneto dalle monache benedettine. Ed ancora, la cipolla rossa di Breme, che in Lombardia si usa per abbinamenti particolari come dolci e gelati, la Nduja di suino nero della Calabria, il Farro di Monteleone di Spoleto protagonista in Umbria anche di un rituale religioso e laico, la farina di grano Solina, un’antica varietà di frumento dell’Abruzzo.
Tra i “Sigilli” della biodiversità, prosegue la Coldiretti, ci sono anche la ciliegia di Lari, frutto dall’alto grado zuccherino che si può trovare in Toscana, dove nasce anche l’Aglione della Valdichiana, dal sapore delicato che non lascia in bocca alcun odore, ma garantisce alta digeribilità e assenza di intolleranze. In Friuli si coltiva la Zucchina bianca, dalla buccia molto sottile e color crema indicata per coloro che hanno problemi di stomaco e difficoltà di digestione, mentre in Piemonte è celebre il Peperone di Capriglio che si caratterizza per lo spessore carnoso della bacca che lo rende particolarmente adatto alla conservazione. Tra i salumi spiccano il salame di Mora Romagnola, una razza suina autoctona quasi estinta, ma insuperabili sono anche tutti i formaggi prodotti da razze di pecore capre e vacche che stavano letteralmente scomparendo dalla fattoria italiana come il tradizionale Caciocavallo molisano, il Bitto fatto esclusivamente con il latte prodotto negli alpeggi delle montagne lombarde, o il pecorino Crotonese.
E tra i dolci ci sono la marmellata di Sa’ pompia, un agrume autoctono molto raro recuperato in Sardegna, dalle grosse dimensioni, con una forma irregolare e una buccia spessa e rugosa. Sempre in questa regione si produce l’Abbamele, un decotto di miele, mentre altrettanto rari sono il miele di ape nera sicula e quello di Barena che nasce nella laguna di Venezia. E non manca neppure il vino, come la Tintilia Molisana.