“Dove c’è un tostapane c’è civiltà”. Così sostiene lo scrittore croato Predag Matvejević nel suo libro – Pane Nostro – in cui racconta come l’alimento più conosciuto e diffuso al mondo, il pane appunto, abbia accompagnato l’essere umano nella sua evoluzione nel corso dei secoli. Per estensione si potrebbe affermare che così come panificare anche abbrustolire il pane è un’usanza che si perde nella notte dei tempi.
Come detto, da sempre si abbrustolisce il pane: inizialmente per ragioni di conservazione, poi per ragioni di gusto. Del resto, è un fatto che la trasformazione in cibo sensoriale avviene quando il semplice pane diventa pane tostato, profumato, scuro, “rumorosamente” croccante.
Un po’ di storia
Non solo il pane tostato è antico quanto il mondo (incerta l’origine della parola toast. Sembra derivi dai termini in latino torrere, bruciare o tostus, tostare), ma unisce i popoli in tutti gli angoli del pianeta: le distanze geografiche o culturali sono confini che svaniscono ogni qualvolta che qualcuno infila una fetta di pane in un tostapane. È uno di quei piccoli elettrodomestici che bisognerebbe tenere sempre a portata di mano: non si può mai sapere quando arriverà il momento giusto per un toast con prosciutto e formaggio e al mattino, quando la confettura si poserebbe volentieri su una fetta tostata e imburrata, nessuno ha voglia di mettersi a cercare fra i pensili della cucina. Una volta che il tostapane ha trovato il suo posto sul bancone, utilizzarlo solo per tostare il pane sembra poi quasi uno spreco. È l’elettrodomestico più comune perché è solitamente economico e facilissimo da usare. Inoltre, occupa poco spazio e può essere messo in qualunque tipo di cucina, anche in quelle molto piccole. Succede ogni giorno da una parte all’altra del globo: che sia per spalmarci sopra burro e marmellata, confettura o per accompagnarci uova strapazzate e bacon, per guarnirla con burro e acciughe.
L’inventore del tostapane elettrico
Ma chi inventò il tostapane elettrico? Uno scienziato scozzese, Alan MacMasters, nel 1893. Inizialmente la sua idea – l’Eclipse Toaster – fu prodotta e commercializzata dalla Crompton & Co, ma fu solo nel 1925 che l’americana Waters Genter Company immise nel mercato un moderno tostapane – il Model 1-A-1 Toastmaster – provvisto di tutti gli ultimi ritrovati tecnologici dell’epoca: tostatura da entrambi i lati tramite un temporizzatore che consentiva di tenerlo acceso solo per il tempo necessario ad abbrustolire le fette di pane evitando così bruciature indesiderate oltre all’espulsione automatica a cottura ultimata. In seguito venne montata anche la funzione sonora che avvisava con un allegro trillo l’espulsione della fetta. All’epoca – quindi negli anni ’30 del secolo scorso – questo elettrodomestico rappresentava un accessorio da cucina di lusso non proprio alla portata di tutti: negli Stati Uniti costava $25, l’equivalente odierno di $400, circa €383.
I nuovi modelli
Oggi la continua evoluzione tecnologica e di stile mette a disposizione modelli ultra performanti, con indicatori luminosi, pannelli di comando LCD e programmi preimpostati, ma il tostapane per eccellenza rimane il Dualit® Classic Toaster a 2 scomparti nella finitura in acciaio inox. Costruito ancora a mano a Crawley nel Regno Unito fin dagli anni ’50 del secolo scorso, è rimasto praticamente immutato nel tempo. Anche di questi tempi rappresenta più che mai un’icona di design e un classico di ogni cucina inglese (e non solo) che si rispetti. I suoi principali punti di forza sono l’affidabilità e la semplicità di costruzione: pochi componenti ma di qualità e ricambi di facile sostituzione disponibili anche dopo molti anni. Sebbene non sia commercializzato direttamente in Italia, si può trovare nei principali siti di commercio online o direttamente dal sito dell’azienda.
Gli utilizzi in cucina
Tutti amiamo il toast: perfino i grandi chef (Pietro Leemann a parte…). Ma per preparare un toast croccante e dorato fuori, morbido dentro è un arte, quasi quanto cucinare. Bastano solo 3 ingredienti per un toast da buongustai: 2 fette di pane in cassetta dello spessore di poco più di 1 cm (meglio se comprato fresco nella panetteria di fiducia) e 2 fette di prosciutto cotto di alta qualità adagiate a mo’ di onde tra 2 fettine di fontina DOP. Perfetto servito per pranzo o anche a cena, può essere anche un goloso spuntino di metà pomeriggio tagliato in due triangoli.
Viva il toast, viva il tostapane!