Mimosa, una torta e un cocktail

«È la donna l’altra metà del cielo». Questa è l’espressione, senza dubbio romantica, con la quale Mao Tse-tung definì l’universo femminile, quella parte di mistero e compiutezza che avvolge la terra e che la rende più viva e arcana. L’8 marzo quindi è un giorno speciale: si onorano le donne con un fiore che ha il colore del sole e profuma di buono, ma anche con un dolce e un cocktail che conservano le stesse caratteristiche e sono accomunate dallo stesso nome: mimosa. Scopriamo insieme la storia di questi due simboli.

La Torta mimosa

La Torta Mimosa, a base di crema pasticcera e due cucchiai di liquore (la scelta è soggettiva, ma sono vivamente consigliati il Cointreau® o il Maraschino Originale Luxardo), rappresenta ormai un classico della pasticceria italiana. Deve il suo nome al pan di Spagna sbriciolato sulla superficie della torta come se fosse proprio una mimosa, fiore che nel tempo è divenuto simbolo della giornata. La prima Festa della Donna – la chiamiamo così, ma in realtà nacque come manifestazione in favore del diritto di voto femminile – fu celebrata negli Stati Uniti l’ultima domenica di febbraio del 1909. La data dell’8 marzo, arrivò nel 1917 a San Pietroburgo, all’epoca chiamata Pietrogrado. Quel giorno molte donne scesero in piazza insieme agli uomini in quella che venne definita la Rivoluzione di Febbraio per destituire Nicola II Romanov, l’ultimo imperatore di Russia e molte di loro persero la vita nei tumulti. Quattro anni più tardi, in occasione della Seconda Conferenza Internazionale delle Donne Comuniste tenutasi a Mosca venne istituita, per ricordare quelle vittime, la Giornata Internazionale dell’Operaia. Mezzo secolo più tardi, nel 1977, l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite propose a ogni stato membro, nel rispetto delle tradizioni storiche e dei costumi locali, di dichiarare un giorno all’anno Giornata delle Nazioni Unite per i diritti delle Donne e per la pace internazionale. Considerato che già da alcuni anni molti paesi festeggiavano questa ricorrenza proprio l’8 marzo, venne scelta come data ufficiale.

In Italia, la prima celebrazione avvenne nel 1922, mentre nel 1946 la partigiana e pedagogista genovese Teresa Mattei assieme a Rita Montagna e Teresa Noce scelsero come simbolo la mimosa, pianta profumata dai fiori gialli che fiorisce proprio a inizio marzo, ma anche perché il suo colore giallo (talvolta tendente all’arancione) oltre a rappresentare il sole, simboleggiano la forza della vita e la libertà.

Fu il ristoratore reatino Adelmo Renzi negli anni ’50 a sancire la definitiva popolarità di questa ricorrenza, inventando la Torta Mimosa per presentarla a Sanremo nel 1962 in occasione di un concorso di pasticceria. Quale miglior dolce dedicato a un fiore poteva esserci nella Città dei Fiori? La torta, nemmeno a dirlo, si aggiudicò la gara e la città ligure la elesse a suo dolce simbolo. Ecco perché sono in molti a dire – a torto o a ragione – che sia Sanremo la città natale della Torta Mimosa.

Il Cocktail Mimosa

Classificato come Cocktail Classico Contemporaneo (Contemporary Classic Cocktail), il Cocktail Mimosa è una bevanda miscelata, da servire fredda (a temperatura ambiente perderebbe molto del suo fascino), semplice ed elegante che accompagna aperitivi, cene o dopocena. È anche un cocktail calibrato: i suoi ingredienti –  champagne e succo d’arancia bionda – vengono dosati in egual misura. Il Mimosa ha gli stessi ingredienti del Buck’s Fizz servito in una flûte (facoltativa la guarnizione con un twist di arancia), quest’ultimo più leggero in quanto il succo d’arancia è previsto in dose doppia rispetto allo champagne. Inoltre nel Buck’s Fizz è possibile utilizzare anche il prosecco. L’abbinamento del succo di agrume alle bollicine rende il drink – sempre servito fresco – gradevole e non eccessivamente zuccherino, perfetto quindi per festeggiare il gentil sesso. Inoltre è particolarmente adatto alla stagione invernale, quando le arance sono fresche e al massimo della loro dolcezza. A differenza delle origini italiane della torta, sembra che il cocktail Mimosa abbia discendenze inglesi essendo nato nel 1921 al Buck’s Club di Londra per comparire qualche anno più tardi anche in Francia al Paris Ritz. In quegli anni, infatti, veniva servito negli hotel di lusso e nelle grandi occasioni. Esiste una variante con l’aggiunta di Grand Marnier® Cordon Rouge Liqueur e in questo caso prende il nome di Grand Mimosa. Si abbina bene a cene a base di pesce, ma anche a stuzzichini lievitati e fritti. Ideale per cene in piedi o aperitivi seduti, il suo gusto è gradevole e di grande carattere.

Festa della donna a tavola: la torta mimosa