Ci ha lasciato qualche giorno fa Ado Campeol inventore del Tiramisù, gli rendiamo omaggio raccontando il suo dolce, i suoi successi e le sue varianti.
Il tiramisù è uno dei dolci più conosciuti della tradizione culinaria italiana. Famoso anche all’estero, è diventato negli ultimi anni il simbolo per eccellenza della dolcezza nostrana importata in tutto il mondo, vi basti sapere che il suo nome è presente nel vocabolario comune di 23 lingue diverse e che in tutta Europa è la quinta parola italiana più conosciuta.
Campeol, inventore del tiramisù
Prima di raccontare ingredienti, storia e le varianti di questo dolce, è giusto e doveroso rivolgere un pensiero all’inventore di questo magnifico dolce, Ado Campeol, che proprio pochi giorni fa, all’età di 93 anni ci ha lasciati, orgoglio per Treviso, la sua una vita dedicata alla ristorazione, senza mai adagiarsi sugli allori per aver inventato uno dei dolci italiani più famosi in tutto il mondo. La sua lunghissima vita professionale e le sue Beccherie, ristorante di proprietà, hanno attraversato decenni della trevigianità migliore, fatta di accoglienza e qualità.
Etimologia e storia del tiramisù
Etimologia della parola “tiramisù”: sollevami, rinforza il mio corpo; deriva dal dialetto trevigiano “ Tireme su”, italianizzato in tiramisù negli ultimi decenni del secolo scorso. Le prime testimonianze di questo dolce ci conducono alla tradizione contadina trevigiana: “ Lo sbatudin”. Questo è il seme dal quale è nato e poi evoluto il tiramisù.
Tuorlo d’uovo sbattuto con lo zucchero fino a diventare una crema spumosa, ogni famiglia poi, aromatizzava questa crema con aggiunta di altri ingredienti seguendo i gusti delle persone e del territorio : caffè, vino bianco, liquore, biscotti, burro, ricotta, panna, cacao. Una leggenda locale vuole che il nostro dolce sarebbe stato ideato da una geniale “maitresse” di una casa di piacere ubicata in centro storico a Treviso. La “Siora” padrona del locale avrebbe ideato questo dolce afrodisiaco e corroborante per offrirlo ai suoi clienti alla fine delle serate allo scopo di rinvigorirli e risolvere i problemi connessi ai doveri coniugali al momento del loro rientro in famiglia. Si narra che nel locale, quando gli uomini scendevano le scale un po’ provati, un’avvenente maitresse preparava questo dolce e li ammoniva in codesto modo: ”desso ve tiro su mi”. Da qui l’origine del nome e la ipotetica nascita del tiramisù, viagra naturale del 800 offerto ai clienti della maison del diletto.
A supporto di questa storia leggendaria è la composizione degli ingredienti del Tiramisù, tutti nutrienti e ipercalorici: uova, zucchero, savoiardi, mascarpone, caffè, cacao. Anche la ricetta e la sua semplice preparazione avvalorano questa tesi, non bisogna essere un cuoco stellato per preparare questo dolce; chiunque è in grado di farlo e senza strumenti particolari. Nel corso dei secoli, un velo di pruderie e di vergogna popolare ha nascosto la vera origine del Tiramisù. Difatti non viene ricordato neanche sui libri fino alla caduta del conformismo legato al perbenismo storico avvenuto nella seconda meta del ‘900. Una cosa è certa, non è affatto semplice riuscire a stabilire con assoluta certezza a quale regione appartenga la legittima paternità del tiramisù. Da diversi anni, infatti, è in corso una lunga battaglia tra alcune regioni sulle origini del dessert.
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Dove nasce il tiramisù?
Una delle ipotesi sulle origini di questo dessert lo colloca geograficamente nella regione Toscana, più precisamente a Siena, dove in occasione di una visita del granduca Cosimo III de’ Medici venne inventato un dolce denominato “zuppa del duca” con caratteristiche molto simili all’attuale tiramisù. Tuttavia vi sono alcune discordanze in questa leggenda poiché sia i savoiardi che il mascarpone erano poco usati nella pasticceria senese fra il XVII e il XVIII secolo, in più quest’ultimo ingrediente difficilmente poteva essere conservato e trasportato in tempi brevi dalla Lombardia, sua regione di produzione, alla Toscana.
Altri appassionati del tiramisù (e come dar loro torto?) invece sostengono che il famoso dessert abbia origini emiliane poiché lo scrittore, gastronomo e critico letterario forlivese Pellegrino Artusi, ne descrisse la ricetta nel suo libro “La Scienza in cucina e l’arte di mangiar bene” stampato nel lontano 1891. Anche in questo caso però vi sono alcune difformità, innanzitutto il dolce si chiamava Dolce Torino e poi al posto del mascarpone veniva usato il burro.
Ci spostiamo quindi in Piemonte dove un’ altra ipotesi vuole che il tiramisù sia stato creato da un pasticcere della città di Torino appositamente per dare sostegno a Camillo Benso Conte di Cavour, mentre svolgeva la sua attività politica per unificare il territorio italiano. Però nella metà dell’ 800 i metodi di produzione e conservazione degli alimenti non erano ancora così sviluppati da garantire la commestibilità del tiramisù, pertanto anche questa supposizione risulta poco credibile.
Tra le leggende sulla nascita del tiramisù troviamo anche un protagonista recente, tale Carminantonio Iannaccone, che afferma di essere l’ inventore del famoso dolce e di averlo creato negli anni Settanta quando viveva a Treviso, mentre adesso si trova negli Stati Uniti; a questa storia è stato dedicato anche un articolo del Washington Post, uscito nel 2007.
Ad oggi la tesi per la quale il dolce sia nato a Treviso verso la fine degli anni 60 presso il ristorante “Alle Beccherie” da parte del pasticcere Roberto “Loly” Linguanotto e del titolare Ado Campeol è la più avvalorata e sicura.
Le varianti
A corredo delle informazioni storiche sulla paternità del tiramisù sono state inserite 16 proposte alternative alla ricetta originale create con ingredienti provenienti da diverse parti del mondo, in più sono presenti ben 23 variazioni sul tema realizzate da 20 grandi chef italiani ed internazionali tra cui Albert Adrià, Josean Alija, Niko Romito e Iginio Massari.
Riguardo proprio le proposte alternative alla ricetta originale, è doveroso e orgoglioso menzionare che qualche settimana fa Stefano Serafini ed Elena Bonali, rispettivamente gioielliere sessantaduenne veneziano e insegnante di nuoto cinquantenne hanno sbaragliato la concorrenza di duecento “chef” provenienti da ogni parte del mondo, tutti agguerriti nel tentativo di conquistare il titolo con le loro personalissime versioni del dolce al cucchiaio più famoso del mondo. Il primo ha concorso e vinto con la ricetta originale del dolce a base di uova, zucchero, mascarpone, savoiardi, caffè e cacao mentre la seconda ha spodestato tutti nella “ricetta creativa” una rivisitazione della ricetta originale presentando una versione del tiramisù prosciutto e melone.
Chiudiamo con una curiosità: all’interno dei consumatori del tiramisù si sono da sempre distinte due fazioni : quelli che preferiscono prepararlo con i savoiardi, rivendicandone la presenza nella ricetta originale, e quelli che invece lo gradiscono con del biscotti simil pavesini, che, essendo più duri, formerebbero un abbinamento migliore con il caffè… e voi da che parte state?