Non mangiare la carne è una scelta di vita. Così come lo è mangiare carne di qualità. Perché va detto che non sempre si sceglie bene cosa comprare e mangiare e soprattutto dove. Il piacere di una carne selezionata, di qualità, da animali allevati in modo sano, frollata al punto giusto e poi cotta a regola d’arte è innegabile. E in questo campo la filosofia del poco ma buono funziona sempre, importante è avere le idee chiare.
Idee chiare come quelle di Anita Nuzzi e Vito Fiusco che hanno aperto il secondo punto del The Meat Market a Roma, questa volta dopo Testaccio hanno scelto il quartiere Nomentano (più precisamente zona piazza Bologna). Due imprenditori pugliesi che hanno tradotto la formula delle tipiche steakhouse statunitensi in un ambiente dallo stile urban, che coniuga l’offerta della migliore carne con un servizio da ristorante, senza tralasciare la contaminazione pugliese nel menu, omaggio alle loro radici.
“A luglio 2018 abbiamo dato vita al primo locale a Testaccio che riscuote, fin da subito, un successo travolgente, che non ci aspettavamo, ma che ci ha dato anche la voglia e la forza di replicare. Sfidando l’attuale periodo di emergenza e la crisi – afferma Anita Nuzzi. Abbiamo anche il desiderio di dare un forte segnale in questo momento difficile per la ristorazione, abbiamo deciso di metterci la faccia per dare, con questa nuova apertura, un’identità più forte alla nostra idea di ristorazione”. Un’idea che si traduce in una vera e propria sfida da tutti i punti di vista.
Il format
Cambia la location ma il format rimane il medesimo: dal produttore al consumatore, funziona così al Meat Market. La carne in tavola arriva direttamente dal banco presente nel locale ed è il cliente stesso che decide cosa mettere nel piatto, scegliendo il taglio e la provenienza della materia prima. Nessuna ansia da fast food qui, ma la parola d’ordine è sedersi a tavola e godersi il momento e per chi vuole è possibiel asporto e delivery.
“Qui il cliente “carnivoro” trova carne soprattutto italiana, abbiamo prediletto regioni come il Piemonte, le Marche e, naturalmente, la Puglia, ma qui da noi mangiare è come fare il giro del mondo, abbiamo carni che arrivano da Spagna, dagli Stati Uniti, dall’Argentina, dal Giappone” ci spiega Anita Nuzzi. Accanto al banco, ci sono poi i cosiddetti “stagionatori”, le speciali celle frigorifere per le lunghe frollature: dai 30 ai 60 fino a superare i 90 giorni, per dare maggiore tenerezza e un sapore più intenso.
Il menu
Ma vediamo cosa offre il menu del The Meat Market. Il viaggio intercontinentale è assicurato, si va dai paesi più vicini a quelli più remoti del pianeta, ma si approda sempre e comunque, al sud Italia. La tradizione non è tradita, anzi la cucina romana e pugliese sono vive tra materie prime e piatti tipici.
“Crediamo fortemente nelle tradizioni e nei prodotti agroalimentari della nostra regione – spiega Vito Fiusco – Anche da qui, il legame con il nostro territorio è fondamentale, per questo importiamo dalla Puglia prodotti di tanti piccoli produttori locali che hanno conosciuto la realtà del The Meat Market e ne sposano appieno la filosofia. Il risultato è quello di portare in tavola prodotti alimentari sani e genuini, oltre che buoni”.
Ecco così che troviamo, tra gli antipasti, accanto a piatti come le Crocchette di Pulled Pork e i Fried Chicken Sticks, anche la Burrata pugliese su estratto di pomodoro, crostini di pane casereccio, pomodorini confit e olio evo al basilico oppure la Frisella con stracciatella di burrata con capocollo martinese. E ancora troviamo tra pregiatissimi tagli di carne come la Wagyu o la Galiziana, anche le tipiche Bombette pugliesi su cime di rapa. Non mancano i Burgers (dai 150gr ai 500gr), che meritano una menzione a parte. Con i bun classico, ai cinque cereali o senza glutine del forno Roscioli si può scegliere tra diverse e golose opzioni dal “Tartare Burger” con battuto di manzo al coltello, stracciatella di burrata, pomodori confit, rucola e olio evo al basilico al “Puglia”, hamburger di manzo (200gr) burrata intera, capocollo, pomodori secchi home made e cime di rapa ripassate.
Insomma che sia al sangue, trepidante sulla griglia oppure nuda e cruda: la carne, quella vera, trova qui la sua massima espressione.
La novità
Novità assoluta del The Meat Market di via Ravenna è l’introduzione del Cocktail Bar con una drink list di stampo internazionale, fantasiosa ed accattivante, e che ruota attorno ai diversi cocktail da proporre in abbinamento ad ogni piatto del menu. Un perfetto food pairing tra cibo e drink. Parola d’ordine anche per i cocktail è qualità, perché come sottolineano i proprietari “è necessario distinguersi”.
La nostra prova di assaggio
Le polpette di pulled pork per iniziare, antipasto sfizoso che non delude, ma apre le danze con buone premesse. Poi tartare tagliata a coltello nella versione “Aspromonte” con crema di melanzane, pomodorini confit e ricotta salata e “Black Forest” con tartufo e stracciata arricchiscono di sapere con un tocco territoriale. Seguono le Bombette pugliesi su cime di rapa, assaggio obbligato e una Galiziana con l’osso, marezzatura importantegrasso spesso e dal colore giallo intenso, cottura perfetta, servita su piastra rovente, morbidissima ma con la giusta consistenza in bocca.
Si chiude con i dolci e anche qui vincono la tradizione e l’artigianalità con una cheesecake ai frutti di bosco e un buonissimo tiramisù.