Lo scorso 28 gennaio è ufficialmente partito il Tea Tour con la sua prima tappa ufficiale che si è svolta a Milano presso Excelsior Hotel Gallia. Un incontro inedito, nuovo per certi versi, soprattutto nella nostra cultura, e unico dedicato alla valorizzazione del tè che si avvicina all’alta gastronomia italiana.
Il progetto è un’idea di dal Tea Master Albino Ferri Presidente di Accademia Ferri, che da 20 anni fa cultura e formazione intorno a te e infusi. Come sottolinea lo stesso Albino Ferri: “lo spirito della nostra Accademia Ferri è quello di valorizzare un’antica tradizione spesso sottovalutata e mal utilizzata dai professionisti. La nostra formazione mira a colmare questo gap, offrendo strumenti pratici e conoscenze approfondite per elevare l’offerta di ogni locale”.
Dalla formazione base intorno a questa speciale e antica bevanda, il tea master si avventura su una strada originale e autentica, sicuramente non facilmente comprensibile, ma sperimentabile, quella del Tea Tour. Viaggi in cui esplorare la maestria di celebri chef italiani nella creazione di piatti unici, abbinate a infusioni costruite su misura dallo stesso Albino Ferri. Un viaggio di gusto che viene presentato come un iter affascinante tra cultura, innovazione e tradizione, guidato dai protagonisti dell’alta ristorazione nazionale.
Per capire meglio come funziona il Tea Tour, ma in particolare questo particolare abbinamento ce lo siamo fatti raccontare dallo stesso presidente dell’Accademia Ferri.

La cucina incontra il Te. Cosa bisogna aspettarsi da questo nuovo pairing?
L’incontro tra alta cucina e tè rappresenta un’evoluzione raffinata dell’esperienza gastronomica, dove le proprietà aromatiche e sensoriali delle foglie si fondono con la creatività degli chef. Il progetto Tea Tour di Ferri dal 1905, creando abbinamenti inediti tra tè pregiati e piatti d’autore.
Cosa bisogna aspettarsi? Sicuramente un’alternativa sofisticata al vino, il tè offre una complessità aromatica simile a quella dei grandi vini, con tannini, mineralità e umami che si sposano perfettamente con le pietanze. Sono da considerare anche le esperienze multisensoriali che esaltano ingredienti e tecniche di cottura, valorizzando ogni boccone; creatività e personalizzazione in ogni pairing, che è frutto di un’attenta ricerca, dove il tè diventa parte integrante del piatto, trasformandosi anche in brodi, riduzioni o affumicature. E poi aggiungerei sostenibilità e benessere per le proprietà benefiche che il tè ha.


Quale studio c’è dietro ad un pairing di questo tipo?
L’abbinamento tra tè e alta cucina non è frutto del caso, ma di un accurato studio sensoriale e di un’approfondita conoscenza delle proprietà organolettiche delle foglie di tè. Ferri dal 1905, con il suo progetto Tea Tour, porta avanti un lavoro di ricerca minuzioso per creare pairing perfetti tra infusi e piatti gourmet in cui teniamo in considerazione il profilo aromatico del tè, la struttura e intensità dei sapori, le tecniche di preparazione e l’esperienza sensoriale globale. Grazie a questo approccio scientifico e creativo, Ferri dal 1905 e il Tea Tour stanno ridefinendo il ruolo del tè nella gastronomia, trasformandolo da semplice bevanda a protagonista dell’alta cucina.
Quali sono stati i piatti preparati nella prima tappa del Tea Tour e quali i tè in abbinamento.
In nostro primo episodio si è svolto al Ristorante Arnolfo con i piatti dello chef Gaetano Trovato che ha preparato Piccione con tre varianti di mirtillo: fresco, in gel e in salsa ridotta a cui abbiamo abbinato una miscela creata ad hoc, unendo due pregiati tè neri indiani con caratteristiche aromatiche distintive. Per conferire ulteriore complessità, sono stati aggiunti fiori tipici della zona del Chianti, come rose e sambuco, e un tocco delicato di olio essenziale di bergamotto.

Come anticipato saranno degli eventi mensili e ci siamo già fatti dare i nomi degli chef coinvolti in questo esperimento gastronomico. Dopo la prima tappa al Ristorante Arnolfo con lo chef Gaetano Trovato, il tour proseguirà coinvolgendo Silvia Baracchi del ristorante Il Falconiere a Cortona; Peter Brunel del Ristorante Peter Brunel a Arco; Michelangelo Mammoliti de La Rei Nature a Serralunga d’Alba; Marco Sacco del Ristorante Piccolo Lago a Verbania; Marco Maras del Ristorante l’Oseleta a Cavaion Veronese e Andrea Campani del ristorante Il Borro a San Giustino. In ciascuna tappa, Albino Ferri collaborerà con lo chef ospitante per creare abbinamenti unici tra tè e piatti gourmet, offrendo ai commensali un’esperienza sensoriale innovativa che unisce tradizione e sperimentazione.
Tutte le informazioni sul tea tour le trovate qui: www.ferridal1905.com/tea-tour/