Il tarassaco è un’erba spontanea che la natura offre in abbondanza. La tradizione contadina sfrutta il tarassaco in cucina da sempre, sia per la sua facile reperibilità che per le sue numerose proprietà benefiche per l’organismo. Conosciamolo meglio!
Sarà che la prova costume incombe, sarà che con la bella stagione si ha ancora più voglia di stare bene con il proprio corpo, fatto sta che in primavera si cerca di variare l’alimentazione per rimettersi in forma. Può diventare un’ottima idea, allora, quella di depurarsi con il tarassaco, un valido alleato che combatte con le sue proprietà disturbi a vari organi del nostro corpo.
Le proprietà terapeutiche del tarassaco
Del tarassaco tutto è buono: sia la radice che le foglie e i fiori stimolano le secrezioni di tutte le ghiandole dell’apparato gastroenterico (saliva, succhi gastrici, pancreatici, intestinali) e la muscolatura dell’apparato digerente producendo un’azione lassativa secondaria. Il periodo migliore per raccogliere le radici va da giugno a settembre, mentre da ottobre ad aprile si possono raccogliere le foglie di tarassaco, da consumare fresche in cucina. I fiori sbocciano da marzo a novembre e possono essere raccolti in boccio per aggiungerli alle insalate di foglie.
I principi attivi del tarassaco si concentrano in particolare nelle radici e nelle foglie, ma anche nei fiori gialli. Le foglie del tarassaco contengono beta-carotene, vitamina C e ferro e calcio in quantità notevole. Dalle radici del tarassaco, tostate e macinate, si ricava un surrogato del caffè, gustoso e totalmente privo di caffeina.
Per fare il pieno di tutte queste importanti proprietà e depurarsi con il tarassaco, la soluzione più semplice è bevendo una tisana o un decotto preparati con fiori, foglie e radice di questa pianta. Attenzione, però, il dente di leone ha grandi doti, ma non è miracoloso: bisogna associare al consumo di questa pianta una dieta sana e variegata e dell’attività fisica per trarne i risultati migliori. Decotti al tarassaco possono essere usati anche per preparare bagni e pediluvi che aiutano a riattivare la circolazione, soprattutto a chi d’estate soffre per gambe e piedi gonfi.
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Depurarsi con il tarassaco
Chiamato anche dente di leone, soffione o cicoria selvatica, apprezzato anche dagli animali, che ne mangiano i semi e l’intera pianta o, come le api, ne ricavano un miele gustoso e benefico, il tarassaco stimola gli organi emuntori (fegato, reni e pelle), cioè quelli che si occupano dello smaltimento delle tossine, favorendo l’eliminazione delle scorie. Particolarmente importante è l’azione sul fegato, grazie alle proprietà purificanti, antinfiammatorie e disintossicanti ed epatoprotettive: per questo motivo depurarsi con il tarassaco è particolarmente indicato nei casi di insufficienza epatica, itterizia e calcoli. Tra i tanti benefici del tarassaco, infine, anche quello di potenziare il sistema immunitario e quello linfatico.
Un altro modo attraverso cui il tarassaco esercita le sue proprietà detox è attraverso l’azione lassativa che svolge stimolando le secrezioni dell’apparato gastrointestinale. Flavonoidi e potassio stimolano inoltre la diuresi e favoriscono l’eliminazione dei liquidi in eccesso regalando un aiuto concreto contro la ritenzione idrica. Tra i tanti nomi con cui il tarassaco è conosciuto c’è anche il bizzarro “piscialetto”, nome dovuto proprio alle sue proprietà depurative e diuretiche.
Nella medicina popolare il tarassaco veniva anche utilizzato per trattare infiammazioni delle vie urinarie, emorroidi, affezioni cutanee, gotta e disturbi reumatici. Le proprietà purificanti, antinfiammatorie e disintossicanti del tarassaco favoriscono l’eliminazione delle scorie (zuccheri, trigliceridi, colesterolo e acidi urici) rendendo il tarassaco una pianta preziosa in tutti i casi di insufficienza epatica, itterizia e calcoli biliari. Data l’importanza che il fegato riveste nel metabolismo glucidico, è bene rinfrescarlo periodicamente con il tarassaco: oltre a depurare fegato e reni, stimola la produzione e la circolazione della bile, attiva la secrezione di enzimi digestivi e favorisce la peristalsi intestinale, liberando l’intestino dalle scorie zuccherine e aumentandone l’espulsione attraverso le urine.