A Soverato arriva il sushi, ma di carne. Nuova apertura da scoprire in questo lato di Calabria che sta diventando una fucina di qualità gastronomiche. Parliamo di Tanto-Taste of Japan, progetto di Simone Soluri che prova a mescolare la cultura giapponese con la cultura delle carni nostrane.
La Costa degli Aranci sempre più fucina di nuove aperture e di qualità gastronomica. In pochi chilometri abbiamo la pizza pluripremiata di Bob Alchimia a Spicchi ai panini cool di Bestie Selvaggi Calabresi, dalla pasticceria Morè a Brezza by Luca Abruzzino, solo per citare quelli che ultimamente stanno facendo parlare molto di sé.
Altra recente apertura, che promette anche rumors positivi, è Tanto-Taste of Japan, un progetto di Simone Soluri, ristoratore con la passione per il Giappone che ha scelto di percorrere la via della cultura giapponese ma di declinarla sulla carne, prodotto che in Calabria ha una sua importanza.
Per rendere concreto questa idea Simone Soluri ha avuto l’aiuto e la consulenza dello Chef Francesco Pucci, con cui hanno studiato diverse tipologie di sushi di carne e altre preparazioni non convenzionali nei tipici ristoranti giapponesi in Italia.
Questo viaggio in un Giappone alternativo inizia proprio dal nome che si ispira agli elementi iconici di questo popolo. “TANTŌ” è la tagliente lama che identifica la casta guerriera dominante giapponese dagli altri samurai, coltello affilato che fa pensare a forza, precisione e finezza. Taste of Japan traduce l’idea è quella di portare un pizzico di cultura giapponese nei piatti e nelle carni nostrane.
La nostra degustazione da TANTŌ- Taste of Japan
La curiosità di scoprire come un elemento come quello delle carni prodotte in Calabria e di cui si conosce bene il gusto possano acquistare un’altra forma, vivere altri abbinamenti e perché no, guadagnare dei sapori nuovi. Noi di Radio Food l’abbiamo provato per voi ed ecco come è andata.
Nella cultura Giapponese non ritroviamo un vero e proprio percorso standard europeo “antipasto-primo-secondo”, più semplicemente dei piatti serviti prima di altri. Da TANTŌ si parte con il Katsusandu: un sandwich tostato, dove all’interno troviamo la Tonkatsu cotoletta di maiale alta uno o due centimetri, impanata e fritta. La carne viene cotta a bassa temperatura e poi panata. Una volta fritta la cotoletta viene tagliata in pezzi di piccole dimensioni e servita all’intero di un sandwich tostato e condita con salsa tonkatsu (preparata con una miscela fermentata di pomodori, sedano, carote, mele, prugne, spezie, aceto e salsa di soia). Un piatto godereccio, distante dall’idea di cucina giapponese che abbiamo, fatta di leggerezza e sapori delicati, ma sicuramente goloso che induce a nuovi assaggi.
Altro starter è stato il Crispy Rice: polpettina di riso fritta (nigiri), battuta di manzo, maionese spicy, mandorle e germogli. Varie consistenze, cotture e sapori. Secondo noi uno dei migliori assaggi della serata.
Il nostro percorso prosegue con la Battuta di Fassona piemontese affumicata al faggio, senape, olio EVO, sale Maldon e misticanza. Il piatto più europeo dell’intero percorso, ma che comunque prende la tradizione della salsa di soia per regalare un sapore dalla connotazione orientale.
Ancora un altro pezzo forte della cucina i Nigiri di Wagyu: riso, carne di wagyu, wasabi (rafano di mare), maionese piccante ed erba cipollina. Questa carne tra le migliori al mondo, regala emozioni in un boccone, una scioglievolezza e profondità di gusto esaltata dagli ingredienti scelti per questo nigiri.
Il percorso è proseguito con una serie di maki sorprendenti per freschezza e gusto, ma a nostro avviso il più buono con cui si abbiamo concluso questo originale tour giapponese è stato l’Hosomaki di Fassona: tipico involtino giapponese con all’esterno alga e all’interno riso. In questa versione, fritto in pasta cataifi abbiamo nel cuore del pollo croccante ed è servito con tartare di manzo, formaggio spalmabile e salsa teryaki. Tutti gli elementi per un equilibrio straordinario, gusto, croccantezza, dolcezza, cremosità e dolcezza con una punta di acidità.
Unica pecca l’assenza di dolci di ispirazione giapponese, che avremmo voluto provare e che ci auguriamo possa essere colmata presto. Curiosi di vedere come il dessert di TANTŌ trovi la sua forma tra Giappone e magari la tradizione locale.
TANTŌ- Taste of japan, elementi distintivi
L’ambiente è molto curato, bello e informale allo stesso tempo. Il logo richiama la marezzatura delle carni, che troviamo anche nella parete di haiku del locale e nelle piante, la tavola e la mise-en place è minimal, il servizio garbato e accogliente. C’è la consulenza e la guida dell’interior designer Micol Mazzetti e di Timo Studio Enogastronomico con il suo stile comunicativo inconfondibile. Anche il sushi, seppur di carne, scegli una serie di vini Calabresi (e qualche etichetta fuori regione) in abbinamento. Una proposta differente sotto ogni punto di vista, per una serata romantica o una piacevole cena tra amici. Siamo certi che la proposta di Tanto saprà farsi notare, stimolata anche dalle tante alternativi e sapori che le materie prime di eccellenza del posto sapranno dettare.