Confcommercio Marche Nord e Confcommercio Umbria – Gubbio hanno presentato il nuovo programma di rilancio della strada statale 452, da sempre il percorso più breve per collegare le due regioni. E sostenere così le imprese turistiche danneggiate durante gli 8 mesi della sua chiusura. E’ la strada della Contessa.
Un’antica unità territoriale, due regioni, una strada storica. La cui riapertura è tutta da celebrare con un progetto turistico ad hoc. Contessa: una porta tra terra e mare è un programma di marketing territoriale messo a punto da Confcommercio Marche Nord e Confcommercio Umbria – Gubbio per valorizzare le aree attraversate dalla SS 452, più nota come Strada della Contessa: e cioè l’arteria che collega Gubbio e il nord est dell’Umbria con le Marche e la provincia di Pesaro e Urbino. Connettendo di fatto il centro Italia con le più vicine località dell’Adriatico, prima tra tutte Fano e Pesaro.
La strada statale 452, detta della Contessa, 12 km da Gubbio fino a Cantiano, in provincia di Pesaro e Urbino, è un importante tratto stradale, con un passaggio di oltre 6500 auto al giorno (con punte di 8500 nei fine settimana) che storicamente metteva in collegamento Gubbio con Urbino e, in tempi più recenti, con le località di mare della costa pesarese. Tale denominazione iniziò ad essere usata solo nella prima metà dell’800, prendendo spunto presumibilmente da documenti del XVIII sec. che riportavano l’esistenza di una “Osteria della Contessa” lungo il suo percorso. Un’altra ipotesi fa risalire il termine al soprannome dato a una poderosa bombarda, bocca da fuoco rinascimentale, utilizzata da Francesco Sforza durante le sue campagne militari nell’Italia centrale a metà ‘400. La strada infatti potrebbe essere stata tracciata od ampliata per far transitare l’ingombrante pezzo di artiglieria.
I progetti de la Strada della Contessa per recuperare la chiusura
La cui chiusura di 8 mesi, dal 17 aprile al 18 dicembre 2023 per importanti interventi strutturali, ha pesantemente penalizzato le attività ristorative e turistiche della zona, con perdite nella sola provincia di Pesaro e Urbino di oltre il 10% del fatturato, pari a circa 2 milioni di Euro. Da qui la necessità, con la stagione estiva alle porte, di un progetto di rilancio.
Da articolare in tre filoni fondamentali, legati alla storia e alla cultura dei territori confinanti delle due regioni: e cioè enogastronomico, storico-rinascimentale e archeologico. “La chiusura della Contessa la scorsa estate ha deviato i tradizionali flussi turistici umbri in direzione delle nostre coste verso altre località”, spiega Amerigo Varotti, direttore di Confcommercio Marche Nord. “Confcommercio Marche Nord e Confcommerio Umbria-Gubbio hanno svolto un incredibile lavoro di raccordo con Anas e regioni per sollecitare la conclusione dei lavori sulla SS 452, riuscendo ad anticiparne l’apertura di 4 mesi rispetto ai 12 previsti: e per questo siamo grati alle istituzioni. Ora parte il progetto di rilancio di questo asse viario, messo a punto congiuntamente: per recuperare le perdite economiche subite dalle imprese dell’entroterra durante la sua chiusura. La statale 452, infatti, è e rimane la via più breve per raggiungere la provincia di Pesaro e l’Adriatico dal Lazio e dall’Umbria”.
Le sinergie
Nascono così, nel segno di una sinergia tutta umbro-marchigiana, i Menu della Contessa, circuiti enogastronomici dedicati alla scoperta di ristoranti e prodotti del territorio a cavallo tra Umbria e Marche, come ad esempio la crescia e il friccò eugubini, i tartufi bianchi di Gubbio ed Acqualagna, la favetta di Fratterosa e le amarene di Cantiano. Previsti da metà giugno a metà settembre anche i Week Gastronomici d’(A)Mare: durante i quali ristoranti della costa di Pesaro, Fano, Marotta e Gabicce Mare aderenti proporranno, in giorni concordati, menù di pesce o carne ad un prezzo speciale. Ma anche i percorsi dedicati ai Montefeltro e ai Della Rovere, signori di queste terre: tra i tanti, Pedalando nella terra del Duca, itinerario ciclo turistico tra Urbino, Gubbio e Pesaro, e quello che dall’Umbria conduce a Mondavio, dominata dalla mole della Rocca roveresca. Perché il duca di Urbino, Federico da Montefeltro, era nato a Gubbio, a metà ‘400 seconda città del ducato: secondo una geografia rinascimentale che travalica i moderni confini amministrativi. Nell’ideale fil rouge interregionale, da valorizzare anche gli aspetti archeologici. Tutto da ammirare quindi il Teatro Romano di Gubbio e il suo antiquarium, insieme alla collezione di iscrizioni conservate nel Museo civico di Palazzo dei Consoli. Per poi proseguire lungo l’antico tracciato della Flaminia e scoprire ilpoderoso Ponte Mallio a Cagli, il museo e il parco archeologico di Fossombrone (l’antica Forum Sempronii) e arrivare a Fano attraversando l’Arco di Augusto.
“Quelli individuati sono percorsi fisici e ideali condivisi da due regioni”, conclude Barbara Marsili, presidente di Confcommercio Umbria – Gubbio. “In un paese come l’Italia attraversato da nord a sud avviene spesso che il centro venga bypassato, sottostimando così le sue potenzialità ed attrattive. Ecco, noi vogliamo valorizzare tutte le eccellenze che ci sono sul territorio: partendo proprio da quello che abbiamo in comune”. Il progetto ha il supporto del comune di Gubbio, della Camera di Commercio di Perugia e della regione Umbria.