Oggi si celebra la seconda Giornata Internazionale contro lo spreco alimentare e domani a Milano partirà la Pre-COP26, in cui i leader del pianeta si riuniranno per affrontare le prossime sfide climatiche e ambientali.
“Se il nostro orizzonte temporale rimane quello dell’agenda 2030, come è giusto che rimanga, dobbiamo raddoppiare gli sforzi nella metà del tempo. La situazione si è aggravata. La pandemia è stata un detonatore che ha esacerbato ulteriormente la condizione dell’area della malnutrizione del mondo. Basta pensare che nei 16/18 mesi più problematici della pandemia abbiamo avuto un aumento di persone nell’area della malnutrizione e della povertà alimentare come generalmente accadeva in 5 anni”. Così si è espresso Maurizio Martina vice direttore generale della Fao, al Festival del Giornalismo Alimentare.
Secondo Martina ci sono segnali interessanti. C’è un aumento della consapevolezza che porta con sé un cambio di azione da parte di molti cittadini, ma il tema di fondo rimane ed è un grande tema perché nel 2019 abbiamo sprecato 931 milioni di tonnellate di cibo nel mondo, circa il 14% del cibo che produciamo.
Spreco alimentare: il ruolo dei consumatori e delle imprese
Nella lotta agli sprechi alimentari dobbiamo considerare che ci sono due facce: “gli sprechi domestici che ciascuno di noi in famiglia nella quotidianità spreca e le perdite, cioè tutto quello che non si riesce ad utilizzare tra il campo ed il mercato. Le perdite sono un grande tema in particolare nei Paesi in via di sviluppo dove abbiamo una vera emergenza”.
“In Italia abbiamo delle belle esperienze di recupero delle eccedenze alimentari – ha continuato il vice direttore generale della Fao – attorno al nodo della lotta agli sprechi si sta realizzando una felice interazione con i sistemi produttivi. Le imprese, infatti, si sono rese conto che un modo intelligente per tenere insieme competitività e sostenibilità è quello di praticare delle azioni intelligenti nella lotta allo spreco”.
Le piccole azioni quotidiane possono fare la differenza
Per celebrare la Giornata Internazionale della Consapevolezza sugli Sprechi e le Perdite Alimentari l’app contro lo spreco alimentare, Too Good To Go, punta i riflettori sul fatto che contrastare gli sprechi alimentari è la soluzione n.1 contro il cambiamento climatico. E lo fa grazie ai grandi Chef, tra cui Carlo Cracco e Cristina Bowerman, ma anche con diverse attività che focalizzino l’attenzione su una maggiore consapevolezza dei consumatori, che tramite le loro piccole azioni quotidiane possono fare la differenza. Dall’alta cucina fino ai fornelli di casa, il cibo non si butta: da questo presupposto è partita lo scorso anno, la campagna di sensibilizzazione che ha coinvolto alcuni dei grandi nomi della cucina italiana. Uno sforzo e un impegno che continua anche quest’anno e che avrà un focus specifico sull’impatto ambientale dello spreco alimentare: Project Drawdown, il centro di ricerca che ha l’obiettivo di portare il pianeta al punto in cui le emissioni di gas serra si stabilizzeranno e inizieranno a scendere invece che a salire, ha individuato che ridurre lo spreco alimentare può essere la soluzione principale per contrastare il cambiamento climatico.
La produzione e il consumo del cibo, e quindi a maggior ragione il suo spreco, sono infatti tra le maggiori cause di emissioni di anidride carbonica nell’atmosfera. Come riportato sempre da Project Drawdown, se lo spreco alimentare venisse ridotto del 50% entro il 2100, si potrebbe rimanere nel target di un aumento di 2°C, evitando così ulteriori danni e problematiche legate all’innalzamento delle temperature, che, come è stato attestato proprio ad agosto 2021 dall’ultimo rapporto dell’Intergovernmental Panel on Climate Change (scarica il rapporto IPCC), sono riconducibili in primis all’intervento dell’uomo. Ed è proprio nelle cucine di casa che in Europa viene prodotto il 53% dello spreco alimentare.
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Gli Chef in campo con piatti anti spreco alimentare
Per sensibilizzare il consumatore sull’impatto che anche le piccole azioni, come appunto quella di “salvare” e non sprecare un piatto, possono avere per il nostro pianeta dieci grandi Chef della cucina italiana, oggi renderanno disponibili delle “Chef Box”, le quali a differenza delle Magic Box Too Good To Go classiche, conterranno un vero e proprio piatto anti-spreco, accompagnato dalla ricetta e dal conteggio delle CO2e emesse dai vari alimenti.
Guarda il video di Carlo Cracco: il vero costo de cibo
Attraverso un video ironico – realizzato presso il Ristorante Cracco ai Navigli di Milano – è lo Chef Carlo Cracco a sottolineare che “il vero valore del cibo”, è quantificabile – anche e soprattutto – nel suo impatto ambientale. Mostrando ai propri clienti il conto delle CO2e degli alimenti rende chiaro agli ospiti e agli spettatori l’importanza di consapevolizzarsi su quello che comporta, in termini di risorse ed emissioni, ciò che ogni giorno viene portato in tavola e, di conseguenza, quanto sia fondamentale eliminare quell’8% di emissioni di gas effetto serra dovute proprio allo spreco alimentare.