Tornano anche questo mese le 100 Spigolature Gastronomiche di Roberto Mirandola. Un giro tra gli scaffali del supermercato andando alla scoperta dell’origine dei nomi di alcuni tra i prodotti più storici o comuni che siamo abituati a comprare. Questa quarta puntata è dedicata alla colazione.
Girando tra gli scaffali al supermercato per la consueta spesa quotidiana o settimanale, vi siete mai chiesti l’origine del nome di alcuni tra i più comuni o storici prodotti che mettiamo nel carrello? Ecco allora questa guida a puntate, che spiega la provenienza, il significato e qualche aneddoto legato ad alcuni marchi o agli stessi prodotti. In questo quarto appuntamento scopriamo qualche curiosità su alcuni ‘ingredienti’ della nostra prima colazione.
GOCCIOLE – prodotte da Pavesi dal 1987, sono biscotti dalla particolare forma ricordante una goccia costituiti da una base di pastafrolla unita a gocce di cioccolato fondente. Nel 1998 sono diventate un marchio a sé stante indipendente dall’azienda madre. Attualmente sono commercializzate in quattro varietà (ovviamente con nomi inglesi visto l’uso ormai dilagante di imporre a qualsiasi prodotto un appellativo o uno slogan abbinato a un anglicismo): CARAMEL, COCONUT, EXTRA DARK, WILD e CHOCOLATE, quest’ultima la versione originale. Da qualche anno sono i biscotti più amati in Italia, con quarantotto milioni di confezioni vendute nel 2022 corrispondenti a poco meno di due miliardi di biscotti!
LATTE (1) – Il caratteristico colore bianco del latte – da cui l’espressione ‘biancolatte’ – è dovuto alla presenza di alcune proteine, ricche di calcio, contenute in esse contenute, riflettono la luce anziché assorbirla. Anche il grasso contenuto nel latte rafforza questa illusione ottica, tanto che il latte scremato appare meno bianco del latte intero.
LATTE (2) – Fino al 1962 – quantomeno in Italia – il latte veniva venduto in bottiglia di vetro, solitamente della capacita di 1 litro. Fu Parmalat la prima azienda a lanciare la confezione in Tetra Pak®, molto più maneggevole e igienica. Curiosamente il nome Tetra Pak deriva dalla forma dei primi contenitori pensati dal suo inventore, lo svedese Ruben Rausing. Questi, infatti, avevano la forma di un tetraedro, una figura geometrica a quattro facce.
MULINO BIANCO – marchio di prodotti da forno che produce biscotti, merendine, pane e torte, di proprietà di Barilla creato nel 1974 per differenziare la produzione dalla più celebre marca, storicamente legata alla pasta. Il logo Mulino Bianco è frutto della combinazione di tre componenti: i fiori e le spighe esprimono naturalità, il celebre mulino evoca tradizione, mentre il nome ‘Mulino Bianco’ – ispirato al mulino di Chiusdino in provincia di Siena – sintetizza i primi due elementi nei concetti di genuinità e salute. La confezione richiama i tipici sacchetti dei fornai, mentre il colore giallo tenue rimanda alla tenerezza tipica dell’infanzia e al giallo della pasta dei biscotti rubata alla mamma prima che i biscotti venissero infornati.
YOMO – azienda produttrice dell’omonimo yogurt fondata nel 1947 dallo scienziato veneto di origine ceca Lumir Vesely nonché ex dirigente della Latteria Comunale di Milano. Il nome è la contrazione delle parole Yogurt OMOgeneo. Nel 2004 è stata acquistata dal Gruppo Granarolo. Entro il 2023 tutti i vasetti da 125 g saranno disponibili solo in carta, abbandonando definitivamente le confezioni in vetro e in plastica.
ZUCCHERO – Di (quasi) tutto lo zucchero prodotto, il 65-70% è prodotto dalla canna da zucchero, mentre il 30-25% è ottenuto dalla barbabietola da zucchero. Curiosamente lo zucchero scuro è sempre di canna, perché quello derivato dalla barbabietola non contiene melassa. Quello chiaro, invece, può essere di entrambi i tipi. Il restante 5% è rappresentato da altri tipi di zucchero come lo sciroppo di agave e la stevia, ad esempio.