Questa iniziativa rafforza l’impegno già da tempo intrapreso da Bolton Group, che affronta i temi di sostenibilità attraverso un giusto equilibrio fra le sue attività di business e le esigenze della società e del pianeta.
Oxfam Italia – organizzazione impegnata nella lotta alla disuguaglianza e riduzione della povertà globale – e Bolton Food – Business Unit di Bolton Group, multinazionale italiana tra i leader mondiali nel mercato del tonno in scatola con i brand Rio Mare, Saupiquet, Isabel, Cuca – hanno annunciano il lancio di una nuova partnership che ha l’obiettivo di tracciare nuovi standard di sostenibilità sociale d’impresa nel settore della pesca.
La nuova visione “cibo più gusto e sostenibile”
Bolton è la prima azienda italiana al mondo a stringere una partnership con Oxfam con un approccio multi-paese su questi temi, al fine di promuovere una nuova visione di ”cibo più giusto e sostenibile”, non solo per l’ambiente e per chi lo consuma, ma anche per le persone che lo producono. L’obiettivo è quello di costruire una ”filiera sempre più equa”, dove inclusione, eliminazione delle disuguaglianze, parità di genere e rispetto di diritti e di condizioni di lavoro sicure e dignitose siano garantite a tutti i suoi componenti.
La filiera della pesca è, infatti, una delle più lunghe e complesse del settore alimentare, poiché coinvolge una grande molteplicità e diversità di attori, la maggior parte dei quali opera in Paesi in via di sviluppo (dove si svolgono le attività di pesca), che agiscono ciascuno secondo propri modelli normativi e culturali, che a volte non contemplano adeguati livelli di rispetto dei diritti umani, come per esempio in tema di diritti e opportunità per le donne o di una rappresentanza organizzata dei lavoratori. Inoltre, l’isolamento sui pescherecci in mare per lunghi periodi di tempo e l’utilizzo di navi che operano sotto diverse bandiere possono contribuire a innalzare il livello di rischio di violazioni dei diritti.
L’impegno di Bolton Food per una maggiore sostenibilità
“Come grande realtà industriale italiana nel mondo, Bolton vuole portare avanti una visione equilibrata, umana, dell’economia, che sia al servizio dell’uomo e non viceversa. Da qui nasce la nostra idea di sostenibilità inclusiva, che ci ha portato a collaborare con partner importanti e credibili, con i quali affrontiamo le nostre sfide sui temi ambientali e sociali” commenta Giuseppe Morici, Group CEO di Bolton Group.
“Così come da quattro anni con il WWF lavoriamo per assicurare la sostenibilità della pesca e la salute degli oceani, con l’obiettivo di raggiungere il 100% di approvvigionamento da fonti sostenibili entro il 2024, allo stesso modo abbiamo voluto intraprendere insieme ad Oxfam un percorso per rendere ancor più solida la nostra responsabilità sociale. Lavoreremo insieme, fianco a fianco, perché è solo con uno scambio costante e costruttivo che potremo arrivare a disegnare best practice sempre più ambiziose in grado di trascinare l’intero settore verso nuovi orizzonti”.
Oggi le imprese sono chiamate sempre più a una politica non solo di sostenibilità ambientale ma anche di impegno per assicurare una piena sostenibilità sociale lungo la propria filiera. Un impegno che avrà un suo peso anche nelle scelte dei consumatori, orientati a comportamenti di acquisto sempre più consapevoli e responsabili, come emerso anche dall’indagine condotta da Oxfam e Federconsumatori secondo la quale l’80% dei consumatori vuole maggiore trasparenza sui prodotti nei supermercati e 3 consumatori su 4 sono disposti ad acquistare prodotti liberi da sfruttamento indipendentemente dal prezzo.
La road map
La partnership prevede una road map quadriennale fino al 2024, con un robusto processo di analisi della filiera del tonno a livello globale da parte di Oxfam per tutelare e valorizzare ulteriormente le persone e le comunità coinvolte. Un lavoro che è in piena sintonia con gli standard internazionali in materia contenuti nei Principi Guida delle Nazioni Unite su Business e Human Rights (UNGPs) e sulla Due Diligence Guidance for Responsible Business dell’OCSE.
L’impegno si articolerà in 4 fasi: la verifica, l’aggiornamento e l’ampliamento delle già esistenti policy aziendali in materia di diritti dei lavoratori; la realizzazione di un processo di due diligence nei tre paesi chiave della filiera del tonno – Ecuador, Marocco e Indonesia – attraverso lo ”Human Rights Impact Assessment”, metodologia proprietaria di Oxfam, che prevede uno studio completo condotto da ricercatori indipendenti che valutano a 360∞ i meccanismi di filiera, analizzando il ruolo di tutti gli stakeholder e attori nella catena di fornitura, inclusa la comunità locale di riferimento, i sindacati e le organizzazioni della società civile.
E ancora la definizione di un sistema di monitoraggio costante per verificare che il tema del rispetto dei diritti venga affrontato in modo efficace; e la comunicazione degli impegni e attività intraprese per gestire e risolvere le non conformità individuate con l’obiettivo di influenzare positivamente, con le proprie politiche e pratiche, l’intero comparto industriale della pesca.