Con l’avvento dei social network, da Facebook a Instagram passando per i numerosi blog di cucina, la rete parla di cibo ormai in tutte le lingue del mondo: ricette e piatti per tutti i gusti dal junk food al gourmet, dalla pizza ai piatti tradizionali, senza tralasciare calici di vino e cocktail, ma in tutto questo “food and beverage” non è sempre facile trovare delle belle foto.
Oggi che la comunicazione visual ha sorpassato le parole e che una buona immagine diventa la base per costruire un’identità riconoscibile non si può chiudere un occhio sull’importanza di una foto professionale. E non ci riferiamo solo a blogger e food lover oramai instagrammer incalliti, ma anche ai ristoratori e a quella fetta di operatori del settore che si affidano spesso al fai da te per la gestione dei propri profili social e per la loro comunicazione quotidiana.
Vatinee Suvimol, A Thai Pianist
Non vogliamo condannare il fai da te ovviamente, siamo invece critici con l’improvvisazione e la mancanza di cura dei dettagli, che in questo caso particolare fa la differenza. Scelta della location o costruzione di un set, scelta delle luci e dell’inquadratura, tutto deve rispondere a delle esigenze, tutto deve essere messo insieme come gli ingredienti di un piatto per poter raccontare quel piatto con lo stile più avvincente, più personale e più identitario possibile. Avere cura delle sfumature significa proprio questo, riuscire a raccontare una storia che si arricchisce di aggettivi, scene e personaggi.
E tutto ciò diventa possibile anche se non si è un fotografo professionista, ma ti avvicini con passione ad una macchina fotografica e cerchi di guardare le cose in modo nuove per poi presentarle agli altri. Questa è la storia di Vatinee Suvimol, thailandese di nascita e bergamasca di adozione, avvocato di professione e foodblogger conosciuta in tutto il web dal 2011 quando decide di aprire il suo blog di cucina e lo dedica a quel padre thailandese che non aveva mai conosciuto, un pianista thai: nasce così athaipianist.com.
La sua bravura è stata quella di saper raccontare la sua vita, la Thailandia e i viaggi, la famiglia attraverso le immagini prima di tutto, che si distinguevano da altre per eleganza e leggerezza. In poco tempo Vatinee è diventata un punto di riferimento per i nuovi food blog che dal 2012 cominceranno a popolare il web, nel 2014 è tra i fondatori di iFood.it, portale di ricette e network di oltre 200 food blog italiani, food stylist, coautrice e food photographer di libri di cucina come Cake Roll, Malvarosa Edizioni 2015 e Le Fluffose, iFood 2016 e per arrivare alla sua autobiografia: La Mia Storia Thai nel 2017.
Oggi a distanza di tre anni dal suo ultimo lavoro editoriale torna sulla scena del mondo Food con “Social Food Photography”, edito da Hoepli editore quinto libro della collana DMT Digital Marketing Turismo, curata da Nicoletta Polliotto.
La Social Food Photography
Social Food Photography già dal titolo si ripromette di essere una guida pratica, dedicata a coloro che vogliono approcciarsi al mondo della Food Photography, acquisendo le nozioni e le conoscenze di base necessarie per l’evoluzione digitale della propria attività.
Già leggendo l’indice e guardando le immagini di cui il volume è ricco se ne intuisce l’obiettivo: “questo libro vuole essere un manuale pratico, con esempi di backstage, suggerimenti su come ottenere immagini food accattivanti, analisi su come comunicare il cibo online: un libro utile e ispirazionale per chi vuole avvicinarsi al mondo del food photography e per chi vuole servirsi dello stesso come nuovo strumento di comunicazione” sottolinea Nicoletta Polliotto curatrice della collana.
La passione per la fotografia
Ma questa passione per la fotografia da dove nasce? Ci spiega Vatinee: “Quando cominciai a pubblicare ricette thailandesi sul mio blog, mi chiesi se qualcuno avrebbe mai replicato un mio piatto, considerando che la cucina thai non era ancora conosciuta in Italia. E così, puntai tutto sulla fotografia. I miei noodle dovevano essere così eleganti, così sublimi, così saporiti all’apparenza da creare curiosità nei miei lettori. Poi mio marito mi regalò una reflex entry level e iniziai con i primi scatti di food dal soggiorno di casa mia, sfruttando la luce naturale, ricorrendo a stratagemmi casalinghi per ottenere qualche effetto e puntando sulla bellezza della presentazione. Da lì a poco, le mie foto divennero riconoscibili in tutto il web”.
Un percorso personale che fa capire come la passione e l’impegno messo in ciò che facciamo, insieme allo studio e alla pratica costante, possa portare a grandi risultati. Vatinee nel tempo è riuscita a creare un suo stile fotografico, riconoscibile e riconducibile a lei. E in questo suo volume l’autrice è proprio questa strada che ci vuole indicare: “continuo a ribadire che non sono una professionista, ma mi piace trasmettere l’idea che chiunque può fotografare e diventare fotografo di se stesso e dei propri piatti”.
A chi si rivolge “Social Food Photography”
Tanti consigli, suggerimenti e spunti utili per fare delle fotografie del cibo che siano belle e accattivanti nelle pagine di questo libro, dedicato a chef, ristoratori, strutture ricettive, piccole imprese, food blogger alle prime armi, ma anche a social media manager, instagrammer, food lover e, in generale, a tutte quelle persone che necessitano di alcune nozioni e conoscenze di base per lanciarsi nel mondo della food photography o semplicemente per rinnovare le proprie gallery social.
Cosa trovare nel libro
Chiunque, senza per forza possedere grandi mezzi e con un po’ di inventiva, è in grado di fotografare e diventare fotografo di se stesso e dei suoi piatti, è proprio questo il leitmotiv del libro, che spiega anche in che modo è possibile trasformare le immagini food in un forte strumento di comunicazione sul web e sui social media.
Il manuale è composto da due nuclei: un primo nucleo, dove sono contenuti suggerimenti su come fotografare, sia utilizzando il proprio smartphone, sia utilizzando una reflex; dove viene spiegato come allestire dei set, sfruttando quello che ognuno potrebbe avere a portata di mano all’interno della propria casa, sia set più professionali. Il secondo nucleo, invece, spiega come sfruttare le immagini create sul web per potenziare e far crescere le proprie attività o semplicemente per rinnovare i propri profili social ed aggiornarsi sugli ultimi trend.
Un percorso “didattico” colorato e divertente con la prefazione di Monica Bianchessi, chef e volto tv e all’interno dei vari capitoli si trovano i contributi di di food fotografi, creative designer, food influencer ed esperti del mondo digital come: Luca Perego (pasticcerie e food influencer), Francesco Pruneddu (social media manager e food stylist), Anna Rita Granata (foodblogger e lifestyle influencer), Marica Milano (graphic designer e instagrammer), Anna Fracassi (art director e foodblogger), Manuela Bonci (fotografa e esperta di comunicazione), The Deers (food & branding fotographers), Alessia Stano (docente e foodblogger), Ilaria Barbotti (digital pr e influencer marketing specialist), Nicoletta Polliotto (project manager e consulente per aziende food) e Monia Taglienti (digital strategist).
Poche regole, molta creatività e altrettanta sperimentazione sono le cose che dobbiamo mettere in gioco per creare immagini appetitose. Perché quando cuciniamo, mangiamo o siamo vicini al cibo, entrano in gioco tutti i sensi. Il cibo è sinestetico e il coinvolgimento totale parte proprio dai nostri occhi. E la vista diventa ancor più protagonista quando siamo obbligati solo a osservare una pietanza, ecco che in questo caso per chi vuole “dire qualcosa” con un piatto ha il compito di stimolare tutti i sensi di chi guarda e far sembrare il cibo così bello da indurre a pensare che sia anche più buono del suo reale sapore.