Non possiamo consentire che in tempi di crisi le abitudini sostenibili vengano trascurate: potenziare i sistemi alimentari sostenibili diviene quindi una priorità per il mondo
Tutti abbiamo un ruolo da svolgere per far sì che i sistemi alimentari sostenibili continuino a svilupparsi per resistere alla crisi ed ottenere un mondo senza fame e malnutrizione. Possiamo fare scelte alimentari sane e ridurre gli sprechi. Possiamo sostenere i governi, le imprese e le organizzazioni affinché condividano le conoscenze e sostengano sistemi alimentari e mezzi di sussistenza sostenibili e resilienti.
Nel 2020 l’importanza dei sistemi alimentari sostenibili ha ricevuto una nuova conferma dal Fondo mondiale per l’ambiente (GEF) e dal Fondo per i Paesi meno sviluppati (LDCF), che hanno contribuito con 176 milioni di dollari a programmi della FAO rivolti alla promozione dell’uso sostenibile delle risorse naturali e delle pratiche climate-smart.
Cosa possono fare le aziende del settore agro-alimentare?
Le aziende private dovrebbero investire in sistemi alimentari sostenibili e resilienti che offrano posti di lavoro dignitosi. Dovrebbero sviluppare, adattare e condividere tecnologie che aiutino a trasformare i sistemi alimentari e rendere le scelte alimentari sostenibili invitanti, disponibili e convenienti. Aumentare il rispetto delle norme e delle misure nazionali per tutelare la sicurezza alimentare, la qualità degli alimenti e il benessere del personale lungo l’intera filiera alimentare, specialmente nei paesi in via di sviluppo.
Le aziende alimentari dovrebbero sviluppare programmi per ridurre al minimo le perdite e gli sprechi alimentari nella produzione e nella lavorazione, nonché consumare o condividere le scorte in eccesso e le eccedenze di cibo.
Esse potrebbero usufruire dell’aiuto proveniente da aziende digitali per costruire la resilienza delle filiere alimentari e affrontare sfide come il cambiamento climatico, i parassiti delle coltivazioni e le pandemie. Possono sviluppare, adattare e condividere le tecnologie per affrontare i problemi di trasporto, di domanda e offerta, contribuire ad appianare le carenze o le eccedenze temporanee, e gestire le scorte, in particolare i prodotti altamente deperibili.
Inoltre, in tempi di crisi, le banche e le istituzioni finanziarie possono aiutare gli agricoltori con prestiti insoluti prendendo in considerazione misure come la revoca delle commissioni, il prolungamento delle scadenze di pagamento oppure offrendo piani di rientro alternativi. Mentre le aziende grandi e in attivo possono aiutare a proteggere le filiere di approvvigionamento e prendere in considerazione la possibilità di estendere il credito per aiutare le piccole imprese a restare a galla.
I provvedimenti che le Nazioni possono adottare
In situazioni di emergenza, soprattutto come quello che stiamo vivendo, è necessario che i Paesi prendano in considerazione programmi governativi di approvvigionamento per acquistare materie prime da piccoli produttori per creare o incrementare le scorte di prodotti non deperibili.
Quando si affrontano crisi sanitarie ed economiche con spese pubbliche aggressive, occorre adottare, infatti, misure per evitare la volatilità dei prezzi dei prodotti alimentari e praticare la solidarietà globale o la cooperazione internazionale per evitare effetti devastanti sui piccoli agricoltori in paesi con capacità fiscali molto limitate.
E’ altresì necessario soddisfare le esigenze immediate delle popolazioni vulnerabili attraverso l’assistenza alimentare d’emergenza e reti di sicurezza sociale migliori e più accessibili e implementare misure urgenti per incrementare la disponibilità di cibo da parte dei piccoli agricoltori.
E’ fondamentale, infine, garantire che i sistemi alimentari sostenibili forniscano diete sane a prezzi accessibili per i poveri e mezzi di sussistenza dignitosi per gli operatori dei sistemi alimentari. Favorire pratiche climate-smart e rispettose dell’ambiente per tutelare le risorse naturali, promuovere la salubrità alimentare, sostenere le norme sul clima e rallentare la distruzione della biodiversità, che può contribuire all’insorgenza di malattie.
Se i nostri sistemi alimentari non verranno trasformati, la sottoalimentazione e la malnutrizione aumenteranno notevolmente entro il 2050. Le conseguenze potrebbero peggiorare a causa della disparità di reddito, della disoccupazione o dello scarso accesso ai servizi.