Ecco una nuova parte delle Sfumature Gastronomiche di Roberto Mirandola, sempre a puntate, sui dubbi più comuni riferiti ad alcuni prodotti o termini legati al gergo gastronomico italiano. In questa nuova puntata la differenza tra limone e lime, aperitivo, long drink e cocktail.
In un’epoca dove la cucina declinata in tutte le sue varianti – libri, programmi TV, siti web e blog, manifestazioni gastronomiche, corsi – la frequentazione dei ristoranti rimane senza dubbio la celebrazione più manifesta e diffusa. Un così elevato interessamento per il cibo non poteva che portare ad un’improvvisa proliferazione di tanti pseudo esperti gastronomici alla continua ricerca dei prodotti d’eccellenza, della pietanza griffata o, più semplicemente, alla riscoperta di piatti della tradizione. Ma da buongustai sappiamo proprio tutto sugli ingredienti o sulle pietanze che ordiniamo o che leggiamo più frequentemente senza incappare in amletici dilemmi? Ecco allora una nuova parte delle guida, sempre a puntate, sui dubbi più comuni riferiti ad alcuni prodotti o termini legati al gergo gastronomico italiano:
LIMONE e LIME
Il limone e il lime sono due agrumi appartenenti alla famiglia delle Rutacee. Secondo alcuni studi il LIMONE sarebbe nato da un antichissimo ibrido tra il cedro e il pomelo, mentre il LIME – conosciuto in Italia anche con il nome di limetta – è un agrume di origine tropicale, probabilmente un ibrido tra cedro e limone, ma prevale l’opinione che sia stato ottenuto con innesti ripetuti tra vari agrumi, forse anche con la fortunella. Limone e lime sono diversi nell’aspetto: entrambi possono essere di forma ovale o tondeggiante, ma il limone è giallo ed è più grande del lime che ha il caratteristico colore verde (tendente al giallo-quasi arancio se si lascia maturare sull’albero perdendo però in succosità). Il sapore del limone è più acidulo di quello del lime che è invece più aspro. In cucina il lime viene utilizzato come valido sostituto al limone e raramente è consumato come frutto fresco. Il succo viene aggiunto soprattutto alle macedonie di frutta, ai frutti di mare e molto spesso in combinazione con il curry. Tagliato a spicchi e pestato, è inoltre utilizzato in diversi cocktail cosiddetti “pestati”, come la Caipirinha e il Mojito.
APERITIVO, COCKTAIL e LONG DRINK
L’APERITIVO, nelsenso più tradizionale del termine, rappresenta un vero e proprio propedeutico alla cena. Si consuma solitamente prima di sedersi a tavola, sia all’interno di un bar o presso il ristorante scelto. L’usanza prevede un blando alcolico a cui sono associati dei semplici stuzzichini salati, salumi, antipasti o la degustazione di piccole porzioni di formaggi tipici: la funzione è quella di predisporre le papille gustative ad assaporare la successiva cena. Il COCKTAIL è, invece, una bevanda ottenuta tramite la miscelazione proporzionata ed equilibrata di diversi ingredienti alcolici e/o analcolici, oltre ad eventuali aromi. Fino alla fine degli anni 60’ del secolo scorso, in Italia era chiamato anche ‘Arlecchino’. Curiosamente, la traduzione letterale di ‘cocktail’ significa ‘coda di gallo’. Di diverso significato è il LONG DRINK, che si può definire come una tipologia di cocktail. In particolare è concepito principalmente per dissetare e rinfrescare prima di cena e l’80% del volume della bevanda ha una composizione prettamente analcolica. Meno frequentemente conosciuti con questo nome, sono gli short drink, riferiti esclusivamente a liquori o distillati, solitamente consumati a fine pasto.