In questi giorni si sta tenendo la IX Settimana della Cucina Italiana nel Mondo, iniziata il 16 con termine previsto al 22 novembre 2024. Scopriamo insieme di cosa si tratta.
La Settimana della Cucina Italiana nel Mondo è la rassegna tematica annuale dedicata alla promozione della cucina e dei prodotti agroalimentari italiani di qualità, promossa dalla nostra rete di Ambasciate, Consolati, Istituti Italiani di Cultura e Uffici ICE all’estero.
L’iniziativa è nata nel 2015 per promuovere all’estero la cucina italiana di qualità e i nostri prodotti agroalimentari. Grazie al numero e la qualità degli eventi proposti in tutto il mondo dalla Rete estera del Ministero, nel corso degli anni si è affermata come un appuntamento di grande rilevanza.
Seminari e conferenze, incontri con gli chef e corsi di cucina, degustazioni e cene, accompagnano le attività di promozione commerciale. La cucina italiana è raccontata anche attraverso la sua proiezione nell’arte, con film, concerti e mostre fotografiche. Propone inoltre momenti di approfondimento su temi di grande attualità: il rapporto fra il cibo e la sostenibilità ambientale, la cultura del cibo sano, la sicurezza alimentare, il diritto al cibo, l’educazione alimentare, le identità dei territori e la biodiversità.
I temi discussi nella IX edizione
L’edizione di quest’anno si sviluppa intorno al tema Dieta Mediterranea e Cucina delle Radici: Salute e Tradizione. La rassegna di quest’anno mira a presentare la cucina italiana con particolare riferimento alle proprie radici tradizionali e al riconosciuto ruolo della Dieta Mediterranea per la tutela della salute, nel quadro di uno stile di vita sano, equilibrato e sostenibile. Inoltre si propone di valorizzare all’estero le eccellenze del settore agroalimentare ed enogastronomico italiano, sostenendo le esportazioni, l’internazionalizzazione e i flussi turistici in entrata. Si parla di salute e di sostenibilità, ma si darà anche spazio al tema delle tradizioni, delle radici e dell’identità culturale di cui la cucina è emblema indiscusso.
Promossa dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, la Settimana della Cucina Italiana nel Mondo è un appuntamento annuale che mette sotto i riflettori la filiera agroalimentare italiana, simbolo di qualità, tradizione e autenticità. Un’occasione per far conoscere le nostre radici attraverso piatti che uniscono gusto, salute e sostenibilità. L’Italia, leader indiscussa nella promozione della Dieta Mediterranea, è anche una potenza a livello internazionale nell’export di prodotti tipici. La kermesse questa volta è partita da Liegi, dove risiede un’ampia collettività italiana e dove ha avuto luogo una conferenza dedicata alla cucina italiana, alle sue radici e alla dieta mediterranea, presso l’Università di Liegi, con la partecipazione della Rettrice dell’Università, Anne-Sophie Nyssen.
I numeri della cucina italiana
In Italia, la tipologia di ristorante più diffusa è quella che tecnicamente viene chiamata “Full service”, ovvero un locale tradizionale. In questo ambito, l’Italia detiene il primato europeo come Paese in cui le dimensioni di questo segmento sono più ampie.
Un elemento interessante che emerge dal report di Deloitte è la forte ripresa della cucina italiana che, dopo alcuni anni di difficoltà dettati dalla pandemia, ha raggiunto un valore complessivo di 228 miliardi e ha registrato una crescita a doppia cifra, ovvero +11%. Ottime notizie per l’intero comparto perché questi dati segnano un riavvicinamento ai valori pre-pandemia: nel 2019, infatti, il valore complessivo del comparto della cucina italiana nel mondo era di 236 miliardi. Si stima che il comparto continuerà a crescere fino al 2027 in media del 4,5% all’anno. Una progressione trainata dai Paesi asiatici dove le stime di miglioramento toccano i 6,4% e area che rappresenta ben il 41% del totale del mercato della ristorazione. La continua evoluzione del settore punta su sostenibilità, valorizzazione del territorio e innovazione. L’Italia sta anche lavorando per ottenere il riconoscimento della cucina italiana come Patrimonio Immateriale dell’UNESCO, un passo cruciale per proteggere e promuovere la sua tradizione culinaria.
Cos’è La Dieta Mediterranea
Il concetto di “Dieta Mediterranea” nasce da un’intuizione di Ancel Keys negli anni ’60. Keys individuò nelle diverse abitudini alimentari di diversi Paesi la responsabilità delle profonde differenze nella mortalità cardiovascolare. Fu lui il promotore del “Seven Countries Study”, uno studio dai cui risultati emerse che i Paesi dell’area mediterranea, che avevano una dieta a minore contenuto di grassi saturi e maggiore contenuto di vegetali, avevano una mortalità cardiovascolare nettamente inferiore a quella dei Paesi nord-europei e degli USA.
La dieta mediterranea è un modello alimentare equilibrato, in grado di apportare al tuo organismo salute e benessere. Una dieta che affonda le sue origini nelle tradizioni alimentari dei paesi europei che si affacciano sul bacino Mediterraneo e che oggi è universalmente considerata uno dei massimi esempi di alimentazione sana. I punti cardine della Dieta Mediterranea si basano sul consumo massiccio di alimenti di origine vegetale, un consumo moderato di carne e derivati, un consumo quotidiano di latte e latticini, un uso regalare di erbe aromatiche e spezie, un’assunzione moderata di vino ed infine, un ridotto consumo di dolci e zuccheri raffinati.
La continua evoluzione del settore punta su sostenibilità, valorizzazione del territorio e innovazione. L’Italia sta anche lavorando per ottenere il riconoscimento della cucina italiana come Patrimonio Immateriale dell’UNESCO, un passo cruciale per proteggere e promuovere la sua tradizione culinaria.