Sta per iniziare la XXVI edizione del festival cinematografico Roseto Opera Prima, diretto per la prima volta da Pino Strabioli, che si svolgerà nel Comune di Roseto degli Abruzzi dal 5 al 19 luglio. La novità di quest’anno è l’introduzione del food, qualcosa che mancava e che è stata pensata per intrattenere il pubblico e avvicinarlo a piatti e prodotti del territorio. Protagonista di quest’area gastronomica lo Chef teramano Francesco Auricchiella che abbiamo intervistato.
In Abruzzo si scaldano i proiettori di Roseto Opera Prima, Festival Cinematografico per il Riconoscimento e la Diffusione delle Opere Prime Audiovisive, nato nel 1996 dal volere di Tonino Valerii proprio nell’omonima città abruzzese e che avrà luogo presso la rinnovata Villa Comunale, dal 5 al 19 luglio 2022,sotto la guida di Pino Strabioli per la prima volta direttore artistico della kermesse, che dichiara con entusiasmo: “Roseto Opera Prima è un festival la cui storia è entrata nel tessuto cittadino e la cui importanza non può essere sottovalutata. Un quarto di secolo di buon cinema è passato da qui grazie alla lungimiranza e all’intuizione di Tonino Valerii, alcuni dei migliori film opere prime che sono entrati a far parte dei cult movie degli ultimi anni hanno mosso a Roseto i primi passi, basta citare “Il Bagno Turco” di Özpetek, premiato su questo palco nel ‘97. Un festival come questo ha come obiettivo offrire un riconoscimento ai protagonisti del cinema di domani, non dimenticando chi ha contribuito alla storia e alla crescita culturale dell’intero Paese. È davvero un onore e un privilegio per me contribuire in veste di direttore artistico ad un progetto come questo”.
Tanti gli ospiti attesi lungo tutto il periodo, da quelli che animeranno la prima parte del festival denominata “Aspettando Roseto Opera Prima”, dedicata agli incontri letterari e in musica, che vedrà gli arrivi di Enrico Vanzina, Ricky Tognazzi, Remo Rapino, Donatella Di Pietrantonio, Luca Bianchini e Daniel Lumera. Ad inaugurare la parte dedicata alle proiezioni di film, “Roseto Opera Prima”, sarà Violante Placido, madrina di apertura, seguita dall’arrivo in chiusura di Nancy Brilli. Nel fitto programma della kermesse si avvicenderanno film, documentari e cortometraggi alla presenza di attori e registi, tra cui Francesco Montanari, Stefano Pesce, Francesco Costabile, Lina Siciliano, Lidia Vitale, Susy Laude, Dino Abbrescia e molti altri.
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La cucina, grande novità di questa edizione
Per la prima volta dalla sua fondazione al festival cinematografico Roseto Opera Prima arriva il food. Anticipazione già data dal direttore artistico Pino Strabioli qualche tempo fa, che l’ha definita come una delle grandi novità di questa XXVI edizione. Se la kermesse guarda sempre al cinema come protagonista, strizza anche l’occhio all’arte dell’intrattenimento e a quella del convivio che avrà una sua area dedicatadistante dall’arena destinata alle proiezioni.
Un’area food pensata per essere fruita al meglio da turisti e cittadini all’interno della Villa Comunale della città e che sarà “governata” dallo chef Francesco Auricchiella e dal suo team.
Conversando con Francesco Auricchiella
Francesco Auricchiella, classe 1982 e teramano doc, è uno chef con un interessante bagaglio di esperienze: dai ristoranti locali fino a diventare Sous Chef della brigata che cucina per il Presidente Ciampi, dai corsi di cucina creativa alla stagione presso l’Hotel Four Season di Firenze (Una Stella Michelin), fino a entrare nella brigata di Chef Massimo Bottura, per una cena di beneficenza. Ora dopo aver fatto su e giù per la penisola, torna a Roseto degli Abruzzi, dove ha aperto il suo Bistrot24, dove la cucina tipica si reinterpreta in modo creativo, dove le nuove tecniche di cottura sposano la tradizione, lasciando il gusto intatto e forse arricchendolo di nuovi accenti, ma sempre con rispetto. La sua forza è la scelta di ingredienti semplici, che attraverso fantasia e genio vengono valorizzate, ma non snaturati. Nel suo bistrot non ci sarà mai un atto di tradimento nei confronti della cucina tipica e casalinga, ma sempre una ricerca e un rafforzamento di gusto.
Un legame forte con il territorio che si evidenzia innanzitutto da un “ritorno a casa” con un progetto ben preciso e poi come lui stesso sottolinea: “Io adoro la mia terra e nel mio piccolo cerco di valorizzarla e farla conoscere. Perché secondo me ha tanto da mostrare e far provare al mondo intero. Nella mia cucina l’Abruzzo è tutto e da per tutto. Utilizzo quasi solo prodotti del territorio e mi piace collaborare con le tante piccole realtà territoriali, che trovo interessanti e stimolanti”.
Ama definire la sua cucina “un inno alla semplicità”, affermando che «per creare un buon piatto non serve complicarlo, le cose semplici sono da sempre quelle che funzionano di più» e proprio con questa sua filosofia sarà a capo della brigata dedicata al Roseto Opera Prima.
“Questa mia presenza all’interno del Festival – ci dice – la vedo come una bellissima opportunità per crescere e far crescere la mia cucina e il mio progetto. Per questi giorni abbiamo pensato a uno street food che guarderà ovviamente molto all’Abruzzo, con l’utilizzo di prodotti del territorio, ma allo stesso tempo che prende ispirazione da ciò che sta fuori nel mondo. Mi piacerebbe offrire qualcosa di semplice, che incontri i gusti di tutti, ma che sappia esprimere il massimo della sua bontà. Sicuramente troverete nel menu un hamburger, che per me è il panino per antonomasia e che sto elaborando. E poi ci sarà un qualcosa che butta lo sguardo all’oriente”.
A pochi giorni dall’inizio del Festival Roseto Opera Prima la domanda obbligatoria da fare a parte quelle per conoscere menu e piatti proposti è sapere che rapporto ha lo chef di Bistrot24 con il cinema: “Il cinema è una cosa che mi piace parecchio. Anche se non sono un grosso cultore. Amo andare al cinema anche se ne gli ultima anni causa covid è stato molto difficile. E infatti una bella serata al cinema mi manca parecchio, tornerei volentieri a vedere un bel film d’azione, genere che prediligo, o un film italiano che apprezzo moltissimo”. Ci spiega e aggiunge per concludere: “se dovessi pensare ad un film e alla mia cucina direi istintivamente “Il sapore del successo”. Adoro quel film. Anche se dietro la figura del personaggio principale, che è uno chef, c’è anche molto della sua vita privata, quando è in azione in cucina c’è pura passione. Ed è quella che cerco di mettere io. Lui prova e riprova piatti, scrive e riscrive menù. Io faccio più o meno uguale. E posso confermare che è il bello del nostro lavoro”.
Tutte le info e il programma sul Festival le trovate sulla pagina ufficiale FB e IG