Ecco le nuove aperture di Roma di ottobre : tutti gli indirizzi scoperti sul territorio per rimanere aggiornati sulle più recenti novità enogastronomiche della Capitale, dove ogni mese nascono (e a volte chiudono) nuovi locali. In questo mesi una serie di nuovi progetti pizza, enoteche e ristoranti tutti da provare. Siete pronti?
Capitolo ristoranti, le nuove aperture di ottobre
Mesticanza – Osteria Contemporanea a Montesacro
Apre a Roma un’insegna in cui la cucina e il design si incontrano e si scontrano con i loro contrapposti. Una base mediterranea che si mixa con le cucine del mondo, un design di interni in cui la natura si fonde con l’industria. Nasce dall’idea e dalla passione di Giorgia Lucarelli e Lorenzo Sonnati, entrambi con formazione nel campo dell’ingegneria civile, Mesticanza – Osteria Contemporanea in Via Nomentana Nuova, 69 in zona Montesacro, proprio dove prima c’era una pizzeria di quartiere e di cui è rimasto soltanto un bel forno a legna. La cucina è nelle mani di Giorgia, che gioca con prodotti locali, stagionali e sostenibili, ingredienti esotici ed innovativi per creare piatti esteticamente accattivanti. Il menu è stagionale, fortemente legato ai prodotti del territorio che reinterpretano nuovi sapori nelle ricette lontane o meglio “nella vera cucina di casa d’oltreoceano. Si parte con gli antipasti e le imperdibili degustazioni di crudi di pesce o di carne in abbinamento alle salse fatte in casa, per esaltare il gusto delle ottime materie prime utilizzate. Primi piatti come la fregola con porcini al miso, crumble di fava tonka e noci pecan al fumo di ulivo; cannellone di ossobuco, salsa allo zafferano, arancia e cardamomo. I secondi spaziano dal salmone al cioccolato bianco e lime con finocchio arrosto e gel di mela verde, alla sfera di verza con edamame su crema di patate agli agrumi. Mesticanza però è anche Osteria. Si, perché dall’impiattamento al servizio in sala tutto rimanda allo stretto legame con il concetto di osteria in cui Lorenzo incarna l’immagine dell’oste, quello vero, affiancato da tanti collaboratori tra cui Emanuele, sommelier Fisar. Lo stile del locale è unico nel suo genere e porta la firma della creatività di Lorenzo, Ingegnere ed Architetto, che ha individuato un design capace di evocare forti sensazioni ed emozioni che non possono prescindere dall’esperienza enogastronomica studiata da Giorgia. Un gioco di complementarità che coinvolge appieno il cliente. Infine due parole sulla “Cave a Vin” pensata per le degustazioni, gli incontri con i produttori e soprattutto pensata per custodire e cullare le oltre 250 etichette che richiamano tantissime eccellenze enologiche italiane ed internazionali Il dehors sulla piazzetta esterna è un Hortus Conclusus impreziosito da più di 50 piante di alloro ed accoglie un massimo di 35 ospiti. È un’area pensata per vivere anche il momento aperitivo tra mixology, tapas e vini.
Mesticanza Osteria Contemporanea – Via Nomentana Nuova, 69 – Roma
MordiRoma, il chiosco al mercato nomentano
Manuel e Tomas Santangelo sono due fratelli, che hanno deciso di mollare i ristoranti stellati dove si sono fromati e hanno lavorato per aprire un chiosco in un mercato rionale di Roma. Siamo esattamente al al Mercato Nomentano di Piazza Alessandria e qui hanno aperto il loro risto-box che propone cucina di casa a prezzi popolari. Le ricette sono quelle di famiglia, quelle quotidiane della cucina romana con qualche spunto creativo. In sintesi piatti caserecci e prezzi contenuti. Nel menu di MordiRoma ci sono classici laziali, primi piatti must e i supplì, ma Tomas e Manuel spaziano anche su piatti più eclettici, come il primosale infornato cotto in foglia di limone (dall’orto di casa) con assortimento di verdurine; le empanadas ‘alla laziale’ con farcia di pollo e peperoni oppure con suggestioni orientali di verza, lemongrass, zenzero e semi di nigella. Ci sono poi le polpette al sugo e alla cacciatora, tra i piatti più richiesti e gli gnocchi, ovviamente solo di giovedì. Attivo anche a ora di cena, unico box attivo, con menu alla carta o un percorso fisso dall’antipasto al dolce al prezzo di 25 €.
MordiRoma, Piazza Alessandria 1 -Roma
Aiki Pub, una trattoria giapponese con sala da tè
Si chiama Aiki Pub. Prende il nome dall’aikidō, arte marziale giapponese di cui Carlo Cocorullo, il titolare, è appassionato e maestro. Nella sua prima vita Carlo faceva l’ingegnere informatico, poi nel 2017 apre la sua palestra di arti marziali, Takemusu Dojo, in zona Colli Portuensi e oggi decide di iniziare una nuova avventura che porta con sé la passione del Paese del Sol Levante e della sua cultura. Ma questa volta l’avventura si compie in campo ristorativo. Tutto nasce dall’idea di creare un izakaya che, dalla mattina al dopo cena, accolga gli amanti del Giappone con piatti tipici, qualche bicchiere di sake e tazze di tè. Un posto dove sentirsi anche a casa.
Aiki Pub è aperto tutto il giorno e nel pomeriggio si può vivere il locale in versione sala da tè. La cucina si compone da tanti piattini anche da prendere in condivisione che vanno bene in ogni momento della giornata. La cuoca è Satoko Nishiumi, giapponese che porta a Roma le ricette di famiglia, con un menu ispirato alla cucina casalinga che si compone di diversi piatti, tra cui yakitori, sunomono, tempura, gyoza, onigiri, okonomiyaki, bao e udon. Altrimenti si può scegliere il percorso omakase, “mi affido a te”, con degustazione di vari piatti in abbinamento alle bevute. Interessante e ricca la carta di sake (freddi e caldi, fermi e frizzanti, aromatici o secchi), shochu, gin e whiskey giapponesi, birre artigianali e cocktail ispirati ai sapori nipponici. Tra gli ingredienti maiale, manzo, polpo e frutti di mare, verdure, tofu, serviti con le salse che vengono preparate in casa direttamente da Nishiumi, molto spazioè dedicato al vegetale e per l’inverno si punterà molto sulle zuppe.
Aiki Pub – Via Gaetano Rappini 23c – Roma
Nuovi progetti pizza
Fina Fina, Marco Quintili e la sua versione di scrocchiarella.
A Roma arriva FinaFina, la nuova pizzeria di Marco Quintili che ha studiato una pizza né romana, né napoletana. Si chiama proprio FinaFina ed è la sua nuova pizza nata da una ricetta studiata appositamente dal pizzaiolo, tecnico delle farine, a capo di ben 4 pizzerie nella Capitale alle quali si aggiunge questo indirizzo nel quartiere Colli Albani. Quintili ha messo a punto una farina di tipo 0, pensata appositamente per la sua FinaFina che è ad alto contenuto di fibra. L’impasto, ad alta idratazione con una lievitazione di 48 ore, viene cotto in un forno costruito per rispondere alle esigenze di cottura di questo tipo di pizza, che come sottolinea “quando arriva al tavolo deve mantenere la sua scioglievolezza, evitando assolutamente l’effetto “biscotto” e preservando leggerezza e friabilità”. Ci saranno ovviamente le pizze classiche come Margherita, Marinara, Capricciosa a cui vanno ad aggiungersi dei gusti stagionali. Carta del bere di ampio respiro, con una bella selezione dedicata ai vini “sparkle”, birra Baladin e poi anche la carta delle acque con quattro tipologie di acqua.
Fina Fina, Via Arrigo Davila, n. 83 – Roma – Tel. 06 78345173
Marita, la pizza di Roberta Esposito
La pizzaiola campana – già tre spicchi Gambero Rosso con la pizzeria La Contrada – approda nella Capitale. Nel suo nuovo progetto romano, appena inaugurato, porterà tutta la sua energia e la testimonianza delle sue origini. Marita (che si legge con l’accento sulla i), promette quindi di essere un vivace asse Roma-Aversa, impastando con gusto entrambi i mondi. «Da buona campana, l’occhio sarà sempre rivolto alla tradizione, alle origini delle cose, dedicando a questo concetto il nome stesso della pizzeria. – racconta la Esposito – Marita nasce, infatti, un po’ come monito, per ricordarci sempre che tutto nasce dalla Marinara e dalla Margherita. Da “pizzaiola donna” volevo fortemente che il nome finisse in “a”», aspetto femminile con cui giocherà anche nella realizzazione dell’impasto, per un risultato raffinato, leggero e croccante, condito in maniera perfetta, così da realizzare non solo una “canonica pizza”, ma un prodotto gustoso che possa anticipare anche una portata classica. Tra i gusti in carta si spazierà dai grandi classici della pizzeria tradizionale de La Contrada, come la Marinara Evolutiva e la Scarola in crosta, realizzata con il tipico contorno partenopeo delle festività natalizie (saltato con uvetta, pinoli e olive) e servita come un calzone, per giungere a nuove varianti pensate per Roma, come l’Amarita, un’amatriciana bianca con guanciale croccante e sugo di pomodoro servito a parte, così che il cliente possa pucciarne il cornicione della pizza. Tra le signature c’è anche la Summer Light, che ha vinto il premio pizza dell’anno nel 2022 per il Gambero Rosso. Promette di far innamorare anche la carta delle 7 Margherite, già presente ad Aversa e che, pian piano, verrà introdotta anche nella Capitale. E non manca il padellino e i fritti con l’irrinunciabile Supplì romano, il Crocchè, classico e di baccalà, la Frittatina di pasta in diverse varianti e creazioni divertenti e golose come il Bao home-made, farcito di Sugo di carne alla genovese. Nell’attesa di una carta dedicata alle pizze dolci, si potrà chiudere il pasto con tanti dessert in pieno stile Marita, uno fra tutti il Tira babà, un tiramisù che sostituisce il babà ai savoiardi. Più di duecentocinquanta metri quadrati – con 90 posti a sedere all’interno e 30 nel dehors.
Marita, Via Flaminia 515, Roma
Fornace Stella Muscas
Dopo il successo del primo Fornace Stella, a distanza di qualche anno arriva un nuovo progetto in zona Marconi, dove sono ora subentrati Alice Maichner (dapprima responsabile di sala nel primo locale) e Alessio Muscas. Alessio, forte di un’esperienza decennale nel mondo della pizza romana e napoletana, porta il suo talento e la sua visione innovativa in questo nuovo locale. Insieme a Francesco Di Franco, specialista della pizza napoletana e un team affiatato, Muscas propone una doppia offerta di pizza, valorizzando entrambe le tradizioni con impasti studiati ad hoc e topping creativi. In questo modo gli amanti della pizza napoletana e della romana possono sedere insieme allo stesso tavolo: qui si punta a mettere tutti d’accordo e soprattutto a far provare prodotti diversi anche ai più irriducibili. Pizza contemporanea per entrambe le tipologie, sia per la romana (170 gr di panetto) stesa a mano e non a mattarello con una leggera alveolatura e una struttura importante rispetto alla pizza fina romana tradizionale, bordo croccante, al centro più ‘morbida’ che fa sentire bene l’impasto al morso. Anche per la versione napoletana contemporanea alta idratazione e lievitazione di 48 ore per una pizza ben alveolata, digeribile, soffice, con un accenno crunchy nel cornicione. vasta gamma di pizze suddivise in ‘Mus-crunch’, ‘pizze alla romana’, ‘pizze alla napoletana’, ‘classiche’ (disponibili in entrambe le versioni), ‘margherita’ (in entrambe le versioni) e ‘calzoni’. Ogni mese, in base alla stagionalità, non mancherà anche una pizza special e una versione special della Mus-Crunch.
Fornace Stella & Muscas, Via Alessandro Cruto 9 – Roma
Marí Pizzeria di quartier, tonde e in teglia a Prati
Aperto dalle 10 del mattino fino a dopo cena, questo locale nel quartiere Prati si distingue per la pizza al taglio. Inaugurato a giugno di quest’anno, presenta una varietà di gusti disposti sul lungo bancone con le pizze in teglia del giorno. Accanto a questa offerta, ci sono anche le pizze tonde, realizzate con impasti da 180 grammi e disponibili in diverse varianti: dalla classica Margherita, Napoli e Bufala, fino alla Nerano con crema di zucchine, chips di zucchine croccanti, fiordilatte e basilico, o la Marì con datterino al forno, stracciatella e basilico. Completano il menu i supplì.
Marì – Via Andrea Doria 32 -Roma
Roma da bere
Lux Wine
“Non sono solo vini. Sono storie”, è questo il payoff di Lux Wine, la nuova enoteca all’interno del parco commerciale Pandora, in via Cassia (ne abbiamo parlato qui). Il locale è una sala unica nel suo genere. Arredata da una bottigliera in legno di rovere lunga 14 metri, interamente illuminata e termocondizionata. Nel salone spicca il grande tavolo sociale, che può accogliere fino a 35 persone. L’interno è arricchito da una splendida terrazza panoramica e da un parcheggio custodito. Qui si trovano le migliori denominazioni provenienti da tutta l’Italia e svariate etichette internazionali, per un totale di 900 referenze. L’idea è di Mattia Favazza, alla guida di Lux Wine, che ha voluto unire alla vendita sia in sede che online alle degustazioni di etichette ricercate, da scoprire ogni giorno, con un ricco calendario di eventi e workshop, oltre che di corsi di avvicinamento.
Enoteca Lux Wine – Via Cassia 340, Roma Tel. +39 350 069 1854
Casamora, cantina con cucina
Vi ricordate Contestaccio? Oggi nei locali dello storico live club c’è Casamora, una nuova enoteca di vini naturali con cucina. Evidenti le origini campane dei due fratelli che gestiscono questo progetto Carolina e Lorenzo Morabito, coadiuvati dalla famiglia nel settore ristorativo da un bel po’ di tempo. C’è un bancone semicircolare con 10-12 posti oltre a quelli della sala. Etichette, soprattutto naturali, alle quali si affianca una carta con un’abbondante selezione di tapas, poi due primi e due secondi del giorno ispirati dalla tradizione napoletana e romana. In menu un bel po’ di proposte da condividere e assaggiare in versione mini tra cui i supplì di pasta, patate e provola, ma anche il gateau di patate, il tacos con la genovese secondo la ricetta di Mamma Marisa la pizza ripiena di scarola, la melanzana alla parmigiana scomposta, il pane bruscato al pomodoro del Piennolo.
Casamora – Via di Monte Testaccio, 65b – Roma
Angry Monkey Bar, il paradiso dei Gin Tonic in zona piazza Bologna
Nei pressi di Piazza Bologna ha inaugurato un locale con 500 tipi di gin da combinare a 50 diverse toniche. Una ‘gintoneria’ tra le più rifornite del Paese, che propone anche cicchetti di cucine dal mondo in accompagnamento: questo è l’Angry Monkey Bar. La bar manager Erika Santoni ha selezionato oltre 500 etichette di gin, provenienti da tutto il mondo, da servire lisci o ancor meglio abbinati a tonica (50 referenze) per un numero infinito di combinazioni. All’Angry Monkey Bar offre anche una buona selezione di whiskey e rum, e qualche vino naturale. Funziona bene anche la cucina con la formula ‘cicchetteria’ secondo una carta internazionale e non solo locale: fritti di verdure, di pasta e anche polenta, tempura, Patanegra iberico, polpette al sugo e cacio e pepe servite in padellino, fagioli all’uccelletto e pizze assortite
Angry Monkey Bar –Viale delle Provincie, 56 – Roma
Macche a Ponte Testaccio
Macche è lo spin-off della birreria artigianale Ma Che siete venuti a fa’ di Trastevere, nuova apertura a Ponte Testaccio che rinforza il sodalizio tra Federico Feliziani, proprietario di Pizzeria L’Elementare, e Manuele Colonna. Si possono trovare sei vie di birra artigianale con una proposta sempre dalla Franconia. Servizio minimal e semplice.
Macche, Via degli Stradivari 31 – Roma
Bistrot, nuovi format tutti da vivere
Shell, un’ex officina di Roma diventa bistrot culturale
Dove c’è stata un’officina ora c’è un bistrot, libreria. Ancora si respira un certo ‘sapore’ rimasto nello stile con pochi fronzoli e cemento vivo. Il progetto di Shell si basa su tre pilastri: l’attività ristorativa con il bistrot che apre dalle 8:30, offrendo una colazione rilassata e proseguendo fino all’ora dell’aperitivo. Il locale serve anche il pranzo e chiude entro le 21; secondo pilastro è la libreria, uno spazio non solo di rappresentanza, ma un vero negozio, con oltre 10.000 titoli a disposizione e Infine la possibilità di modulare lo spazio per ospitare reading, mostre e incontri, perché qui si potrà sì bere e mangiare, “ma anche ascoltare un concerto, magari mentre si sceglie l’ultimo romanzo di un autore emergente”. La parte food è diretta da Lele Gabellone con lo chef Natale Recine e fondata su ingredienti selezionati.
Shell-Libreria–Bistrot, Vicolo della Fontana, 28 – Roma
Ba’ Ghetto raddoppia con Ba’ Ghetto Bistrot e Pasticceria
Nel cuore del Ghetto di Roma, a pochi passi dal ristorante omonimo, ha aperto di recente Ba Ghetto Bistrot, un locale polifunzionale che comprende pasticceria, bar e ristorante, ideale per trascorrere l’intera giornata. L’esterno rosa accoglie i clienti, così come il grande bancone che mette in mostra la pasticceria kosher, con monoporzioni e lievitati perfetti per la colazione o una pausa. Ba Ghetto Bistrot offre anche aperitivi accompagnati da una selezione di cocktail, vini e stuzzichini. Il menu del bistrot spazia da hummus, falafel, burik e shakshuka, fino a burger, ravioli e cannelloni.
Ba’ Ghetto Bistrot – Via del Portico d’Ottavia, 3 – Roma