Roma, nuove aperture di Luglio.

Prima di congedarci per la pausa estiva ultima carrellata delle nuove aperture a Roma per questo mese di luglio che si conclude. Un mese che ci ha provato con il suo caldo torrido e che ha portato allo stesso tempo una nuova ventata di novità. Scopriamole insieme.

Prima di congedarci per la pausa estiva ultima carrellata delle nuove aperture a Roma per questo mese di luglio che si conclude. Un mese che ci ha provato con il suo caldo torrido e che ha portato allo stesso tempo una nuova ventata di novità: dalla pasticceria salata di Proudon a nuove terrazze, la cucina giapponese di Enosake e di le Koji fino alla cucina milanese di Stendhal a Galleria Alberto Sordi. La Capitale conferma di essere una città in fermento, si affacciano nuovi format, le tradizioni regionali in molti casi ispirano e dettano le regole del gioco dello scenario gastronomico, la ristorazione leggera e meno canonica vince come idea. Anche per questo mese l’invito è quello di provarne il più possibile.

Il Giappone a Roma

Ie Koji e la vera cucina tradizionale giapponese

Nuova izakaya in zona Cipro (che vi abbiamo raccontato qui) che vuole raccontare la cucina tradizionale giapponese attraverso le ricette casalinghe (di cui molte vegetariane) e una carta di sakè. Lo chef Koji Nakai che, insieme a Roberto Salvati (proprietario di Sakana Sushi), ha aperto a fine giugno Ie Koji, promette un’esperienza autentica e immersiva, proprio come quelle delle case del Paese del Sol Levante. Lo stesso nome Le Koji tradotto significa La Casa di Koji e rimarca come suggerisce lo stesso chef il concetto del “poter mangiare  i piatti che cucinava mia nonna”. Nella carta pensata da Nakai trovano spazio piatti di crudo, come il sashimi, ma sono le preparazioni cotte a essere le grandi protagoniste con ricette ancora poco conosciute e tutte da provare. Da non perdere c’è la frittata giapponese, Mentai dashimaki tamago, preparata ogni mattina in casa dello chef, con mentaiko e foglia di shiso, e la Fuwa fuwa omu rice, l’omelette tipica su riso con zucchine e pomodoro. Tra i cavalli di battaglia ci sono anche il Tokyo abura soba, ovvero un ramen senza brodo con uovo, spinaci e pancetta di maiale brasata, e il Mini sukiyaki, stufato di verdure con tofu, straccetti di manzo e verdure con shirataki, spinaci e soia, servito direttamente su pentolino a tavola, mentre ancora sta cuocendo, piatto tipico di Kobe. Non meno importante la parte beverage, pure questa spiccatamente nipponica. Si può scegliere dalla carta dei sakè (circa 10 etichette), ma ci sono anche birre e cocktail giapponesi.

IE KOJI – Via Marcantonio Bragadin, 13 – Roma

Enosake, il Giappone nel calice.

Nuova insegna che punta a far conoscere i grandi distillati nipponici. L’ideatore è Marco Wu che dopo Astemio e Quartino, apre a San Giovanni un’enoteca dedicata alle migliori referenze del Giappone e orientata alla degustazione (e vendita) di sake e altri distillati del Sol Levante, oltre a un’ampia varietà di gin, vodka, rum e whisky. Qui da Enosake si possono trovare più di trecento etichette, da gustare e comprare con lo stesso prezzo, in linea con la filosofia che ha contribuito al successo di Astemio e Quartino. Si spazia tra le varie tipologie, dalle “bollicine” a quelli più dolci, un’ampia varietà per tutti i palati e per ogni portata. Non mancano anche champagne, vini bianchi e rossi, e una cocktail list con drink originali realizzati con rum Kiyomi, gin Roku o whisky Nikka. Ovviamente Enosake ha anche un’offerta gastronomica di tradizione: gyoza in diverse varianti, un’ampia linea di sushi, a cui si affiancano carpaccio di capasanta di Hokkaido (più dolce e morbida di quella classica), tartare di tonno Balfegò (famiglia di allevatori del prelibato tonno rosso, da 5 generazioni); e poi diverse varietà di ramen, preparati con una cottura antica di oltre 10 ore, o il tiramisù al tè matcha. Non manca la carne di wagyu, in questo caso quello di Ozaki beef Japan,  bovini Kuroge allevati da Muhenaru Ozaki san.  

EnosakeViale Carlo Felice 29/31 – Roma

Tra dolce e salato

Stefano Ferrara Gelateria

Stefano Ferrara apre il suo secondo laboratorio e punto vendita romano con una proposta tradizionale di gelateria e con la stessa ricerca e stessa qualità. Dopo la recente apertura del nuovo format Formaessenza, dove il gelato viene declinato in nuove forme e geometrie, il maestro gelatiere aggiunge un nuovo store prediligendo la somministrazione classica in coni e coppette. Siamo in  via Francesco Cilea n.244/246, nel quartiere romano Infernetto, scelto per accontentare la numerosa clientela anche del litorale romano, Ferrara stabilisce il suo secondo quartier generale: un locale di 130 mq con un bancone a carapine lungo 5.5 m, un tavolo sociale per la degustazione in loco ed un laboratorio a vista.

Salute e benessere, temi che il maestro sente sempre più prioritari, trovano anche in questo progetto rigorosa applicazione; grande attenzione, quindi, all’uso di uno solo tipo di zucchero e comunque mai oltre ad una percentuale del 14%. Bandito l’uso coloranti, emulsionanti, stabilizzanti e conservanti artificiali; le materie prime sono naturali, seguono la stagionalità e provengono da fornitori selezionati per l’altissima qualità del prodotto e dei metodi di produzione. Qui troviamo cremolati, granite e gelati fino a 24 gusti che spaziano dalle creme tradizionali a tutti i gusti alla frutta solo di stagione. Saranno presenti anche gusti della tradizione interpretati in chiave moderna e un focus speciale è dedicato al cioccolato grazie alla presenza di grandi varietà di monorigine. In esclusiva solo in Via Cilea ci saranno i seguenti gusti estivi: Cioccolato al tè nero e salsa di ciliegie, Mandorla miele  e pesca tabacchiera, Ananas Vodka Belvedere e vaniglia Bourbon.

Stefano Ferrara GelateriaVia Cilea, 244/246 Roma

Gelato Romano fa il bis a Casal Bertone

Il maestro gelatiere Simone Romano ha aperto la sua seconda insegna nel quartiere di Casal Bertone e qui propone la sua linea di gelato 100% naturale, realizzato solo con materie prime fresche e di stagione, senza aggiunta di ingredienti artificiali. La nuova insegna ha una posizione angolare tra piazza di Santa Maria Consolatrice e la strada laterale con una serie di vetrine che affacciano sulla sala da tè e il grande laboratorio a vista, oltre che sul banco. Quello di Simone Romano è un gelato naturale, puro, prodotto senza l’impiego di zuccheri raffinati, ma solo con zucchero di canna, latte biologico d’alpeggio e frutta di stagione, tutto gluten free. Nel vasto assortimento di gusti (ben trentadue!) che fanno bella mostra di sé al bancone, non mancano anche sperimentazioni interessanti, come cacio e pepe, o il gelato burro e salvia. Tante le proposte sempre presenti: Caffè arabica 100% ,Cioccolato Amedei 70%, Croccante all’amarena, e poi pesca tabacchiera, gelsi, zabaione “a modo mio”, montato a mano, nocciola di Viterbo, caramello salato.

Gelato Romano – Piazza Santa Maria Consolatrice 15/16 – Roma

Apre La Bouteillerie di Federico Prodon

Connubio perfetto tra pasticceria salata e vini raffinati è La Bouteillerie di Federico Prodon che ha aperto i battenti il 4 luglio, nuovo esperimento del pasticcere e maestro gelatiere. Qui regnano il salato e un’ampia scelta di vini con una proposta basata principalmente sui lievitati, soprattutto sui croissant integrali con lievito madre farciti con verdure e prodotti di gastronomia. Come sottolinea il pasticcere :“Ho notato che mancava un’offerta di prodotti salati da affiancare a un aperitivo. Per questa ragione, abbiamo deciso di ampliare la proposta in modo tale da soddisfare tutti i gusti dei nostri clienti”. Nel menù saranno presenti croissant salati, farciti con avocado e salmone, pan brioche con i condimenti della stagione e, soprattutto, un aperitivo all’italiana ma dalla contaminazione francese: pizzette di sfoglia, pizzette olio e fleur de sel, anacardi al tartufo, taralli di Giovinazzo.  Punto forte sarà la proposta vinicola: bottiglie raffinate, rarità e champagne francesi, accompagneranno le creazioni del pasticcere in un percorso di gusto a 360 gradi. La carta presenta una prevalenza francese, viste le origini di Prodon, ma anche una forte rappresentazione di piccoli produttori di qualità italiani. 
 
La Bouteillerie – via Giovanni Schiaparelli 21 – Roma

‘BAP’, caffè specialty e fine dining

BAP rappresenta un progetto innovativo per la città di Roma dal sapore fortemente internazionale che parte dal caffè per poi arrivare alla cucina, passando per la pasticceria. Un’offerta sempre diversa in base al momento della giornata. Al centro del concept lo specialty coffee, con monorigini pregiate e miscele originali, ma l’idea di base è che tutto qui da Bap sia specialty, non solo il caffè. L’attenzione nella selezione è quasi maniacale e la qualità altissima. Caffè specialty e non solo: presente anche una miscela ‘meno strong’ per non escludere i meno esperti. Ma c’è molto altro: un laboratorio di pasticceria guidato da Lorenzo Spavone e un ristorante fine dining dalle contaminazioni orientali. Il format si declina lungo tutto l’arco della giornata, dalle ore 7.00 fino a cena.Il mome nto della colazione qui da Bap è importante. Oltre al bancone per una consumazione veloce, il must è accomodarsi al tavolo per una colazione internazionale quasi da hotel. L’offerta è ampia: lievitati, croissant e cornetti (anche salati), Ney York Rolls, torte, pancake, tartellette alla frutta, pane (fatto in casa) burro e marmellata, salumi e formaggi, toast, croque madame, uova e molto altro. Dalle ore 11.30 si cominciano a sfornare croissant salati, mini panini farciti, e si tolgono dal banco i lievitati dolci, perché il prodotto deve essere sempre fresco e mantenere intatte le proprietà organolettiche.

Il pranzo parte alle 12.30 con circa 12 piatti, tra i quali: Gyoza di ossobuco; Rana pescatrice alla Luciana fritta con salsa di capperi, pomodoro e olive; Manzo marinato alla thailandese; Maccherocino vegetariano con piselli, basilico e limone compresso; Tartare di manzo con shiso. Anche a pranzo è presente una mescita del vino importante. Al pomeriggio si po’ scegliere tra merenda, aperitivo o qualche piatto dello chef. E infine la cena momento in cui il locale fa uno switch significativo. Le luci si abbassano, la mise en place diventa importante e il menu vede proposte fine dining firmate dallo chef Matteo Anselmi con tanta contaminazione, ma una personalità ben riconoscibile fin dal primo assaggio. Troviamo così proposte come: Linguine con astice blu e spezie orientali, burro green chili (e servita con chele a parte) o la quaglia con radici in varie consistenze, la sua aletta affumicata e lollipop di coscetta. Completano la carta il predessert e i dolci, come il mini croissant con gelato al caffè.

BAP – Taste the ConnectionVia Raffaele Cadorna 5, Roma

Valentia Bistrot a Monteverde

A Monteverde ha aperto un nuovo bistrot chiamato Valentia Bistrot, situato in Via Fonteiana, operativo dall’aperitivo fino al dopo cena. Questo progetto a misura d’uomo, fondato da tre giovani – Eleonora, Costanza e Lorenzo – si concentra sulla qualità piuttosto che sulla quantità. Valentia Bistrot offre un’accoglienza intima e pone una grande enfasi sui cocktail, ma include anche una varietà di altre bevande e piatti da gustare.

Valentia – Via Fonteiana, 59 a/b – Roma  

Smash&Maritozzi al Policlinico

Aperto dall’8 luglio 2024 Smash&Maritozzi è un piccolo locale in zona Policlinico che punta ad offrire una pausa pranzo alternativa, ma anche un aperitivo o una cena dalle 10 di mattina fino alle 22. Menu costruito su due proposte in diverse varianti: smash burger e maritozzi, proprio come recita il nome del locale. Smash burger in varie versioni e maritozzi sia dolci che salati compongono un menu ristretto, ma sicuramente goloso e completo. L’idea è di Ester Sella e Andrea Di Bari, compagni nella vita e ora anche nel lavoro, che arrivano entrambi da esperienze di cucine stellate e fine dining, ma che volevano una cosa tutta loro e soprattutto fuori dagli schemi.

I bun sono quelli tradizionali a base di patate e arrivano direttamente dagli States e sono ripieni di patty di manzo, ma anche in versione vegetale con burger a base di ceci. In carta il Double Cheese con doppio cheddar, cipolle agrodolci, pomodoro e original sauce (salsa della casa che firma e identifica il panino), il Crispy, con bacon e cipolla croccante e una opzione ‘light’ con formaggio spalmabile e salsa di jalapeno e cetriolini. I maritozzi come dicevamo sono dolci con la classica panna, ma non solo. Si trovano infatti abbinamenti più originali come quello con la crema di cheesecake guarnita da varie granelle a scelta. E poi c’è il maritozzo salato, che rispetta la stagione, come quello con la parmigiana di melanzane che sta già spopolando, non manca al pulled pork, crudo e pomodori secchi, e il classico con stracciatella e mortadella.  

Smash&Maritozzi – Via Lancisi 3a – Roma

In centro…

Stendhal Milano il primo ristorante di vera cucina milanese a Roma

Nella ‘nuova’ Galleria Alberto Sordi, fresca di restyling, arriva un po’ di Milano con una delle istituzioni milanesi. Stiamo parlando di Stendhal Milano, luogo che custodisce la cultura meneghina, con una storia importante alle spalle, piatti della tradizione e un’eleganza moderna. A firmare la cucina è lo chef Edoardo Ferrera in una location d’eccellenza con due piani dagli interni di design, piatti milanesi (e non solo) e un’offerta all day long dal pranzo al dopocena. Il focus di Stendhal è la milanesità: dal risotto giallo all’iconica cotoletta, ma non mancano gli omaggi alla capitale, come il ‘Meneghino Stendhal’, il supplì ‘alla milanese’ con riso giallo, ossobuco e gremolada fondente realizzato in collaborazione con Supplizio di Arcangelo Dandini. Quella di Stendhal Milano è la storia di un ristorante che coincide con quella della ristorazione milanese. L’apertura a Brera nel 1988 da un’idea di Italo Manca, uno degli ultimi dandy milanesi. Un locale dalle atmosfere retrò, in linea con la scelta del nome e dello stile che oggi arriva nel grande ‘salotto’ della capitale. Il menu è a grandi linee il medesimo di quello del locale di Brera. Il centro di tutto è la vera tradizione gastronomica meneghina: il Risotto ‘giallo’ Milano carnaroli Riserva San Massimo, i Mondeghili (le tipiche polette milanesi realizzate con carne di vitello e mortadella), il Riso al salto con la fonduta di Silter DOP, l’Ossobuco in gremolada e l’iconica Cotoletta Milanese di vitello alta (disponibile anche in versione finger food, servita già tagliata a cubotti regolari che la rende perfetta da condividere anche il per il momento aperitivo). Non mancano i grandi classici della cucina italiana, di carne e di pesce, come lo Spaghetto affumicato Verrigni con la vongola pavarazza o il vitello tonnato ‘Stendhal mood’. Nel menu anche una parte dedicata alla città ospitante e un’interessante sezione di street food romano, ideata in collaborazione con Supplizio di Arcangelo Dandini: supplì pomodoro e basilico, supplì all’Amatriciana e, grande novità, il ‘Meneghino Stendhal’, il supplì ‘milanesizzato’ con riso giallo e ossobuco. Presente anche un menu degustazione, dove i piatti iconici di Stendhal Milano vengono proposti con in cocktail pairing: Fiori di zucca, ricotta e pesto alla genovese con ‘Gin Rosa versione Galleria’; Risotto giallo Milano con Vermouth con zafferano in infusione; Milanese alta di vitello con un Negroni Sbagliato; Tarte Tatin Stendhal con un Gewuztraminer Passito Terminum.

STENDHAL MILANO  Galleria Alberto Sordi – Roma

AQUAMARINA, una nuova golosa trattoria di pesce

Siamo all’interno di UMILTA’ 36, hotel di architettura e design, una chiave Michelin, nel rione Trevi a due passi dal Quirinale e si tratta della novità gastronomica di Shedir Collection, il terzo ristorante dopo Adelaide-Vilòn e Don Pasquale-Maalot e il primo tutto di pesce. Aquamarina è un inno al pesce, ai crostacei, ai molluschi, un’esperienza che si gioca tutta sui profumi e i sapori di una cucina gustosa che ha il respiro e il sapore del mare, per chi il mare lo ama, e soprattutto ama degustarlo. Una curatissima trattoria di pesce (aperta sia a pranzo che a cena, 7 giorni su 7) dal menu semplice ma eseguito e interpretato con maestria nel rispetto più assoluto del prodotto eccellente da uno chef, Fabrizio Leggiero, che ha grande esperienza col pescato. Un perfetto equilibrio tra tradizione e modernità sostenibile, dove l’essenza del mare si respira appena entrati. La Carta va dai freschissimi crudi, tartare e carpacci, serviti con julienne di verdurine, erbe aromatiche ed emulsioni leggere, ai caldi di mare o alcuni evergreen come la Catalana di astice. Gustoso il Tegame di mazzancolle alla pizzaiola. Buonissime le Alici croccanti, l’argento del mare. Poi si passa ai primi, quelli classici della tradizione marinara con qualche piccola variazione sul tema che esalta ulteriormente la materia prima, come il Tagliolino all’uovo fatto in casa Ajo e Ojo e branzino. Un grande classico è la Fettuccelle con gamberi rossi di Sicilia. Il signature è il Risotto alla crema di Scampi mantecato con una stracciatella di bufala campana e giocato sul contrasto cotto crudo. I secondi sono proposti in diverse cotture, dal sale all’acqua pazza, dal forno al tegame o alla griglia. Da non perdere la scelta dei pesci interi, affusolati e piatti, secondo la disponibilità del pescato e serviti al tavolo col guéridon. Immancabile infine un sempre accattivante Fritto di paranza dalla leggera croccantezza.

AQUAMARINA – Hotel UMILTA’ 36 – via dell’Umiltà 36, 00187 Roma

A Trastevere c’è ARROWSTICINO, primo take-away che offre i migliori prodotti d’Abruzzo.

Nel cuore di Trastevere ha aperto ARROWSTICINO il primo take-away che offre i migliori prodotti abruzzesi e il cui nome rende omaggio a un noto sketch del comico Maccio Capatonda. Si tratta del primo locale take-away nel cuore della Capitale, dotato di una fornacella alimentata a carbone e realizzata su misura da un artigiano abruzzese, progettato per cucinare esclusivamente gli arrosticini, l’unico modo per preservarne il sapore e la fragranza durante la cottura. L’obiettivo dei titolari è quello di raccontare l’Abruzzo e l’amore per gli arrosticini in una maniera pop, capace di coniugare tradizione culinaria e innovazione. Tra le specialità troviamo le olive all’ascolana, simbolo della fusione culinaria del “Marcuzzo” (la zona di confine tra Marche e Abruzzo), le salsicce alla brace di maialino nero, il formaggio fritto e, naturalmente, i celebri arrosticini: il classico di pecora, lo speciale di fegato e quello di pollo per i palati più delicati. Tutte le pietanze sono servite su stecco, perfette da gustare mentre si passeggia per le vie del centro storico o comodamente seduti sulle panchine di una delle zone più suggestive di Roma.

ARROWSTICINO – Vicolo del Cinque n. 30/b – Roma

L’incontro tra Wunderbar e Drink Kong si chiama Wunderkong 2024

Nello splendido Giardino Aldrovandi della Galleria Nazionale d’arte moderna e contemporanea di Valle Giulia, in Via Ulisse Aldrovandi, 1 ha preso vita un nuovo format tra l’etereo bar a cielo aperto Wunderbar e l’eccellenza del bar Drink Kong. Sarà un vero e proprio melting pot di idee: da locale per aperitivo a cocktail bar per il dopo cena fino a palcoscenico di una programmazione musicale con Dj e live band nazionali e internazionali fino al suo closing party previsto per il 5 ottobre. Se il primo è un brand di Aldo Nascimbeni, nato nel 2019 come salotto e secret bar sotto le stelle sempre presso il giardino Aldrovandi della Galleria Nazionale, il secondo è il cocktail bar più famoso d’Italia e 21° in classifica World’s 50 Best Bars. Al WunderKong, i cocktail del team di Drink Kong, capitanato da Patrick Pistolesi, saranno accompagnati da kitchen bites, piccole ricette gastronomiche fusion composte principalmente da differenti proposte di bao e spring rolls.

…e in periferia

A Casal del Marmo arriva Serafino

Serafino è il bistrot di Luca Crudeli che unisce cucina, cocktail e una piccola carta dei vini. Un progetto giovane e controtendenza che porta un’idea di ristorazione con materie prime di qualità e di mixology moderna in un’area di Roma poco avvezza. La proposta del locale si concentra sull’aperitivo, con prodotti di alta qualità come formaggi affinati. Non manca il dopo cena, con una selezione di drink dedicati a questo momento, che si aggiungono all’offerta di cocktail signature. Il menu include primi piatti, burger, spiedi e ricette pensate anche per i più piccoli, offrendo una varietà di opzioni per tutti i gusti. Serafino si traduce nel claim “Fino a sera” scelto dal ristorante romano per raccontare un’offerta declinata in aperitivo, cena e dopo cena dalle 17 fino all’1.

Serafino – Via di Casal del Marmo, 228 – Roma

Quarto Miglio dal 1 agosto vi aspetta Scima, bistrot con cucina popolare e vini naturali

Scima a Quarto Miglio segna il ritorno di Paolo D’Ercole e della sua cucina di tradizione. Il bistrot nato dalla passione delle ricette tipiche di Paolo e Chiara Valzania, si propone di regalare piatti rassicuranti presi dalla cucina regionale e dei paesi mediterranei. Più che un menu il loro è un diario gastronomico di viaggio, dove piatti e materie prime sono la scoperta delle loro gite. Da qualche anteprima sappiamo che il menu si compone di dieci o dodici piatti, senza suddivisione tra antipasti primi e secondi: ci sono le paste e le minestre, ma anche i piatti che si ispirano allo street food, come gli gnummareddi pugliesi, i chicharrones, la pizzetta Rossini con le uova di quaglia sode, le patatas bravas o le tomatokeftedes, frittelle greche riproposte con la  ricotta di pecora, invece che la feta. Non mancano la Scima, la tipica pizza senza lievito abruzzese, da qui il nome, le polpette di melanzane e le alici ‘mbuttunate. Al bere ci ha pensato Chiara con una carta di vini che lei definisce emozionali e che raccontano il territorio di appartenenza. Apertura ufficiale dal 1 agosto. Se lo provate prima di noi, fateci sapere!

Scima – Roma – via Annia Regilla, 110 – Roma

Roma, le nuove aperture di giugno