Puntuali ad ogni fine mese arriviamo con la nostra rassegna di nuove aperture a Roma. Vediamo quali sono le novità e le offerte particolari da provare: cucina della tradizione, botteghe con cucina, street food, gelaterie e pizzerie. Arriva anche Vincenzo Capuano con la sua pizza e tra le cose più divertenti il format tramezzini di Becco e Slap pizza-bar.
Eccoci con la nostra rassegna di fine mese sulle nuove aperture a Roma. Vediamo quali sono le novità e le offerte particolari da provare: cucina della tradizione, botteghe con cucina, street food, gelaterie e pizzerie. Un quadro ampio da nord a sud della capitale. Tutto da scoprire e provare.
Cucina di tradizione
Sacro, la trattoria agricola a Montesacro
Sacro Trattoria Agricola è il locale di una volta, al tempo di oggi. Si tratta del locale di Gian Marco Greganti, Fabrizio Tegazio e Alessandro Maggiore in zona Montesacro che propongono un’offerta di ricette contadine, autentiche e di sapori ritrovati in un clima caloroso. I tre amici e soci hanno ripreso il concetto di cucina senza fronzoli per proporlo in modo contemporaneo e creare un’offerta diretta e genuina e lo fanno con passione e tecnica. “Per noi fare una cucina autentica e contadina è sacrosanto” raccontano i tre giovani romani, che hanno deciso, con audacia e determinazione, di ritornare alle origini della ristorazione”. In menu così, a seconda della disponibilità e dell’estro giornaliero, passano a rotazione proposte come Baccalà, Cipolle, Lardo ed erbe di campo, o Lesso in insalata e Salsa verde, e ancora Parmigiana di Porro, Vignarola con Carote baby, Carciofi alla Romana, Piselli freschi, guarnito con crema di carote, le Pappardelle con Pollo e Peperoni, fino a piatti praticamente impossibili da trovare altrove, come la Fettina di Cinghiale panata, Spinacina e Parmigiano. La cantina, per rappresentare al meglio le istanze della cucina, spazia tra vini convenzionali e naturali, scelti accuratamente, e una ricca varietà di birre selezionate da Ritual Lab.
Sacro Trattoria Agricola – Via dei Campi Flegrei 55, Roma
La Fraschetta arriva anche a Porta Portese
Dopo Castel Sant’Angelo e Grottaperfetta, il terzo locale de La Fraschetta ha aperto a due passi da Trastevere. Qui troviamo la cucina della tradizione romana, sapori di casa, ambiente informale, anima schietta e sincera, qui si mantiene viva la familiarità e la genuinità del cibo tipico delle antiche fraschette come lo stesso nome vuole suggerire. L’offerta si basa su piatti semplici e identitari della tradizione romana: le ricette sono quelle delle mamme e delle nonne, i sapori sono quelli di casa, la cucina si basa sulla qualità delle materie prime. ‘Tanto pè comincià’ si può assaporare l’Antipasto della Fraschetta, un misto di salumi, formaggi e sottoli, le Bruschette con salse artigianali e il Lingotto cacio e pepe. Nei primi piatti regnano i grandi classici della cucina romana e il giovedì sono disponibili gli Gnocchi di semolino al sugo di coda. Tra i secondi da evidenziare i piatti a base di quinto quarto come la Trippa alla romana con pecorino e mentuccia, la Coratella di agnello, la Coda alla vaccinara. In carta anche Saltimbocca alla romana e Abbacchio Igp al forno con patate. E Pe’ finì in bellezza, come recita il menu, il Tiramisù, la Crostata ricotta e visciole e le Ciambelline al Vino. Tra le specialità in carta, il Luna Pork una sezione dedicata alla porchetta di Ariccia Igp. Da provare la Porchetta al piatto con focaccia calda e lardo che je se scioglie sopra, le Polpette di porchetta fritte, il Tegamino di porchetta al forno con caciocavallo e una divertente rivisitazione del kebab in versione romanesca: il Porkettab co’patate, una piadina con porchetta, lattuga, pomodoro e salsa yogurt. Da bere una ventina di etichette di vini locali e non, vino della casa servito nelle “fiale di una volta”, birre artigianali e alla spina.
La Fraschetta di Porta Portese – Largo Alessandro Toja, 2 – Roma
Uma a Garbatella
Uma dal latino ‘unicus’, a sua volta derivato da ‘unus’, uno solo. Questo l’obiettivo della proposta, che ruota attorno al concetto e alla visione di una cucina che lascia il segno per la sua singolarità. Il concetto di ‘fine dining informale’ approda nel quartiere Garbatella, in cucina ci sono Matteo Taccini e Luigi Senese, due giovani chef con grandi esperienze alle spalle, in Italia e all’estero, ma prima di tutto due amici dalla grande intesa. ‘Uma Roma’ è la loro creatura, un nuovo ristorante che regala all’ospite un’esperienza unica, una cucina italiana dal sapore internazionale, dove i sapori (quelli conosciuti e codificati) in realtà sono realizzati in modo alternativo, in un gioco di riproposizioni puntando alla sottrazione. Un esempio? La “Cacio e pepe” realizzata senza formaggio. I pilastri della loro cucina sono la Brace, la Fermentazione e il concetto di ‘Unico’, inteso come singolo ingrediente nel piatto. Tanto vegetale e un’estrema cura intorno al singolo ingrediente. Il risultato è una cucina dinamica, tecnica, divertente, creativa e contemporanea, qui chef e commensali possono sperimentare e divertirsi in modo unico.
Uma. Via Girolamo Benzoni 34, Roma.
LA DIFFERENZA BISTROT a San Giovanni
Nuovo capitolo per l’insegna storica di Via Magnagrecia, punto di riferimento dal 2011 nel quartiere San Giovanni, che amplia il proprio format e diventa anche bistrot a pranzo, aperitivo e cena. Da un semplice negozio di alimentari nato con nonno Gilberto ad un’acclamata bottega, la famiglia Stramaccioni ha sempre fatto della ricerca, della qualità e dell’autenticità il proprio marchio distintivo e prosegue la tradizione gastronomica per fare “La Differenza”. Ora, dopo 13 anni dall’apertura, la bottega si trasforma in un vero proprio bistrot, due locali comunicanti come due facce di una stessa medaglia: la gastronomia con il banco, senza cambiamenti, e la nuova anima del bistrot dove poter mangiare a pranzo, prendere un aperitivo e cenare. Il bistrot vuole essere lo specchio delle eccellenze culinarie presenti nel banco gastronomia raccolte in 60 anni di ricerca. Dietro ai fornelli troviamo Micol Mariani, una giovane e talentuosa chef, coadiuvati anche da Emanuele Cozzo del “Bistrot 64”, la cucina è improntata su piatti semplici ma divertenti. Il menu è diviso tra “sfizicheria” e “cucina”, accompagnato dalle proposte del giorno segnate sulla lavagna. Due i menu, uno per il pranzo e una per la cena. Niente schemi particolari, i piatti non sono pensati per essere antipasti o secondi quanto piuttosto assaggi da condividere. Non ci sono primi piatti ma non manca il pane di Triticum Micropanificio Agricolo. La carta cambia settimanalmente per seguire le stagioni, le ispirazioni del momento e per dare un’offerta sempre diversa a clienti fidelizzati e abituali. La selezione dei vini, curata con attenzione e passione dalla famiglia Stramaccioni, conta circa 200 etichette tra vini naturali e tradizionali. Niente nomi altisonanti ma piccoli produttori italiani, francesi, spagnoli, tedeschi e croati.
La Differenza Bistrot – Largo Magnagrecia, 4-5, Roma
Al Pigneto c’è Abbate Osteria di Mare
Nuovo indirizzo per gli amanti del pesce, con arrivi freschi e quotidiani direttamente da Anzio. Si tratta di una piccola pescheria con annesso ristorante. Un menù diretto e concreto. In carta trovano spazio i classici della tradizione dagli antipasti ai primi e ai secondi, i crudi con gamberi rossi, ostriche, ricci di mare, carpacci e tartare, sono protagonisti e poi pesce alla griglia e frittura.
Abbate Osteria di Mare. Via Capitan Ottobono 6-8-10, Roma. Tel. 06 4550 8088.
Tempo di gelati
Gelasio a Portuense. La gelateria per tutti
Debutta nel panorama capitolino una nuova gelateria: dopo un periodo di rodaggio ha aperto Gelasio, nel quartiere Portuense che propone un gelato artigianale preparato con ingredienti naturali, senza glutine, privo di grassi vegetali idrogenati, emulsionanti, aromi chimici e con un occhio attento alla riduzione degli zuccheri. Insomma un gelato per tutti goloso, buono e attento all’aspetto salutistico. Alla guida di Gelasio, Valerio Gaveglia e la socia Lorena Zeppadoro.
Da Gelasio si assapora un gelato artigianale healthy e tutti i prodotti, comprese le torte, sono senza glutine. Altrettanto importante è la questione degli zuccheri, al momento sono disponibili quattro gusti senza zuccheri aggiunti: pistacchio mediterraneo, mandorla e pepe rosa, mango e cocco mentre tutti gli altri non vanno oltre i 16g di zuccheri aggiunti per 100g di gelato. Ogni gusto ha una sua storia e nasce da continue sperimentazioni su sapori, strutture e viscosità. Tra quelli più emblematici a base latte, oltre a quelli classici, va citata la stragianduia: un gianduiotto con tanta nocciola romana Dop di un piccolo produttore del viterbese. Poi il pistacchio di Sicilia, il fior di sale stracroccante (un fior di latte salato con la ricotta romana e un croccante di frutta secca) e la crema di caffè realizzata attraverso una infusione della panna con chicchi di caffè speciality della Colombia, per 24 ore.
Tra i gusti a base acqua da segnalare: mandorla e pepe rosa senza zuccheri aggiunti per una perfetta combinazione ed equilibrio di sapori, fondente crudo del Perù, un cioccolato preparato con pura massa di cacao peruviana che avvolge in un viaggio tra profumi di bacche e frutti rossi. Oltre 15 i gusti vegani tra cui tutta la frutta, il pistacchio, la mandorla con pepe rosa e il cioccolato fondente del Perù e dell’Uganda. Da assaggiare anche cremolati, crepes, semifreddi, granite, torte gelato disponibili su ordinazione.
Gelasio – Via Portuense, 727f – Roma
Formaessenza, la nuova gelateria di Stefano Ferrara in zona Marconi
È la nuova gelateria di Stefano Ferrara, aperta quasi alla fine di aprile, un po’ ‘sui generis’, visto che sembra di entrare proprio in un laboratorio dove tutto è a vista e tecnologico: processi produttivi sotto gli occhi di tutti (pur compartimentati come si conviene), attrezzature all’avanguardia e uno spazio di condivisione e degustazione tra stile industriale e mattoni color terra.
Un gelato 2.0 tutto in monoporzioni, torte o in barattolo anche da passeggio. Tutto in bella mostra nella grande vetrina. Niente coni e coppette, al massimo alcune carapine, per assaggi e mini degustazioni. Com’è il gelato di Ferrara? Sicuramente sano, con una riduzione degli zuccheri e senza coloranti, emulsionanti e additivi di sorta. E poi anche creativo come la linea vegana o quella alcolica
Formassenza – Via Enrico Fermi, 102 – Roma
Sapori internazionali
California Cookhouse, terzo indirizzo al Pigneto.
California Cookhouse è un’insegna vivace, nata nel 2018 dall’intuizione di Matteo Castagna, che dopo i suoi anni vissuti a San Diego torna in Capitale con una idea di ristorazione nuova. Apre il suo primo locale che diventa in pochi anni un format e a distanza di 6 anni arriva il terzo indirizzo. Dopo aver vissuto a lungo in California e viste le potenzialità che c’erano in Italia e la richiesta su hamburger, burritos, tacos e bowl c’è l’intuizione di cavalcare i trend che arrivano da oltreoceano. Da qui l’idea di un locale che potesse coprire un’ampia varietà di esigenze, da chi è intollerante al glutine, a vegani e vegetariani, da chi vuole una proposta più healthy a chi cerca qualcosa di più godereccio.
La “California vibes” si traduce in un’offerta che comprende tutte le tendenze degli States (leggermente adattate – ma senza troppi stravolgimenti): menu fusion con ingredienti freschi e combinazioni di sapori esotiche. Da California Cookhouse troviamo hamburger secondo lo standard americano, tra cui spicca il “Deluxe”, un burger di Angus con bacon, cheddar e cipolla caramellata, o il “Red Hot Chili” con ‘nduja di Spilinga, burrata e salsa aioli. E poi burritos e tacos, di pollo croccante, con manzo e guacamole o con sashimi di salmone norvegese, senza tralasciare le pokè. In ogni sezione del menu c’è anche una selezione di ricette plant based, con i prodotti di Beyond (per i burger) e Planted (per l’alternativa vegana al kebab). Il tutto accompagnato da una ricca varietà di birre artigianali, ma non manca anche una piccola linea di vini e i cocktail più classici e in voga.
California Cookhouse – Piazza Malatesta 42 / Viale Carnaro 13c / Viale Mazzini 125 Roma
Pizza, nuove aperture
Slap, il pizza-bar che non c’era
L’evoluzione dei cocktail bar secondo Freni e Frizioni e in collaborazione con Jacopo Mercuro. Ne viene fuori un concept nuovo. Qui si servono drink in bottiglia serviti come vini, tanta mixology e le pizze curate dalla consulenza di Mercuro che in questa veste strizza l’occhio agli Stati Uniti, sua grande passione con la proposta della pizza servite by the slice.
Cosa troviamo da Slap? A piano terra c’è il ‘pizza bar’ con menu pensato per la condivisione. Solo il classico supplì è a uso e consumo personale, il resto si condivide. Regine del menu le slice: fette singole in 3-4 versioni, proprio come quelle di New York. Il piano di sopra è il regno dei bartender con il loro bancone scenografico dove ordinare, ma anche organizzare degustazioni.
Slap– Via Sforza Pallavicini, 12 – Roma
180 gr delivery a San Paolo
Jacopo Mercuro apre una nuova sede della sua pizzeria ma solo in versione da asporto e delivery, che raddoppia la sede di Centocelle. Un’idea che si è strutturata bene durante la pandemia e che si è trasformata in un format a parte. Siamo in zona San Paolo e potete passare qui ad ordinare, ritirare la vostra pizza o consumare fuori. In carta pizza con topping più semplici e adatti alla consegna a domicilio, una pizza con pizza con doppia cottura, ovvero cotta con temperature diverse per aiutare la resa finale sui tempi di consegna e poi ci sono tutti i loro fritti, con salse servite a parte.
180 gr delivery – Via Efeso, 29 – Roma
Vincenzo Capuano Pizzeria arriva nella Capitale.
Il pizzaiolo social ha aperto in Capitale lo scorso 18 aprile, noto a tutti per le sue forbici d’oro, i suoi follower e i milioni di visualizzazioni su YouTube. Continua la sua espansione e dopo Napoli, Avellino, Caserta, Milano, Berlino è arrivato anche a Roma. Siamo esattamente in Piazza di Porta Pia e qui al numero 123 trovate la sua famosa pizza contemporanea, quella con il cornicione pronunciato, impasto morbido e leggero. La nuova location si sviluppa su due piani e ha un arredamento moderno con divanetti e sedie in velluto.
Vincenzo Capuano Pizzeria. Piazzale di Porta Pia 123, Roma.
Ardecore all’Esquilino, tra Roma e l’Irpinia
Ha aperto sotto falso nome o possiamo anche dire senza nome nello scorso marzo, un periodo di test per poi ufficializzarsi a piena voce. Stiamo parlando di Ardecore, la nuova pizzeria a Piazza Vittorio Emanuele guidata da pizzaiolo Alessandro Zirpolo, Roberta Boccella e Matteo Meloni. Una pizzeria pop dove trovare una pizza napoletana contemporanea, con impasto ben idratato, leggero e a lunga lievitazione, ovviamente con un cornicione alto e alveolato. La pizza è realizzata da Alessandro Zirpolo con prodotti irpini e oltre alle pizze, tra classiche e ricette speciali, ci saranno anche i fritti. Da metà maggio è partito anche l’aperitivo irpino in cui protagonisti principali saranno salumi e formaggi di questa zona in provincia di Avellino. Se vi state chiedendo perché Ardecore, il nome è l’unione di due parole, “arde” riferito alla passione dei tre soci per la pizza e questo progetto, “core” la traduzione dialettale di cuore sia in romano che in campano. E con un rimando al genere musicale.
Ardecore.– Via Buonarroti 32, Roma.
Nuove aperture tra Take away e street food
Ghiotto Foodies – Aventino
Una nuova insegna all’Aventino, è Ghiotto (di nome e di fatto) dedicato allo street food. Locale che propone una cucina informale e adatta anche all’asporto. Qui si servono soprattutto polpette anche in versione vegetariana, fritti, piatti di pasta e panini mega farciti e preparati sul momento. Ideale per la pausa pranzo, si può venire qui per mangiare sugli sgabelli interni dopo aver fatto l’ordine, oppure portare via. Dai classici della tradizione romana a piatti più moderni le proposte in menu sono tante: primi della tradizione, Pasta con pomodoro, basilico e stracciatella, Pasta con zucchine e guanciale, Pulled pork, insalate e il pan pinsa farcito.
Ghiotto. Viale Aventino 107, Roma.
A Prati arriva Becco con i suoi tramezzini
Sono quelli di Soffio a Fregene e Fischio a Roma, che sempre a Piazzale degli Eroi, aprono Becco, chiosco take-away che punta tutto su tramezzini, pan brioche e shokupan, il pane al latte giapponese. Un format pioniere in un certo senso e per gli amanti del genere un posto dove trovare una offerta sfiziosa. C’è il pan brioche di Tibó, la boulangerie vicina di casa in via Leone IV, lo shokupan dalla panetteria e osteria La Gigliola di Lucca. Per il beverage: kombucha, sidri, birre acide, che ben si abbinano a sandwich e tramezzini. Ha aperto il 22 aprile 2024 aperti a pranzo e cena, chiusi la domenica e niente posti a sedere.
Becco. Piazzale degli Eroi 7, Roma.
Torna il Gatsby Lounge
Villa Brasini apre le porte del suo giardino segreto per il ritorno del Gatsby Lounge, da giugno a settembre il temporary lounge, all’interno di una delle ville più suggestive di Roma e dimora storica, costruita dal famoso architetto Brasini nella prima metà del Novecento. Il Gatsby Lounge sarà aperto al pubblico dal giovedì al sabato, dalle 18.00 alle 2.00, offrendo un programma di musica dal vivo e dj set in un’oasi di relax dall’aperitivo al dopocena. Si potrà sorseggiare un cocktail d’autore scegliendo da una drink list innovativa e ricercata e si potrà gustare una light dinner all’insegna de comfort food con piatti studiati dall’executive chef di Villa Brasini.
Gatsby Lounge – Giardino di Villa Brasini – Via Flaminia Vecchia, 489, Roma