1922-2022, il Ristorante Cacciani a Frascati spegne 100 candeline e festeggia un secolo di cucina attraversando le generazioni, i decenni, le mode gastronomiche in un legame indissolubile con il territorio di Frascati e dei Castelli Romani. Sarà un 2022 dedicato a festeggiare questo centenario, parola di Paolo Cacciani!
Un ristorante che compie 100 anni rappresenta una pietra miliare della ristorazione, dovrebbe essere un punto di riferimento per chi pensa che il food e la cucina siano una tendenza di mercato, in cui investire o improvvisarsi per fare impresa. Chi riesce a spegnere 100 candeline di attività è un ristoratore che crede nel proprio lavoro e continua a farlo nel tempo e attarverso le generazioni con la stessa passione di chi ha iniziato, adeguandosi ai tempi, innovandonsi, ma senza mai perdere di identità.
Ad arrivare a questo traguardo è la famiglia Cacciani a Frascati, e i due fratelli, Paolo e Leopoldo, sono testimoni e narratori oggi di una storia lunga un secolo fatta di ricette tipiche, di uomini e donne, di territorio, di guerra e degli anni del boom economico. Tutto questo raccontato solo attraverso la cucina che ha negli anni ha dato vita a piatti simbolo di un luogo e di una famiglia, definendo delle tappe che ritornano e rivivono ancora oggi con grande attualità.
Obbligatorio, dunque, fare festa e a partire dalla cena inaugurale del 29 aprile scorso, il Ristorante Cacciani fino alla fine dell’anno sarà la location di una serie di feste a tema e di cene pensate per raccontare un secolo di cucina.
1922 – Inizia la storia del Ristorante Cacciani
C’è una generazione di cuochi nella Famiglia Cacciani, a partire da Leopoldo, Armando e Gino che agli inizi del secolo iniziano come “facchini di cucina” per poi rilevare l’Antica Pergola, locale che sarà l’inizio di una lunga storia d’amore e gastronomia.
Frascati all’epoca viveva un periodo di espansione turistica, le campagne intorno a Roma erao meta di gite e di tour, da qui la decisione di investire nel settore dell’accoglienza. Era esattamente il 1922 quando il bisnonno Leopoldo inaugura il suo ristorante stappando una bottiglia di quel vino, fatto con le uve della vigna di famiglia, quella comprata dal padre e da cui ancora oggi, cent’anni dopo, si producono le etichette simbolo della Tenuta Cacciani.
Furono anni intensi di lavoro e di incontri, si iniziava la mattina con la colazione dei contadini e dei fattori a base di coratella, frittata e vino, per poi passare al pranzo degli impiegati, dal pomeriggio l’Antica Pergola funzionava come osteria e questo era il momento più goliardico e conviviale, quando gli amici si ritrovavano dopo il lavoro a giocare a carte e bere vino, magari accompagnati dagli stornelli dello stesso Leopoldo e della sua chitarra. La sera arrivavano gli ospiti da Roma, ristoratori e negozianti famosi del centro città, industriali dell’epoca e uomini di cultura. C’erano anche le maestranze di Cinecittà, a due passi da Frascati, gli attori e i personaggi celebri del cinema americano e italiano. Insomma la settimana e la giornata erano scandite in base agli orari da avventori diversi e da menu diversi, fino allo scoppio della guerra e all’arrivo dei tedeschi, che in libera uscita erano tra i pochi clienti fissi del posto.
1955 – Nasce l’Hotel Ristorante Cacciani
E’ l’anno dell’inaugurazione di quello che è oggi è conosciuto come l’Hotel Ristorante Cacciani a Frascati. L’Antica Pergola visse fino al 1954, anno in cui Leopoldo Cacciani morì, mentre i lavori per la costruzione del nuovo ristorante fervevano. La nuova location divenne subito meta dei pranzi della domenica delle famiglie romane, ma anche luogo ideale per feste, matrimoni e ricorrenze di vario tipo. Erano gli anni del dopo guerra e del boom economico, furono anni di grande lavoro, ma anche di voglia di vivere e proprio nel ventennio che ne segue molti saranno i volti celebri del cinema, della politica e dell’economia italiana ospiti frequenti e fan della cucina di Cacciani. Come racconta lo stesso Tommaso Cacciani: “Le mura del ristorante ne hanno visti di personaggi: Fanfani, Saragat, Pertini,Clark Gable, Gina Lollobrigida, Alberto Sordi che amava le fettuccine con le rigaglie di pollo (come le faceva sua madre), Vittoria De Sica che cenava in terrazza co Maria Mercader, Rod Steiger che amava l’abbacchio alla cacciatore. E ancora Ben Gazzara, Antony Quinn, Paolo Stoppa e Abby Lane”.
Di questi personaggi ci sono molte foto e molti ricordi condivisi, ma come ci dice Paolo Cacciani: “ci fa piacere citare il cliente vip, ma siamo consapevoli che il cliente di cui essere orgogliosi è la “persona normale” con la sua famiglia, che ci sceglie per i suoi momenti di svago o per celebrare e festeggiare un momento importante della sua vita. Siamo consapevoli e anche fieri di essere un punto di riferimento nel territorio dei Castelli Romani, per la nostra storia longeva, per la nostra cucina riconosciuta e apprezzata. La gente ci sceglie perché ci ama, è questo è il risultato più bello di questa lunga storia”.
1985 – Arriva la nuova generazione Cacciani
Caterina, Leopoldo e Paolo, rappresentano la terza generazione dei Cacciani, la terza generazione di ristoratori che hanno rafforzato ancora di più l’identità con il territorio e hanno saputo trasformare questo luogo in un vero simbolo della ristorazione di qualità dei Castelli. Potremmo dire un nome oramai divenuto brand nel vero senso della parola.
I tre fratelli hanno affrontato gli ultimi anni, che forse non sono stati proprio facilissimi, con l’intuito di imprenditori moderni che hanno saputo continuare a gestire in qualità, tramandare la tradizione, innovare le scelte con modernità e lungimiranza, investendo sulle nuove generazioni di cuochi, selezionando i fornitori e gli ingredienti, e come sottolinea Paolo: “trasformando le difficoltà in opportunità di miglioramento con un atteggiamento nel tempo sempr epositivo e ottmista”.
Tra le operazioni che hanno contraddistinto la filosofia del Ristorante Cacciani c’è la collaborazione con Luigi De Sanctis per produrre i Vini Cacciani da viticultura Biologica (sempre quel famoso vino delle vigne di famiglia) e poi la linea di prodotti di qualità preparati e garantiti da Cacciani con il marchio Fatto da Cacciani, dove oltre ai vini c’è l’Olio, la salsa “Cacio e Pepe” ed altri condimenti della tradizione da poter consumare a casa.
2022 – 100 candeline per Cacciani
“E’ un traguardo importante – racconta Caterina – soprattutto perché giunge in un periodo in cui molti locali durano lo spazio di un mattino. Cacciani ha veramente visto passare la Storia: gli Anni ’20 e ‘30, la Seconda Guerra Mondiale e il dopoguerra, il boom economico e gli anni di piombo, le grandi crisi internazionali e i momenti di straordinario vigore. Il tutto rimanendo noi stessi, costruendo uno stile che molti ci riconoscono, allargando il concetto di famiglia anche a tutti coloro che hanno lavorato e lavorano per noi”.
I festeggiamenti sono iniziati alla fine di aprile, con una cena simbolo di inuaugurazione, che ci ha fatto viaggiare tra passato e presente, e altre ne seguiranno in un percorso lungo fino alla fine dell’anno che prevede una serie di eventi gastronomici dedicati ai vari decenni. I Cacciani hanno, infatti, in programma delle degustazioni dove conviveranno felicemente i grandi classici di famiglia come i “Caccianelli alla Poldino”, il crostino alla provatura, la straordinaria Cacio e Pepe, l’imperdibile zuppa inglese, alternati ad alcune proposte che hanno assecondato i gusti del pubblico in questo secolo di vita e con un percorso di nuove proposte che caratterizzano l’attuale menu di questo storico locale come gli strozzapreti di farro con un grande ragù di agnello e una rivisitazione contemporanea del classico pollo con i peperoni, must della cucina tradizionale. Da abbinare a una lista di vini di altissimo livello, dove primeggiano quelli provenienti dalle famose vigne del bisnonno Tommaso, curati oggi dalle mani sapienti di Luigi De Sanctis.
Una sintesi di centinaia di menu che si sono susseguiti nel cambio di stagione e negli anni, menu che sono per Paolo e i fratelli: “specchio della nostra anima, dove accanto ai piatti storici ci sono nuove ricette frutto della naturale evoluzione delle portate tradizionali e della combinazione di primizie del territorio. Siamo legati al passato e di questo passato ne vogliamo fare memoria e stile di vita”.
“Davvero bello celebrare un anniversario così importante – conclude Paolo – ed è eccitante farlo con una cucina nuova di zecca e una squadra di giovani cuochi che portano nuova linfa e idee. Mantenendo inalterato lo stile che ci ha permesso di attraversare i decenni ma, al tempo stesso, lavorando su un percorso di costante evoluzione. Perché per Cacciani, ed è così sin dai tempi di nonno Leopoldo, il passato è un patrimonio fondamentale ma costituisce, innanzitutto, carburante per il futuro”.