Nuova tappa del viaggio tra i Ristoranti del Buon Ricordo con Roberto Mirandola e Carlo Volponi. In questa puntata andiamo a conoscere Il Ristorante Barbieri di Altomonte, in provincia di Cosenza, con un’intervista allo chef Vincenzo Barbieri.
Nel piccolo borgo di Altomonte, a ridosso del Parco Nazionale del Pollino, proprio a metà strada tra lo Ionio e Il Tirreno, si trova questo famoso albergo-ristorante, una vera propria istituzione da queste parti. Anche il suo vulcanico titolare, Vincenzo ‘Enzo’ Barbieri non è da meno: una ne fa e cento ne pensa, verrebbe da dire. Oltre al ristorante, all’albergo, al centro benessere si è aggiunta anche una bottega per la vendita dei prodotti tipici. Dall’olio, alle conserve, ai vini. Ad affiancarlo nella gestione, c’è l’intera famiglia: la moglie Patrizia in cucina e i tre figli Michele, Alessandra e Laura.
La visita da ‘Barbieri’ è l’occasione per una breve chiacchierata con la figlia Alessandra che, inaspettatamente riesce a coinvolgere Enzo. Da qui nasce un’insolita intervista tra figlia e padre.
Alessandra Barbieri – Io e i miei due fratelli rappresentiamo la terza generazione della famiglia Barbieri completamente dedita all’attività ricettiva ed enogastronomica. L’Hotel Barbieri nasce nel 1969 per opera di mio nonno, ma è grazie a mio padre Enzo, alle sue innate capacità imprenditoriali e all’amore per la sua terra a cui si deve il salto di qualità. Lo vedo tutti i giorni e al contempo lo ammiro per la sua mai sopita voglia di fare. Per quanto ha fatto e sta facendo parlando i numerosi riconoscimenti: Calabrese di Eccellenza al Parlamento Europeo, Ambasciatore nel mondo delle Città Slow, Timoniere del Turismo e, ultimo ma non per importanza, il titolo di Cavaliere della Repubblica. Ma per me è solo papà e non avrei mai immaginato di sedermi accanto a lui un giorno e doverlo intervistare. La cosa mi ha incuriosito e alla fine ho accettato con piacere l’invito. Eccoci allora a parlare insieme.
AB – Come siamo entrati nell’Unione dei Ristoranti del Buon Ricordo?
Vincenzo Barbieri – La scelta è stata una decisione personale. Conoscevo il progetto e lo condividevo. Ho sempre ritenuto il Buon Ricordo un’associazione di ristoratori di eccellenza e i principi che ha alla base, sono sempre stati in linea con la filosofia di vita della nostra famiglia: dedizione per l’ospite, utilizzo di materie prime locali, ricerca e difesa della tradizione regionale. Quando a fine 2004 ebbi la conferma che la mia domanda di iscrizione era stata accolta, mi trovavo ad Alberobello. Fu un momento di pura soddisfazione e contentezza. Cominciai a telefonare a tutti i miei amici più cari per condividere quel bel momento. Ho infatti sempre creduto nel progetto del Buon Ricordo e lo ritengo tuttora attuale. Accogliere nuovi ospiti e farli sentire a casa loro non è solo un onore per la nostra famiglia, ma vuol dire promuovere il territorio in tutti i suoi aspetti sia turistici che enogastronomici. I nostro clienti, se li faccio stare bene, prolungano il loro soggiorno, scoprono nuove realtà territoriali, assaggiano nuovi piatti, il tutto a vantaggio della mia terra alla quale sono profondamente legato. Mi piacerebbe trasmettere ai giovani figli dei membri del Buon Ricordo l’entusiasmo che noi padri usiamo quando lavoriamo. Occorre sempre sapere guardare oltre il proprio naso: la cucina tradizionale e a maggior ragione quella regionale stanno ritornando in auge. Molti si sono stancati della cosiddetta nouvelle cuisine e vogliono tornare ad apprezzare i vecchi sapori, certamente con un occhio attento alle nuove esigenze alimentari. Ma alla base di tutto c’è l’accoglienza: tutti i clienti devono essere vezzeggiati e curati fino all’ultimo dettaglio. È certamente un impegno gravoso, ma ritengo che questa sia la formula vincente ed è la formula che devono seguire tutti i ristoranti associati all’Unione.
AB – E dei collezionisti dei piatti del Buon Ricordo, che cosa ne pensi?
VB – Che dire… sono il motore di questo ingranaggio. Sono loro a spingerci a fare sempre meglio, a pensare a novità e nuove iniziative, a cambiare piatto e specialità. Mi sembra che lo stereotipo del collezionista alla ricerca della sola ceramica decorata stia scomparendo. Oggi è stato sostituito da un appassionato più esperto, amante del buon vivere, della buona cucina, attento a scoprire le bellezze di questa nostra grande Italia. Venite a trovarmi. Non ve ne pentirete!
Il menu del Buon Ricordo proposto sembra, all’apparenza, un classico pranzo o una normale cena ma, in realtà è molto ricco. Basterebbero solo gli antipasti per placare gli appetiti perfino di una buona forchetta come il sottoscritto! Porzioni abbondanti, servizio impeccabile e rapporto qualità/prezzo semplicemente ottimo. Davvero difficile trovare qualcosa di negativo da queste parti…
Il mio pranzo era così composto:
- antipasto: assaggi tradizionali della nostra verdura di stagione, accompagnati dal tris di salumi DOP di Calabria, dai formaggi locali e dai carciofini selvatici;
- primo antipasto: spaghetti ‘alla Barbieri’;
- specialità del Buon Ricordo: involtini di maiale nero DOP all’arancia su letto di verdure di stagione;
- dessert: composta di frutta di stagione e dolcetti della tradizione accompagnati da vino passito della casa.
Informazioni
RISTORANTE BARBIERI – VIA I. BARBIERI 30 – 87042 ALTOMONTE (CS)
contatti: famigliabarbieri.net – info@famigliabarbieri.net
chiusura: mai. Ferie dal 24 al 26 dicembre
specialità e piatto omaggiato: involtini di maiale nero DOP all’arance su letto di verdure di stagione
costo per il menu del Buon Ricordo: €60,00 bevande escluse