RistoBox da un’idea di Davide e Manuel Corradini, crea box contenenti tutto il necessario per ricreare a casa propria le ricette, più o meno elaborate, caratteristiche dei migliori ristoranti in maniera facile, veloce e senza sprechi. Abbiamo intervistato i due giovani imprenditori.
RistoBox è una piattaforma di food delivery che nasce da un’idea di Davide e Manuel Corradini maturata durante gli ultimi mesi di pandemia, di ritorno da un’esperienza in UK, dove la realtà di questo servizio era già radicata. Ma questa definizione è troppo riduttiva per gli imprenditori, che ci raccontano in cosa la loro startup è diversa dalle altre.
L’idea Ristobox
Storytellers delle loro esperienze culinarie in giro per l’Italia, Davide e Manuel si ritrovano, durante i mesi della pandemia, chiusi in un piccolo paesino alle porte di Roma, dove non erano attive piattaforme di delivery classico e dove comunque i ristoranti a cui si poteva accedere erano pochi e poco variegati. Iniziano a fare ipotesi sulla possibilità e come poter far arrivare a casa i piatti dei ristoranti che avevano visitato a Roma e in giro per l’Italia, senza che questi diventassero immangiabili a causa del tempo del tragitto. Secondo il loro concept il classico delivery non poteva funzionare, così, dopo i primi studi sulla fattibilità del progetto e aver coinvolto l’amico Emanuele, che già lavorava in questo settore, e il CTO Andrea, da 2 diventano un team piccolo ma competente. A fine 2021 nasce Ristobox.
Come funziona Ristobox
Ma cosa ha questa startup di differente dalle altre? Ce lo spiega Davide Corradini: “Sostanzialmente tutto. Non ci piace definirci piattaforma di Food Delivery, perché praticamente non lo siamo. E’ vero che anche noi portiamo del cibo nelle case delle persone, ma lo facciamo in modo e per un obiettivo totalmente differente dalle piattaforma di delivery. Ci piace definirci una piattaforma di “food experience”. Il nostro obiettivo è costruire un “mercato del gusto online” dove ristoranti e persone possono connettersi oltre ogni limite di distanza. La nostra Mission è duplice: vogliamo permettere ai clienti di poter soddisfare ogni loro desiderio culinario, indipendentemente da dove esse si trovano, che sia la grande città, o il piccolo paesino di provincia; permettere a tutti quei ristoranti che offrono prodotti di alta qualità, di far arrivare gli stessi nelle case di tutti gli italiani oggi, e domani anche in Europa, valorizzando così ulteriormente, il loro lavoro quotidiano, e andando a costituire una nuova fonte di ricavi”.
Nello specifico le persone non ricevono dei piatti “ready to eat”, ma questi vanno comunque sempre finiti, rigenerati o composti a seconda della tipologia di Box, concepite per almeno due persone – nell’ottica di fare un “experience“ condivisa – e costituite non da un singolo piatto, ma una degustazione di piatti, che racconta il ristorante e la sua storia. I ristoranti possono gestire il servizio in maniera più semplice perché, mentre con un classico delivery, l’ordine viene gestito dal momento del contatto del cliente, andando così a caricare la cucina di un ulteriore lavoro rispetto a quello della sala, le Box possono essere preparate nei momenti di meno lavoro, ottimizzando i tempi e non sovrapponendosi al lavoro di sala. Inoltre in piattaforma non viene inserito qualsiasi ristorante, ma si stringe la partnership dopo un’attenta selezione, così da garantire ai clienti sempre prodotti di alta qualità superiori alla media.
Conosciamo i due giovani imprenditori
Davide e Manuel hanno dato il via alla loro startup con le risorse che due giovani ragazzi di 26 anni possono avere appena finiti gli studi universitari, quindi molto limitate, e ad oggi hanno raccolto un tesoretto da una serie di Bandi pubblici a cui hanno partecipato lo scorso anno. In programma c’è la volontà di aprire un round d’investimento a inizio del prossimo anno, per poter scalare a livello nazionale e poi iniziare a guardare anche altri paesi europei, coscienti del valore della nostra cucina nel mondo, e credono che fuori dai confini nazionali l’offerta possa essere molto apprezzata per qualità e prezzi. Partiti con la collaborazione di 10 ristoranti a Roma, oggi ne contano quasi 30 tra Roma e Milano, e anche la crescita del numero dei clienti ha subito un incremento, nonostante fino al mese scorso abbiano lavorato quasi in maniera totalmente organica, non avendo budget da investire in campagne ADV, la crescita si può considerare molto positiva, considerando che le oltre 120 recensioni su Trustpilot, non sono tantissime ma tutte positive, con una media del 4,7 stelle.
Davide e Manuel, tornaste indietro, vi lancereste allo stesso modo in questa avventura? Cambiereste approccio, vi strutturereste in modo diverso? “Bella domanda! Fare startup in questo periodo storico è molto difficile e particolare in Italia, sinceramente inizialmente eravamo molto “incoscienti” e ci siamo buttati in questa avventura, senza neanche pensarci più di tanto. Questa incoscienza ci ha permesso però di arrivare fino a qui, e ci ha portato a sbagliare, anche in maniera importante soprattutto nel primo anno, imparando diverse lezioni, e a non mollare. Sappiamo perfettamente che forse se avessimo scelto di fare qualcos’altro, terminati gli studi a fine 2021, sicuramente oggi la nostra vita sarebbe più tranquilla, ma non saremmo le persone che siamo. Quindi tornassimo indietro lo rifaremmo assolutamente, questo perché fare startup ti insegna tantissimo, più di qualsiasi tipologia di master; ti insegna a imparare velocemente a fare cose nuove, ti insegna a pensare al futuro con uno spirito diverso, e anche a sbagliare, fallire e ricominciare da capo, ti insegna a essere costante e a perseverare, ma soprattutto ti permette di conoscere tantissime persone interessanti in ambiti differenti tra loro, tutte cose che ti fanno crescere come persona e come professionista. Livello di soddisfazione? Oggi forse siamo a un 7,5 dai, siamo soddisfatti di quello che abbiamo fatto, ma credo che le cose più importanti debbano ancora arrivare, e siamo convinti che la costanza e la perseveranza ci possano permettere di raggiungerle”.