Il Gruppo Ricci cresce sempre più e apre proprio di fronte al Pantheon, dove propone gastronomia di qualità e una ristorazione ricercata, firmata dalla nuova chef! “Ricci il Salumiere” è una boutique del gusto che accompagna Roma da oltre 110 anni, oggi non è solo una bottega di qualità ma è un luogo da vivere in un contesto All day long, dalla colazione alla cena!
È possibile mangiare bene a Roma, in pieno centro, magari all’ombra di uno dei più grandi monumenti della capitale come il Pantheon, proprio nel cuore della città più bella del mondo? E bene, siamo qui per dare una risposta ad una domanda spesso frequente, per sfatare uno dei miti che si rincorrono sul tema, quelle voci discordanti che dicono che la qualità enogastronomica nel centro storico della Città Eterna non sia poi così frequente. Ma la qualità che si ritrova da “Ricci Salumiere in Roma”, grazie al talento della giovane chef Fiorella Pasqualini e ad ottime materie prime, porta l’asticella verso l’alto e mantiene la quota con pietanze assolutamente da provare.
Ricci il Salumiere al Pantheon
Siamo stati da Ricci al Pantheon all’inizio della bella stagione, quando la città canta a gran voce il suo risveglio ai turisti, le giornate si allungano e si scaldano, come le portate espresse o i gustosi aperitivi serviti dallo storico locale a Piazza della Rotonda. Un’esperienza enogastronomica in grado di strappare il sorriso, complice il luogo dall’atmosfera storica, il via vai della tanta umanità che non vuole perdersi uno dei colonnati più antichi del mondo e soprattutto, grazie a quei sapori che, messi insieme, conducono gli avventori in un percorso da gusto tradizionale ma rivisto con un piglio più fresco. Un marchio di fabbrica per Chef Pasqualini – che avevamo già incontrato in un’intervista ai primi albori, in cui già dimostrava il suo valore e la sua curiosità per la cucina.
“Ricci il Salumiere” è una boutique del gusto che accompagna Roma da oltre 110 anni. Nata nel Rione Borgo Pio spiccò sin da subito per le grandi eccellenze gastronomiche presenti nella bottega che, oltre a contare prodotti regionali e nazionali, vantava anche un’accurata selezione di formaggi francesi (una vera rarità per quell’epoca). Nel 1955 poi il trasferimento in Largo di Vigna Stelluti e per ultimo, nel 2018, l’acquisizione definitiva dell’insegna da parte del Gruppo Ricci in un’ottica di espansione del brand: Ricci, non è solo una bottega di qualità ma è un luogo da vivere in un contesto All day long, dalla colazione alla cena!
Chi è Fiorella Pasqualini
Cresciuta alla corte di Francesco Apreda, da cui ha potuto apprendere molto durante il corso professionale seguito e brillantemente concluso, Fiorella ha nel DNA il “fattore C” (C come Cucina), tramandatogli dal padre, per cui ha scelto di abbandonare gli studi di medicina per abbracciare quelli enogastronomici. Da Ricci, la chef ha preso in mano la sua vita lavorativa affrontandola da protagonista, portando nei suoi piatti le esperienze formative e i ricordi d’infanzia, confezionando un menu che esprime tutto il sapore della classica cucina italiana, servita con grande qualità e attenzione al dettaglio.
La nostra degustazione
Abbiamo iniziato dall’aperitivo, con un selezionatissimo tagliere di salumi, formaggi e confetture, servito a spritz e pizzette fatte in casa. Tra gli antipasti, i due carpacci di salmone e tartare di fassona hanno deliziato il nostro palato, grazie ai freschi aromi di accompagno. In piena stagione tardo-primaverile, abbiamo e non poco, il cremoso risotto di asparagi servito con rifinitura di asparago croccante. L’assaggio è poi continuato con le mezze maniche Mancini alla carbonara, fatta con guanciale di Cinta Senese “Il Borgo”, uova bio e pecorino “Fulvi”. Nota di merito per lo spaghetto Felicetti al pomodoro Roma, dal dolce sapore intenso che è stato impossibile non finire. I saltimbocca della chef, in un nuovo e più sostanzioso taglio, hanno completato il giro dei salati in vista del dessert: un tiramisù come tradizione vuole, portato a tavolo in barattolo e a prova di alta cremosità. Sicuramente un’esperienza da ripetere.