Prevenzione dello spreco alimentare: il 5 febbraio la giornata nazionale

Dal 2021 la Giornata nazionale di Prevenzione dello spreco alimentare si focalizza con attenzione sul nuovo decennio che ci guiderà al 2030

Stop food waste. One health, one planet è il tema degli eventi dell’8° Giornata nazionale di Prevenzione dello spreco alimentare, un appuntamento consolidato per l’agenda dello sviluppo sostenibile e, nei mesi ancora convulsi della pandemia, una data importante per guardare alla prevenzione e riduzione degli sprechi come elemento chiave per presidiare la salute dell’uomo e dell’ambiente.

Il Forum è in programma dalle 11.30 su piattaforma digitale, come sempre per iniziativa della campagna Spreco Zero di Last Minute Market in sinergia con il Ministero dell’Ambiente e inoltre con il patrocinio del Ministero degli Affari Esteri, del World Food Programme Italia, di ANCI e della rete di Comuni Sprecozero.net.

Verso i traguardi previsti per il 2030

In primo piano, ci sono, gli Obiettivi di Sostenibilità indicati nell’Agenda ONU 2030 e in questa direzione la nuova dimensione di uno strumento di riferimento per il monitoraggio dello spreco alimentare in Italia, l’Osservatorio Waste Watcher che diventa adesso una realtà internazionale e progetta una survey di respiro globale che sarà presentata il prossimo 29 settembre, Giornata internazionale di consapevolezza delle perdite e degli sprechi alimentari promossa dalle Nazioni Unite.

L’impegno per lo sviluppo sostenibile e la prevenzione degli sprechi – spiega Andrea Segrè, fondatore di Last Minute Market e campagna Spreco Zero – passa anche attraverso il monitoraggio dei comportamenti e quindi attraverso i dati. Questa svolta culturale è un passaggio obbligato per la riduzione dello spreco alimentare domestico, che incide per il 50% circa dello spreco complessivo del cibo sul pianeta. I 17 Obiettivi di sostenibilità delle Nazioni Unite sono davanti a noi e il decennio che si apre sarà determinante per coglierli: la prevenzione degli sprechi  e lo sviluppo sostenibile devono coinvolgere l’impegno congiunto delle governance e dei cittadini del pianeta. Anche l’Osservatorio Waste Watcher si attrezza per promuovere una campagna globale di sensibilizzazione, attraverso un monitoraggio su scala mondiale”.

A presentare il nuovo Osservatorio internazionale sarà Vincenza Lomonaco, Ambasciatore presso la Rappresentanza Permanente d’Italia alle Nazioni Unite a Roma. La prevenzione degli sprechi a livello domestico produce un ruolo fondamentale nella protezione dell’ambiente, ed è strettamente legata a sistemi di coltivazione a basso impatto ambientale e rispettosi della biodiversità. Prevenire gli sprechi è più facile se si privilegia cibo fresco, stagionale e di qualità, a tutto vantaggio della salute personale e di quella del pianeta.

Il caso “Italia”

Venerdì 5 febbraio un focus speciale sarà dedicato al “caso Italia”, con i dati 2021 Waste Watcher: un’istantanea del nostro Paese con la quantificazione dell’incidenza dello spreco di cibo nelle case.

Ecco un piccolo viaggio nelle abitudini del “consumatore errante”: lo spreco di cibo a livello domestico in Italia vale € 4,9 a nucleo familiare, per un totale di circa 6,5 miliardi € complessivi e un costo nazionale di circa 10 miliardi € includendo gli sprechi di filiera produzione/distribuzione 2020, oltre € 3miliardi 293 milioni (Rapporto Waste Watcher 2020, legato allo spreco percepito).

Il dato dello spreco “reale” era stato calcolato nel 2018 – 2019 misurando lo spreco nelle famiglie italiane con i test scientifici dei “Diari di famiglia” (Progetto Reduce dell’Università di Bologna /Distal con il Ministero dell’Ambiente e la campagna Spreco Zero), registrando € 8,70 di spreco alimentare settimanale per ogni nucleo familiare, per un costo complessivo di 11.500 miliardi di € ogni anno. In termini di peso i Diari avevano misurato uno spreco di circa 100 grammi al giorno pro capite, per un totale di ben 2 miliardi e 200 milioni di tonnellate di cibo buttato annualmente in Italia.

Cibo e salute sono il nuovo binomio strettamente “attenzionato” dagli italiani: una consapevolezza che diventa quasi plebiscito, perché quasi 7 italiani su 10 (il 66%) ritengono ci sia una connessione precisa fra spreco alimentare, salute dell’ambiente e dell’uomo: è sempre così’ per il 30% degli intervistati, lo è spesso per il 36% e solo talvolta per il 20%. E al momento di acquistare il cibo l’attenzione agli aspetti caratterizzanti della salubrità del cibo e del suo valore per l’impatto sulla salute – così come agli elementi di sicurezza alimentare – incide in maniera determinante per 1 italiano su 3, il 36%.

Nelle scuole l’indagine REDUCE sulla refezione scolastica aveva calcolato un avanzo medio di 90 grammi nel piatto di ogni studente:  eppure 7 italiani su 10 (68%) danno un mandato proprio alla sensibilizzazione scolastica per promuovere l’attenzione e la prevenzione negli sprechi alimentari (dati Waste Watcher).