Pub di riferimento di Colleferro, Porco Rosso compie nove anni e per l’occasione cambia look e inaugura il nuovo menù invernale. Ricerca, selezione, territorialità sono le caratteristiche che rendono questo pub un luogo dove trovare ottime birre e delle proposte gastronomiche di qualità. Noi le abbiamo provate e ve le raccontiamo in questo articolo.
Come molti penserete che il suo nome sia stato ispirato dal manga scritto da Hayao Miyazaki, da cui poi venne tratto un film animato, che ha come protaonista un aviatore detto proprio Porco Rosso per le sue fattezze da maiale. Questa versione è vera solo in parte, perché come ci racconta il suo “creatore” Gianmarco Camilli: “il nome arrivò in un momento di ispirazione, dal nulla, per poi ritrovare una versione fumetto a conferma che avevo avuto l’idea giusta”.
Da nove anni Porco Rosso a Colleferro, non lontano dalla capitale, è uno dei pub di riferimento. Se cerchi una buona birra artigianale, da accompagnare magari a qualcosa da mangiare che non sia il “classico” panino o patatina fritta, a via Raffaello Sanzio la trovi con certezza. E dopo nove anni Porco Rosso si è rifatto il look e oggi si presenta totalmente rinnovato, con il suo stile “old England” elegante, caldo e accogliente. Uno stile volutamente maturo, dopo anni più giocosi e sperimentali, la conferma di un progetto, un traguardo e sicuramente una nuova partenza che alza il livello qualitativo.
Passione local
Gianmarco Camilli ha una grande passione, si chiama birra e intorno a questa ha sempre mosso i suoi passi da imprenditore: “inizialmente seguivo l’enoteca di famiglia, sempre a Colleferro. Un progetto gestito fin quando non sentendolo più nelle mie corde ho avuto l’opportunità di aprire un locale tutto mio. Erano gli anni in cui l’interesse per le birre artigianali, soprattutto a Roma, era esploso in modo esponenziale e da qui l’idea, nel 2011, di un Beer Shop. È poi nel 2013 che nasce il vero Porco Rosso, dove alla birra ho voluto abbinare una proposta gastronomica di alta qualità e con cucina home made”.
E nella sua nuova versione rinnovata questa proposta di alta qualità si percepisce ancora di più, il cambio di menu (perché i menu qui seguono le stagioni) e la degustazione fatta confermano due elementi importanti: l’identità territoriale che è forte, con la presenza di birre, salumi, formaggi e tanti altri prodotti selezionati da produttori locali, grandi e piccoli, che ruotano intorno a colleferro spingendosi più a sud verso la Ciociaria e poi la qualità concreta degli stessi prodotti, assolutamente artigianali, assolutamente gustosi.
La particolarità di questo posto, che sarebbe riduttivo chiamarlo solo pub, è infatti l’impegno nella ricerca e nella selezione dei prodotti che compongono il menu. Come lo stesso Gianmarco ci spiega: “I menu sono stagionali e variano non solo nella proposta delle materie prime, in base alla loro naturale produzione, ma anche nella scelta dei fornitori per offrire un approccio sempre nuovo. E questo lo facciamo anche con le birre, che variano settimanalmente per poter dare ai nostri clienti sempre qualcosa di nuovo da provare”.
Filosofia aziendale non consueta per questa tipologia di locale, premiata con l’inserimento anche nella guida del Gambero Rosso e che sicuramente gli conferisce una marcia in più.
Il menu di Porco Rosso
Apriamo il menu ora e vediamo cosa ci offre. Partiamo dalle birre, la grande passione del titolare. Tutte selezionate da Gianmarco e tutte sempre e solo artigianali. Dieci birre classiche artigianali, alcune estere, il resto italiane e molte di birrifici piccoli, che variano di settimana in settimana per farne conoscere sempre di nuove e una con spillatura “all’inglese” quindi tirata a mano.
Se siamo qui per un aperitivo o vogliamo iniziare la nostra cena troviamo alla carta una vasta selezione di prodotti ciociari e non solo: dalla Ciammella di Carpineto (all’anice e cotta al forno) tipica di Carpineto Romano e a una serie di salumi come il Crudo di Guarcino 16 mesi; Capocollo, Guanciale affumicato, pancetta, salsiccia ciociara dell’azienda Erzino, presentati a tavola su uno scenografico tagliere. Ai salumi si affiancano anche i formaggi locali come il Pecorino di Picinisco DOP, Caciofiore e Ricotta Moscia (Pat)
Attenzione al capitolo dei fritti,qui troviamo L’anello mancante, anelli di cipolla di Tropea in pastella con salsa bbq e Talisker, creano veramente dipendenza, il Magnum, stecco di porchetta con cuore di scamorza affumicata, panato e fritto, divertente e gustoso; le polpette di pulled pork alla birra anche queste con una panatura divertente (paprika e zenzero) e le strisce di porco 2.0 ,strip di arista marinate con salsa di soya, panatura alla paprika affumicata e salsa porca in cui intingere.
Per quelli che “se non ti lecchi le dita godi solo a metà” obbligatorie le ribs cotte intere, 24 ore con Rub affumicato e vaporizzate con whisky Talisker 10 anni. E se ancora non siete sazi vi aspettano i panini, il pezzo forte. Belli da vedere e “importanti” in tutti i sensi. Dieci panini in carta,tutti corposi, abbondanti e golosi con le carni selezionati di Dario Cecchini – presenti nel menu del Porco Rosso da diversi anni – la cui azienda è rinomata sia per la qualità delle materie prime che per l’attenzione prestata al benessere animale. Tra questi doveroso citare il “Leggerissimo” (nome che è tutto n programma) con il suo hamburger di manzo 200 gr, “Molla l’osso” farcito con ribs di maiale, “Porco di mare” con polpo rosticciato, il Cimato dedicato al territorio con tagliata di capocollo, stagionato di pecora e pancetta di Guarcino, e infine il vegan burger “Broccolò” hamburger di broccolo, patate e carote.
Ovviamente tutto è fatto in casa inclusi i fritti che variano regolarmente seppur con delle presenze fisse in menu. Ogni prodotto è il risultato di un’ampia ricerca sul territorio finalizzata ad una condivisione di filosofia aziendale, come nel caso del forno di Lariano, Paneria Casa Madre e dello stsso pane utilizzato per i panini, realizzato ad hoc dal panificio locale, creato dopo diverse prove e realizzato tutti i giorni prima che il locale apra.
Porco Rosso è anche Vegan
Un occhio di riguardo, anche intelligente e gustoso, per i vegani. C’è una proposta corposa che spazia dai burger vegetali, all’utilizzi di ortaggi e verdura del territorio, passando per il Supplì con sugo alla marinara (aglio e origano), a una serie di fermentati. Anche da questo punto di vista il nostro Gianmarco Camilli ha le idee molto chiare e cercando di concretizzare il più possibile il concetto di inclusività ha crato un menu ad hoc, grazia anche alla collaborazione con i ragazzi di Fermaggi (Azienda, di Cave, specializzata nella creazione di alternative vegetali al latte e alla carne). Ecco che il tagliere vegano si compone così di un affumicato, un fermentato alle erbe meditarranee, un crosta fiorita, la Mezzarella (ricavata dacrema di mandorla e anacardi fermentati) e e prosciutto di barbabietola.
Oltre alla birra
E il vino? C’è anche quello, ma troviamo una sola cantina in carta, L’Avventura, famosa per il suo Cesanese del Piglio, scelta che segue un pensiero ben preciso, mentre ampio spazio a Whisky, Gin e Grappe per chiudere la serata.
ph. Emanuela Rizzo