La pizzeria Bro spicca subito all’occhio. Si trova nel cuore pulsante della Napoli più verace, quella che viene raccontata, celebrata e ultimamente osannata, sempre attraverso filtri che (quasi) mai rispecchiano la realtà. I fratelli Tutino, Ciro e Antonio, hanno deciso di aprire nel ormai lontano novembre 2019. Ben 5 anni fa. Cinque anni che sembrano dieci, calcolando i difficili anni di pandemia che hanno drasticamente cambiato la percezione dello scorrere del tempo. In questi anni difficili, a poco meno di un anno dall’avviamento della pizzeria, i due fratelli si sono ritrovati a dover combattere una battaglia ad armi impari, contro un periodo storico senza precedenti. I due non hanno mai preso in considerazione l’idea di arrendersi e hanno dedicato tempo, energie e capacità lavorative nel loro progetto, e ad oggi, ne raccolgono i meritati frutti.
La struttura che accogliere la pizzeria è un parallelepipedo nero con una scritta minimalista color ottone – Bro Pizzeria – un contrasto che balza subito all’occhio. Piazza Mercato effettivamente è piena di contrasti architettonici e ideologici: da una parte il passato, che prende vita con la Chiesa di Sant’Eligio Maggiore e la statua al centro, rappresentante il sacerdote Gennaro Maria Sarnelli. Dall’altra parte, gli edifici e la piazza che recentemente è stata al centro di progetti di riqualificazione. Nonostante ciò, conserva un fascino autentico e rappresenta un luogo dove il passato e il presente di Napoli si intrecciano.
Tra gli edifici che si inseriscono nel panorama progressivo, c’è appunto, la pizzeria dei fratelli Tutino. Non solo moderni all’apparenza ma anche e soprattutto nella sostanza. A partire dal 25 gennaio 2025 i due hanno ideato un menù degustazione al costo di 30 euro, tutto incentrato sullo studio e l’utilizzo di diverse farine, provenienti da Molini Lario, una storica azienda italiana specializzata nella produzione di farine di grano tenero fondata nel 1919 a Como. La pizzeria Bro per i suoi impasti, opta per le farine di tipo 1 e tipo 2 con avena e tipo 2 macinata a pietra e lasciata lievitare lentamente, per oltre 30 ore, assicurando una pizza leggera, digeribile e dal sapore genuino, tipico della tradizione napoletana.
Il nuovo menù degustazione dei Fratelli Tutino?
Il viaggio inizia con un fritto, per non farsi mancare nulla e per non allontanarsi dalla tipica scaletta temporale quando si pranza fuori in Campania: prima i fritti, poi il resto. Si tratta di una frittatina di pasta fatta con i Manfredi, un formato caratteristico con bordi ondulati, perfetto per trattenere i condimenti. Al centro: ragù napoletano, cucinato come vuole la tradizione per almeno otto ore. A completare questa delizia ci sono la ricotta di bufala e una foglia di basilico fresco che dona un tocco aromatico. Il tutto viene impanato e fritto fino a ottenere una crosticina dorata e croccante. Il nome del piatto è un richiamo alla classica (e lenta) domenica Napoletana: “domenica alle 3”.
Si inizia con le pizze. La prima è la “Provola e pepe a modo mio”: la salsa è preparata utilizzando bucce di provola e caciocavallo affumicato, arricchita con sottili fettine di provola affumicata. Dopo la cottura in forno, il piatto viene completato con foglie di basilico fresco, una riduzione di datterino di collina cotto a legna, una spolverata di pepe nero, polvere di limone nero ossidato e un filo di olio extravergine d’oliva.
La seconda pizza è la “Natale in casa Bro”. Condita prima dell’entrata in forno con crema di pecorino e scarola saltata in padella. Dopo la cottura, il piatto viene arricchito con scarola riccia marinata, mela annurca ossidata, caramello ottenuto dall’acqua di fermentazione e olio extravergine d’oliva ‘oliva.
La terza pizza “Mi è scoppiata la braciola” presenta un topping ricco e ben equilibrato: carpaccio di manzo cotto a bassa temperatura, crema di pecorino e bucce di provola, pecorino romano, pesto di aglio orsino, pinoli, riduzione di ragù napoletano, composta di pera fermentata all’uva sultanina e olio EVO.
La quarta e ultima pizza nel menù è la “Super Cardo Bros” con l’impasto di farina ai multicereali e cacao: funghi cardoncelli al burro, funghi cardoncelli grigliati, provola affumicata, crema chantilly al parmigiano, tartufo nero e melissa. Una scelta intelligente quella di proporla come ultima portata, essendo senza dubbio la più ricca e sostanziosa del menù.
I dolci sono affidati alla storica Pasticceria Seccia, un vero simbolo dei Quartieri Spagnoli, che conquista con autentiche prelibatezze: dal classico babà alla soffice cheesecake ai frutti di bosco, passando per la fresca delizia al limone e l’elegante setteveli. Ad accompagnare il tutto, una selezione di birre e vini locali accuratamente scelta da Antonio Tutino, il fratello che si prende cura degli ospiti in sala con grande attenzione e passione.