Croissant, maritozzi, ma anche frutta e verdura a forma di cubo. E ora è il momento della pizza. Questa sembra essere la moda del food 2023: un mix tra design e gusto che ha fatto letteralmente impazzire tutti. A Roma la pizzeria San Biagio “Pizza e Bolle” di via Oslavia e il suo pizzaiolo Mauro Pedone propongono la pizza rubik.
Crubik, il croissant cubico di Farmacia del Cambio
È lui l’oggetto del desiderio della colazione torinese, il croissant cubico ripieno di crema pasticcera ideato dal team dello Chef Matteo Barometto classe 1977, torinese, ex allievo di Carlo Cracco. Un’idea semplice, ma non banale, di quelle che quando senti ti viene da pensare: “assurdo non averci pensato prima”. Ed effettivamente l’unica differenza tra il cornetto classico a forma di mezza luna e questo è proprio la forma, per l’appunto: un cubo. I primi esperimenti, ha svelato Baronetto sulle pagine di “Repubblica”, risalgono al 2019, quando con il suo team ha provato a cuocere la base di un croissant intrecciato in uno stampino quadrato in genere utilizzato per il pancarrè. “Per me funzionava: aveva la consistenza giusta”. Grazie alla sua forma particolare il Crubik è diventato famoso sui social. Su TikTok ci sono quasi 80 milioni di video con l’hashtag #cubecroissant, tra stories e post di assaggiatori, food blogger, pasticceri e semplici amatori che si riprendono mentre “addentano” il famoso cornetto.
L’inventore del croissant cubico
Il merito dell’invenzione va al pasticcere svedese Bedros Kabranian, campione mondiale di backery che ha scelto il nome “Crube”, a metà tra cube e croissant. Molti sono stati i tentativi per arrivare al cubo perfetto, non solo esteticamente ma soprattutto a livello gustativo. La difficoltà dello Chef era proprio ottenere la forma perfetta poiché la sfoglia del croissant cuocendo in forma si raddoppia o addirittura triplica. Grazie allo stampo sigillato, che non doveva essere riempito del tutto, è riuscito nell’impresa. Dopo aver trovato il meccanismo adatto lo ha proposto in svariate versioni: vuoto, glassato, farcito. Il sapore non cambia.
È possibile assaggiare il croissant cubico non solo alla farmacia del cambio di Torino, ma anche in altre pasticcerie d’Italia ed internazionali come Le Deli Robuchon a Piccadilly, Londra, gastronomia con bakery che lo fa con all’interno il gelato ed altre creme come macha, vaniglia e l’ultima aggiunta, il pistacchio. In Italia, precisamente a Milano c’è la pasticceria culinaria Clèa che fa il cubo sia dolce che salato, farcito con crema di cacio e pepe e tante altre. Ed ancora a Roma da Lievito di Francesco Arnesano che ha ideato il maritozzo cubico.
Dopo il cornetto, anche la pizza cubica
A Roma, nella pizzeria San Biagio “Pizza e Bolle” in via Oslavia 39, è spopolata la pizza di rubik. Famosa per la pizza in teglia, la pizzeria San Biagio e il pizzaiolo Mauro Pedone hanno deciso di prendere spunto dall’idea di Farmacia del Cambio di Torino, ma con la pizza. Le farciture sono quelle più amate e della tradizione: amatriciana, carbonara, cacio e pepe, margherita e quattro formaggi. Una texture golosa, croccante fuori e morbida all’interno.
Viene preparato con il loro classico ’impasto della pizza in teglia di San Biagio, cambia solo la lievitazione, che avviene all’interno di uno stampo cubico. Una volta lievitato, l’impasto si cuoce in forno, e a metà cottura si farcisce con la salsa interna tramite una sac a poche. Si completa la cottura in forno per circa 7 minuti. l’uso di farine da grani antichi e un’idratazione all’80% rendono la struttura fragrante e al tempo stesso digeribile. I prezzi sono molto accessibili, dai 4 ai 5 euro e il valore aggiunto è la velocità. Infatti qualora non si volesse attendere il tempo della seconda cottura (circa 7minuti) – è necessario prenotarlo al numero di telefono 0645683049.
I cubi di cibo crudo di Lernert e Sanders
I due artisti olandesi Lernert and Sander, due food artist olandesi hanno realizzato 16 centimetri cubi di bellezza gastronomica: tutti i cubi sono fatti di frutta, verdura, carne o pesce. Materiali crudi che sono riusciti a scolpire fino a diventare cubi perfetti, tutti uguali, che poi hanno ordinatamente disposto e fotografato. In questo caso si tratta più di arte che di gusto, ma l’effetto ricreato fa la sua scena. Oltre alla bellezza dei colori e alla precisione millimetrica che colpiscono lo spettatore, ciò che affascina è la varietà di forme di questi piccoli cubetti. Un modo per avvicinare ancora una volta l’aspetto creativo a quello gustativo, e se è vero che l’occhio vuole la sua parte, la forma cubica saprà soddisfare le aspettative.