Pescaria, il primo fast food di pesce in Italia, spopola lungo tutto lo stivale. Continuano le nuove aperture in nuove città e nuove regioni, anche quelle che non ti aspetti come Trento, dove tra polenta, canederli e bombardini sulle piste da sci, vedremo magari un bel panino farcito con polpo e rape saltate.
Pescaria si rivela una realtà sempre più nazionale, ma che mantiene la sua identità local, con l’obiettivo di portare un po’ di mare e un po’ di Puglia nel resto del Paese.
Non si dimentica la tanto attesa apertura di Pescaria a Roma nel 2020, post lockdown, che vide per giorni una fila lunghissima di persone in attesa di assaggiare il panino con il pesce, che arrivava da Polignano a Mare e tanto decantato da tutti. E con la stessa curiosità e lo stesso entusiasmo fritti, crudi di pesce e le celebri rosette e tartarughe ripieni di pesce fresco sono state accolte a Verona e Trento, ultime due località dove Pescaria ha messo la bandierina, e già si annuncia Padova come prossima città da conquistare.
Bisogna riconoscere il successo di un marchio, capace di valorizzare un territorio, un mestiere come quello del pescatore, la semplicità e la bontà dei piatti e delle ricette proposte e non ultima la qualità della materia prima. Bartolo L’Abbate, storico commerciante ittico pugliese, amministratore delegato di Pescaria, con il suo team ci ha visto lungo e proprio in questo mese di dicembre sta visitando tutte le sedi per presentare il nuovo menu e regalarsi un po’ di festa insieme a chi come lui ama Pescaria e i suoi panini.
Il nuovo menu di Pescaria
Nuovo o meglio dire fresco il menu di Pescaria, disponibile in tutti i punti vendita. Innanzitutto largo ai crudi con ostriche francesi e ostriche del Gargano, cozze pelose, tagliatelle di seppia, gamberi e tanto altro. Poi ci sono le Tartare (salmone, tonno e gamberi) e da non tralasciare le insalate.
Per i golosi e chi vuole iniziare la serata con uno sfizio i fritti non deludono mai Fish & Chips, paranza, alici, polpette di crostacei, frittura mista e le cozze fritte, che sono un po’ come le ciliegie, una tira l’altra.
Ma veniamo ai Panini di pesce, ricchi e abbondanti, impegnativi nella loro dimensione, ma da mangiare almeno una volta nella vita. Arriva in carta il panino con polpo fritto, rape aglio e olio, mosto cotto di fichi, ricotta e pepe, olio alle alici e quello chiamato Gamberoni al ghiaccio con gamberoni leggermente bolliti, melanzana infornata, fiordilatte, pancetta Santoro, chips di patate, rucola fresca, salsa artigianale con ketchup e mayo della casa.
Abbiamo assaggiato il primo dei due e lo abbiamo trovato succulento, la ricotta cremosa dà rotondità di sapore e consistenza, la dolcezza del mosto di fichi si scontra e si incontra con le rape, con il profumo di alici. A seguire abbiamo provato anche la lasagna, e possiamo dire che si contende il primato con i panini: una bella monoporzione di zucchine e gamberi, molto ricca e anche bollente.
Sono tante le novità locali nel nuovo menu ci sono le friselle di Altamura al caciocavallo silano, piatti tipici, come riso patate e cozze, la focaccia barese con condimenti di mare (tonno, gambero, salmone) e il baccalà con patate e prugne. Non mancano le proposte vegetariane come il panino con melanzane, zucchine e pomodoro fresco, stracciatella, rucola, maionese al basilico e salsa al peperone arrosto e i piatti light come il filetto di ombrina servito con melanzane, mandorle, pane.
E arriva anche il dolce per la prima volta in questi giorni di festa nel nuovo menu di Pescaria. Dal 3 dicembre con una spesa minima di 10 euro in regalo una mini stecca al cioccolato Grezzo 70% Pastiglie Leone.
Pescaria, un format sostenibile e plastic free
Pescaria, va aggiunto, pare sia buona anche sotto un altro punto di vista. E’, infatti, il primo format in Italia completamente plastic free, anche in delivery: dal dicembre 2018 Pescaria ha scelto di rinunciare alla plastica monouso risparmiando 7 tonnellate di plastica al mese per punto vendita. Al posto della plastica posate e bicchieri in PLA, materiale derivato dal mais perfettamente simile alla plastica ma in tutto e per tutto biodegradabile e compostabile.
E poi quello di Pescaria è un progetto che non si limita all’ambito enogastronomico: i fondatori del primo fast food di pesce in italia hanno anche aderito al Sustainable Restaurant Program e ottenuto la certificazione Friend of the Sea, che prevede la promozione di buone pratiche di consumo ecosostenibile del prodotto ittico, sostenendo attività di pesca e acquacoltura certificate. Nel nuovo menù ci sono infatti ombrina, orata del golfo di Manfredonia (Puglia), spigola, ricciola e pesce bianco di altissima qualità allevato in ambienti privi di stress e senza ormoni, coloranti e pesticidi, e conseguentemente sostenibile.
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La storia di Pescaria
Pescaria è nata nel cuore della provincia barese: il primo store è stato inaugurato a Polignano a Mare nel 2015 grazie a Bartolo L’Abbate, allo chef Lucio Mele e Domingo Iudice, co-fondatore e CMO di Pescaria. Nel 2016 è stata inaugurata la prima sede di Pescaria a Milano in via Bonnet, nel 2018 è arrivato il secondo store in via Solari e nel 2019 quello di Torino, poi Roma, Bologna e Napoli. Pescaria oggi dà lavoro a più di 200 persone. Anche per questi motivi è stata la prima azienda italiana ad essere inserita negli Earnings Call di Facebook, i rapporti trimestrali interni di Facebook redatti dai top manager, per aver dato valore all’economia territoriale creando posti di lavoro. A ottobre 2019 è stata nominata da Forbes tra le 50 aziende italiane più influenti su Facebook.
Per info: www.pescaria.it