Pasticceria Cova, fare colazione a Milano in un Locale Storico

Le più grandi rivoluzioni sono nate ai tavoli dei bar, dei ristoranti e delle pasticcerie. È così anche per la Pasticceria Cova di Milano che dal 1817 ha visto passare grandi personaggi conquistati dalla bontà dei dolci e dalla bellezza architettonica di questo Locale Storico.

La Pasticceria Cova di Milano è uno dei rari esempi ancora attivi in Italia in grado di raccontare storie che nessun altro ha mai vissuto. Un luogo d’incontro per diplomatici, politici e rivoluzionari, che con il tempo si è trasformato nel caffè più apprezzato da nobili e aristocratici. Il motivo? Dolci genuini e una location da favola. Un binomio vincente che l’ha resa celebre in tutto il mondo.

L’architettura del XVII secolo incontra il modernismo

Era il 1817 quando Antonio Cova decide di aprire a Milano un luogo in cui realizzare una pasticceria d’alta classe in un contesto di lusso. Anche la posizione strategica giocava un ruolo fondamentale, attirando una clientela di tutto rispetto che cercava ristoro prima o dopo gli spettacoli al Teatro alla Scala. La sede storica della pasticceria si trovava, infatti, nei pressi del famoso teatro prima di subire gravi danni durante i bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale. nel 1950 fu costretta a trasferirsi nell’attuale sede in Via Montenapoleone, usufruendo dell’abilità dell’architetto Piermarini. A Palazzo Marliani mancava il grande salone, ma il tutto venne compensato da uno stile più contemporaneo adatto ad ospitare industriali, giornalisti e scrittori. La novità assoluta arriva nel 2019 con il progetto New Cova Garden di Calzoni Architetti. Uno spazio esterno che dialoga con gli interni, offrendo un padiglione in stile neoclassico perfettamente in accordo con il palazzo esistente. Un tocco di modernità che aggiunge valore a spazi che hanno respirato per secoli la storia meneghina.

Tra la storia e gli scoop del passato alla Pasticceria Cova

La Pasticceria Cova è spesso associata al patriottismo italiano, essendone stata la sede, mai pubblicamente dichiarata. Occorre immaginarsi un locale suddiviso in angoli dove le varie fazioni si riunivano per parlare dei loro interessi: da un lato i soldati austriaci e dall’altro Mazzini che cospirava alle spalle dei suoi stessi nemici. Non solo storie di battaglie, ma anche d’amore. È proprio qui che Eleonora Duse incontrò per la prima volta Arrigo Boito dando inizio alla lora relazione epistolare e amorosa. Prima ancora fu il ballo dedicato all’imperatore Ferdinando a consacrare ufficialmente la Pasticceria Cova come locale storico d’élite per i borghesi e gli aristocratici. Lo stesso Hemingway cita più volte la pasticceria nel suo capolavoro “Addio alla armi”, come luogo in cui Frederic acquista i cioccolatini da portare alla sua amata. Un passato ricco che ha posto le basi per un futuro prospero e per l’espansione avvenuta con le aperture di Parigi, Monaco, Atene, Riyadh, Shanghai, Hong Kong e molte altre.

Cosa trovare alla Pasticceria Cova

Colazione, pranzo e tè del pomeriggio. Questa è la vincente formula che la Pasticceria Cova ha adottato negli ultimi anni. Si inizia sempre con un buon caffè, magari con la miscela Cova, blend di sette varietà di pura Arabica provenienti dal Brasile e dal Centro America. La colazione si accompagna alle torte simbolo della pasticceria: dalla Sacher, alla Torta Croccante di frutta concludendo con le più classiche brioches. Tutto rigorosamente all’insegna dell’artigianalità dalla colazione, fino all’aperitivo. Il pranzo è un inno alla milanesità con proposte della tradizione che incontrano quelle internazionali per accontentare tutti i palati. Il momento del tè pomeridiano è uno dei più esclusivi della Pasticceria Cova. L’ampia varietà di piccola pasticceria si affianca alle torte della tradizione e ai dolci al cucchiaio. Cova, però, fa rima con panettone. Sono i dolci delle feste che la rendono unica in tutto il mondo. Una produzione centenaria e artigianale, tanto richiesta da essere in produzione tutto l’anno.

Manuelina, da Locale Storico a brand di successo a Recco

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