100 Spigolature Gastronomiche: la pasta

Girando tra gli scaffali al supermercato per la consueta spesa quotidiana o settimanale, vi siete mai chiesti l’origine del nome di alcuni tra i più comuni o storici prodotti che mettiamo nel carrello? Ecco allora questa guida a puntate, che spiega la provenienza, il significato e qualche aneddoto legato ad alcuni marchi o agli stessi prodotti. In questo nuovo appuntamento scopriamo le curiosità legate alla pasta.

I formati e le marche più venduti

Curiosamente i cinque formati di pasta più venduti in Italia differiscono per aree geografiche. Al NORD: 1. spaghetti – 2. penne rigate – 3. fusilli – 4. pasta corta generica – 5. pasta per brodi e minestre. Al CENTRO:  1. spaghetti – 2. penne rigate – 3. pasta corta generica – 4. fusilli – 5. rigatoni. Al SUD: 1. spaghetti – 2. penne rigate – 3. pasta per brodi e minestre – 4. pasta corta – 5. tortiglioni. Per quanto riguardo le marche il primo posto in Italia è occupato da Barilla con il 40-45% di quota di mercato seguito, nell’ordine, da De Cecco, Divella, Garofalo e Rummo. 

I MAGGIORI CONSUMATORI: nel mondo, i primi quattro posti di questa particolare classifica sono nell’ordine: Italia (23 kg/pro capite), Tunisia (17 kg), Venezuela (12 kg) e Grecia (11,4 kg). In più, un piatto di pasta su quattro mangiati a livello mondiale è italiano.

BARILLA: azienda fondata nel 1877 come panificio a Parma da Pietro Barilla, discendente da un’antichissima famiglia di panettieri documentata dal 1576.La società continua a essere gestita dai suoi discendenti: i tre fratelli Guido, Luca e Paolo Barilla (quest’ultimo apprezzato pilota automobilistico per due anni anche in Formula 1). L’attuale denominazione è Barilla G. & R. SpA, dove le iniziali identificano rispettivamente Gualtiero e Riccardo, la seconda generazione di titolari dopo la morte del padre Pietro nel 1919. Il celebre logo bianco e rosso a forma di uovo (chiaro riferimento all’attività principale dell’azienda) con all’interno la scritta ‘Barilla’ leggermente inclinata è stato mantenuto per più di mezzo secolo – dal 1969 al 2022 – per essere rimpiazzato dal nuovo marchio, questa volta solo rosso (ma più scuro) e l’aggiunta della scritta ‘dal 1877’, anno di fondazione dell’azienda. Curiosamente il formato di pasta Barilla più venduto solo le penne rigate.

DE CECCO: impresa alimentare con sede principale a Fara San Martino (CH), fondata nel 1886 da Filippo De Cecco. All’inizio del secolo scorso venne adottato come elemento identificativo del marchio una giovane contadina abruzzese con due pile di grano ancora presente nelle attuali confezioni a cui è stata aggiunta l’indicazione ‘Mugnai dal 1831’, anno in cui il padre del fondatore – Nicola De Cecco – iniziò a produrre farina nel mulino comunale di Fara San Martino, suo paese natale. Attualmente De Cecco – secondo produttore al mondo di pasta dopo Barilla e prima di Garofalo – è presente in numerosi mercati esteri con diverse tipologie di prodotti che vanno dalla pasta, all’olio d’oliva extravergine, ai sughi pronti, al riso e agli gnocchi.

DIVELLA: azienda operante nel campo alimentare – principalmente pasta di semola di grano duro, ma anche biscotti, riso, sughi pronti, olio e aceto – con sede a Rutigliano (BA). Fu fondata nel 1890 da Francesco Divella (curiosamente parente e omonimo di uno dei due attuali amministratori delegati), il quale costruì il primo mulino della zona per la macinazione del grano proveniente dalle vicine pianure pugliesi. Nel 1992 Divella ha raggiunto il traguardo delle 100.000 tonnellate di pasta venduta, mentre dal 2022 è iscritta nel registro dei Marchi Storici Italiani di interesse nazionale dal Ministero dello Sviluppo Economico. L’attuale logo aziendale richiama alcuni elementi caratteristici: il mare e due trulli indicano la zona sede dell’azienda (resa ancora più evidente dalla scritta ‘Passione Mediterranea’), le spighe di frumento l’attività principale e il nastro tricolore per identificare, soprattutto per i mercati esteri, l’italianità e l’eccellenza in termini di qualità di Divella.  

GAROFALO: la storia del Pastificio Lucio Garofalo e della sua pasta alimentare secca rappresenta anche la storia di Gragnano, comune 30 km a sud di Napoli dove sono ancora presenti la sede legale e lo stabilimento produttivo. Nonostante venga identificata semplicemente come ‘Pasta Garofalo’ è incerta l’origine del nome presente nella ragione sociale. Di sicuro risulta che Lucio Garofalo fosse rispettivamente il fratello di Alfonso e il figlio di Nuziante, coloro che fondarono l’azienda nel 1873. Gran parte della produzione è destinata al mercato estero (Garofalo esposta in oltre 60 paesi e conta quattro società controllate tra Francia, Spagna, Portogallo e Libano) ed è considerata un’eccellenza italiana in termini di qualità, tanto da essere il marchio leader nel settore delle paste ‘premium’. Dal 2014 il controllo del pastificio passa dalla famiglia Menna, presente nel capitale sociale dell’azienda dal 1952, alla multinazionale spagnola Ebro Food che ne acquisisce la maggioranza. Nel 2023, Pasta Garofalo ha supportato le Parate dei Pride di Roma, Milano e Napoli con la creazione di 300 confezioni multicolori contenenti formati di pasta diversi distribuite nei tre eventi in segno di condivisione degli ideali di libertà e inclusività che, secondo l’azienda, accomunano cucina e persone. Sempre nello stesso anno, è stato creato uno speciale formato di pasta in edizione limitata con i celebri simboli della PlayStation.

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