Il tanto atteso pranzo pasquale si sta avvicinando e se l’accuratezza verso il menu è obbligatoria, altrettanto fondamentale sarà la scelta del vino da proporre agli invitati, per fare un figurone ed esaltare al meglio i nostri piatti. Qui i nostri consigli su quale vino portare a tavola a Pasqua.
Alta o bassa, uggiosa o calda, la Pasqua quando arriva porta con sé lo stesso comune denominatore: la buona tavola e il suo variegato menu che segna la rottura con il digiuno quaresimale e insieme esalta il simbolismo di cui ogni portata è rappresentazione. L’uovo, contenitore del mistero della vita, rappresenta la speranza e la vita nella Resurrezione; l’agnello, vittima sacrificale per eccellenza, simboleggia la purezza e la redenzione nella Resurrezione. Il pane, invece, è il simbolo della Provvidenza, della vita e della Redenzione, la Colomba Pasquale, infine, oggi delizioso dolce di pasta lievitata che chiude in genere il pranzo pasquale, racchiude in sé un forte valore simbolico di pace, rinascita e amore: secondo la Bibbia fu una colomba, con rametto d’ulivo nel becco, a tornare da Noè dopo il Diluvio Universale per testimoniare la riconciliazione fra Dio e il suo popolo.
Da questi simboli il passo verso la ritualità è stato breve: tortelli e paste ripiene con le prime erbe nate col sole primaverile, uova preparate in tantissimi modi ma anche semplicemente sode e colorate, tortini ripieni con ricotta e spinaci o altre verdure fresche, pani e focacce con uvetta, semi di finocchio, rosmarino, agnelli e capretti arrosto e tanti dolci. Il complemento perfetto non può che essere un adeguato abbinamento enoico, la cui tendenza generale, e per vincere facile diciamo, è quella a carattere regionale, autoctono ancora meglio; durante le festività lo diventa in particolare, poiché in queste occasioni il legame del territorio con la propria identità si fa ancora più saldo. Per cui, se il menù varia le sue preparazioni lungo lo stivale, gli ingredienti “base” legati al simbolismo sono, per grosse linee, gli stessi, quindi cercheremo di semplificare gli abbinamenti.
Colazione di Pasqua
La “colazione di Pasqua” è il modo più sorprendente per iniziare la domenica santa, tipica del centro sud ma ora adottata quasi in tutte le regioni, e ci regala uova sode, pizza pasquale al formaggio, casatiello, la mitica corallina, salame tipico di cui si assiste la “resurrezione” una volta l’anno. Data l’entità delle portate che ci introducono l’ora di pranzo, oggi questa colazione la potremmo definire tranquillamente Easter Brunch, per cui possiamo aprire anche il ventaglio della nostra immancabile wine list, per un godimento a tutto tondo.
Sua maestà il Casatiello, con il suo ripieno ricco di salumi e formaggio e la sua pasta ricca di grassi, viene armonizzato da un brillantissimo Gragnano, possibilmente frizzante, che accompagna egregiamente il resto della colazione, a base dei medesimi ingredienti; per chi non riesce a resistere alla freschezza dei bianchi, suggeriamo una Falanghina o un Greco di Tufo, entrambi acidi ma fruttati. Se la torta pasqualina è più vicina ad un tipo Genovese, con uova sode, bietole o spinaci, un Vermentino dei Colli di Luni o un vino bianco leggero e fresco, come il Custoza o Lugana, saranno perfetti per esaltare le verdure ed eventuali erbe aromatiche fresche.
Il vino per il pranzo di Pasqua
Proseguendo con le prime portate, tra i piatti tradizionali troviamo fettuccine al ragù di agnello, cannelloni, lasagne alla bolognese: primi piatti dal gusto denso ed invitante che trovano il loro giusto abbinamento in un vino rosso, di buona struttura, con evidente acidità, dal finale lungo e persistente. Tra i candidati ideali vi è un Vino Nobile di Montepulciano, un Montefalco rosso o un Lambrusco, per i puristi emiliani, per chi volesse provare alternative, con un primo piatto con pasta fresca, un abbinamento con un Nebbiolo robusto e fruttato esalterebbe la pasta all’uovo.
E adesso il pezzo forte: sulle tavole pasquali non può assolutamente mancare il piatto a base di agnello, un classico della cucina italiana che lascia spazio a vini rossi dal gusto morbido, caldo ed avvolgente. Cotto in umido, l’agnello predilige l’abbinamento con l’Aglianico del Vulture, il Barbaresco, o ancora, un vino siciliano intenso, fra cui vi proponiamo il Nero d’Avola. A scottadito invece trova l’accompagnamento ideale in un Cabernet Sauvignon dell’Alto Adige, nel Bolgheri o nel Cannonau.
Forse non a tutti piace l’agnello? Abbiamo pensato anche a quello. Se il vostro menù pasquale si veste di modernità, anche per i più salutisti o per un’alternativa vegetariana, l’abbinamento perfetto non manca. Mettiamo da parte agnello e ragù e dedichiamoci a formaggi e verdura di stagione, in particolare carciofi e asparagi. Al gusto sapido della cucina vegetariana è consigliabile la freschezza di vini bianchi caratterizzati da una buona acidità, come il Pouilly-Fumé o un Pinot Bianco altoatesino. Con i legumi l’Erbaluce di Caluso potrebbe essere la scelta migliore.
E’ il momento dei dolci.
Per il dolce nessun dubbio: l’uovo di cioccolato avrà sempre il suo posto riservato. Matrimonio difficile sì, quella tra vino e cioccolato, ma non impossibile; tutto sta nel trovare il connubio più armonico. Da tenere presente sicuramente la quantità di cacao nel cioccolato, e così accanto ad un cioccolato fondente dal gusto intenso e deciso consigliamo l’abbinamento con un Barolo Chinato o un Marsala Superiore Riserva. Se si parla invece di cioccolato al latte, più delicato e sicuramente meno aromatico, l’abbinamento ideale sarà un Recioto della Valpolicella.
Non dimentichiamoci però l’altro simbolo indiscusso di questa festa: la colomba pasquale, ormai di mille varietà, non può sicuramente mancare sulle tavole degli italiani. Per questa, l’abbinamento perfetto è sicuramente il Moscato d’Asti, che con la sua aromatica dolcezza e l’elegante effervescenza saprà esaltare il gradevole gusto di questo tipico dolce pasquale. Indicato anche il Recioto di Soave. Per altri dolci della tradizione, come sua maestà la Pastiera napoletana o le nepitelle calabresi, sono indicati vini dolci quali il Vin Santo, meglio ancora un Fior d’Arancio Colli Euganei o un Sauternes, ottimo anche con il cioccolato, se si volesse scegliere una sola bottiglia.