Parmigiano Reggiano: presentati i risultati del progetto “benessere animale”

Il Consorzio ha raggiunto nel 2021 il tetto di 8,7 milioni di euro investi a sostegno del miglioramento del benessere degli animali. È stato inoltre lanciato il portale allevaweb.it, nuovo canale di comunicazione della filiera.

Si è tenuta a Reggio Emilia, presso la sede del Consorzio Parmigiano Reggiano, la conferenza stampa di presentazione dei risultati del progetto “benessere animale”, mirato ad aumentare la qualità della vita delle bovine che contribuiscono alla produzione lattiero-casearia, incentivando e responsabilizzando gli agricoltori.

Un progetto totalmente finanziato dal Consorzio, con un investimento che nel 2021 ha raggiunto gli 8,7 milioni di euro e che punta a raggiungere i 15 milioni nell’arco del triennio 2021-2023. Il “bando benessere animale” è stato istituito al fine di premiare le aziende che nel 2021 hanno mostrato una particolare attenzione alla salute delle vacche e quelle che, con nuovi specifici investimenti, hanno mostrato miglioramenti misurabili nel corso dell’anno. Ciò ha permesso di fare un censimento degli allevamenti, ottenendo una visione completa delle aziende che producono il latte utilizzato per la lavorazione del Parmigiano Reggiano.

Al progetto hanno aderito 1.417 stalle (il 58% degli allevamenti, che rappresentano il 72,5% del latte lavorato per produrre la Dop Parmigiano Reggiano) e 200 caseifici su un totale di 305 presenti nei territori di Parma, Reggio Emilia, Modena, Mantova a sud del Po e Bologna a ovest del Reno.

Continuiamo a impegnarci affinché tutta la filiera produttiva possa essere sostenibile. È un viaggio che non terminerà a breve e che richiederà coraggio e dedizione, ma non per questo smetteremo di affrontarlo” ha commentato il Presidente del Consorzio Parmigiano Reggiano, Nicola Bertinelli.

Gli allevamenti italiani sono i più sicuri e controllati al mondo e sono la base di una Dop economy che per la Lombardia vale più di due miliardi di euro all’anno. Essa vede Mantova al quinto posto nazionale tra le province con il più alto impatto economico derivato dal cibo a indicazione geografica” ha dichiarato Fabio Rolfi, Assessore all’Agricoltura della Regione Lombardia.

I criteri di valutazione

Le valutazioni delle aziende sono state fatte su base volontaria per promuovere un cambiamento nella cultura e nella sensibilità del benessere animale.

Il progetto è stato creato con il contributo di esperti esterni chiave, permettendo al Consorzio di attingere a competenze tecniche da accademici, associazioni non-profit e anche agenzie governative. Per sviluppare questa strategia, otto veterinari sono stati reclutati dal Consorzio, a seguito di una formazione intensiva sui protocolli e sui requisiti di benessere animale da parte del Centro di Referenza Nazionale per il Benessere Animale (CReNBA), il gruppo che conduce un censimento di tutte le aziende agricole coinvolte nella filiera, giudicando le loro prestazioni attraverso visite periodiche in loco.

Per le bovine da latte, il Centro di Referenza Nazionale per il Benessere Animale (CReNBA) ha prodotto una checklist articolata in 105 criteri (per le stalle libere, 99 per le fisse) organizzati in tre aree (management aziendale e personale, strutture e attrezzature, animal-based measures).

Una volta compilata da veterinari adeguatamente formati, la lista ha permesso di assegnare un punteggio che quantifica in modo ripetibile e riproducibile il livello di benessere animale di una stalla.

Alla checklist sono stati aggiunti altri fattori che hanno permesso di premiare e di valutare aspetti che questa non prevede se non in modo generico, vale a dire: disponibilità ampia area movimento adulte lattazione; disponibilità ampia area movimento adulte asciutta; disponibilità ampia area movimento manze; contatto materno vitelli; basso livello di zoppie; basso livello di cellule somatiche; basso livello di riforma; elevato numero di lattazioni a fine carriera.

I risultati

Dal punto di vista zootecnico, gli esiti del censimento permettono di affermare che nella filiera del Parmigiano Reggiano è in corso un significativo percorso di miglioramento del benessere animale.

Tenendo presente che il punteggio Crenba va da 1 a 100 e che 60 rappresenta la sufficienza, nel 2021 gli allevamenti del Parmigiano Reggiano hanno ottenuto un punteggio medio pari a 74,0 contro un 67,2 del 2018, registrando una crescita pari a 6,4 punti.

Attraverso il bando benessere, il Consorzio Parmigiano Reggiano ha quindi assegnato alle aziende virtuose un premio in denaro: oltre 7,77 milioni di euro agli allevamenti e 930.000 euro ai caseifici, per un totale di 8,7 milioni.

Sulla scorta del significativo successo del bando 2021, sia in termini di partecipazione che di risultati perseguiti, il Consorzio ha confermato il suo programma di rinnovare il bando anche per il 2022 (ed una terza annualità seguirà nel 2023), per una spesa che nel triennio arriverà ai 15 milioni di euro.

Siamo contenti di vedere come gli oltre 100 milioni di risorse destinate dal precedente Piano di Sviluppo Rurale al settore lattiero-caseario regionale abbiano permesso di realizzare investimenti aziendali fondamentali per tutto il ciclo produttivo. La Regione ha deciso inoltre di introdurre nei bandi che stanno uscendo in questi mesi criteri di priorità e premialità per i progetti che prevedono il miglioramento della libertà di movimento degli animali, come condizione che ne garantisce una migliore condizione di vita” ha dichiarato Alessio Mammi, Assessore all’Agricoltura della Regione Emilia-Romagna.

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Il portale allevaweb.it

Durante l’incontro, il Consorzio ha lanciato un’altra iniziativa legata al mondo degli allevatori: allevaweb.it. Si tratta di un nuovo canale di comunicazione tra il Consorzio, gli allevatori e tutta la filiera interessata al mondo del latte da trasformare in Parmigiano Reggiano. 

Uno spazio che raccoglie news, approfondimenti tecnici e contenuti video per confrontarsi sulle specificità degli allevamenti che fanno parte della filiera del Parmigiano Reggiano e per essere aggiornati sulle iniziative e i progetti del Consorzio di tutela. Si tratta di un investimento senza precedenti per il Parmigiano Reggiano che punta a legare direttamente il prodotto al territorio, per accompagnare la crescita tecnica e professionale delle imprese di produzione del latte secondo modelli tecnici coerenti al disciplinare e sviluppando direttamente la partecipazione dei produttori alla vita del Consorzio.

Gli allevamenti italiani sono i più sicuri e controllati al mondo e sono la base di una Dop economy che per la Lombardia vale più di due miliardi di euro all’anno. Essa vede Mantova al quinto posto nazionale tra le province con il più alto impatto economico derivato dal cibo a indicazione geografica” ha dichiarato Fabio Rolfi, Assessore all’Agricoltura della Regione Lombardia.