Il 30 giugno si accenderanno i riflettori sul Bob Fest che si svolgerà all’interno del Parco Archeologico di Scolacium, vero teatro storico a cielo aperto, che da anni, ogni estate diventa scenario del Festival Armonie d’Arte. Per chi non conosce Scolacium vi raccontiamo in anticipo qualcosa per prepararvi alla bellezza di questo luogo.
Siamo in Calabria, esattamente a Roccelletta in provincia di Catanzaro e qui su un’area di circa 35 ettari, tra gli ulivi secolari, si estende il Parco Archeologico di Scolacium, vera gemma del patrimonio storico e culturale italiano. Passeggiare qui è un affascinante viaggio nel tempo, dalle antiche origini greche fino al periodo romano e medioevale, una vera e propria immersione in un passato lontano e affascinante, che ci dà la possibilità di scoprire le tracce di una civiltà che ha lasciato un’impronta indelebile nella storia dell’Italia meridionale. Con la sua combinazione di magnifiche rovine, paesaggi naturali mozzafiato e una ricca offerta culturale, Scolacium rappresenta una tappa imperdibile per chiunque voglia esplorare le meraviglie della Calabria. E il BOB FEST ci dà occasione di parlarne e raccontarlo ai nostri lettori, nonché di poterlo vivere durante la serata dell’evento.
La storia di Scolacium
Il sito è immerso in un uliveto secolare che costituisce il polmone verde della provincia di Catanzaro, racconta la storia di Skylletion, città della Magna Grecia, che divenne poi la prospera colonia romana di Scolacium. La leggenda racconta che fu Menesteo, re di Atene, l’ecista di Skylletion; in realtà la fondazione risale al VI-V secolo a.C. a opera di coloni greci provenienti da Atene o da Crotone. Successivamente, durante il periodo romano, la città venne ribattezzata Scolacium e divenne un importante centro amministrativo e commerciale. Situata in una posizione strategica sulla costa ionica, Scolacium prosperò grazie alla sua vicinanza al mare e alla via Egnatia, una delle principali arterie di comunicazione dell’epoca. Inoltre il luogo prescelto, posto lungo la rotta dell’istmo, sulla costa ionica e a presidio del Golfo di Squillace, era strategico per il controllo dei percorsi terrestri e fluviali e per i commerci con tutto il bacino del Mediterraneo.
Ed è proprio la colonia romana di Scolacium la protagonista del percorso di visita attuale. Dedotta nel 123 – 122 a.C., prosperò fino alla rifondazione da parte dell’imperatore Nerva, quando assunse il nome di Colonia Minervia Nervia Augusta Scolacium e venne ulteriormente monumentalizzata. La vita della colonia terminò intorno al VII-VIII secolo d. C., quando la popolazione si spostò, prima sulle alture del teatro e poi fino all’odierna Squillace, a causa di fenomeni di impaludamento dell’area.
Il Parco Archeologico Scolacium e le sue meraviglie
Il parco ospita una serie di straordinari reperti archeologici che testimoniano la ricchezza e la vitalità di Scolacium nei secoli passati: il Foro, con la sua singolare pavimentazione in laterizio che non ha eguali in tutto il mondo romano e i resti di alcuni edifici, tra cui la Curia, il Cesareum e il Capitolium. Il Foro era il cuore pulsante della vita pubblica e politica della città romana, il foro di Scolacium comprendeva edifici amministrativi, templi e portici. Qui, i cittadini si riunivano per discutere di affari politici, economici e sociali.
Poco distante dalla piazza è il Teatro Romano di 3.500 posti, adagiato, alla maniera greca, su una collina naturale. Costruito nel I secolo d.C., questo teatro è uno degli edifici più impressionanti del sito ed era utilizzato per spettacoli teatrali e altre manifestazioni pubbliche. Sebbene meno conosciuto rispetto al teatro, qui a Scolacium troviamo anche i resti dell’unico anfiteatro romano di Calabria, luogo di intrattenimento dove si svolgevano combattimenti tra gladiatori e altre esibizioni. La città era anche dotata di terme, due acquedotti, fontane e necropoli.
Il Parco conserva resti architettonici che testimoniano la frequentazione del sito fino al XII secolo: l’imponente basilica normanna, che accoglie e stupisce i visitatori e che suggerisce l’importanza del luogo, nodo cruciale per le vie di comunicazione e per i rapporti con il territorio, anche in epoca medievale. Costruita nel IV secolo d.C., la basilica rappresenta uno dei primi esempi di architettura cristiana nella regione. Con le sue dimensioni imponenti e i resti dei mosaici pavimentali, offre uno spaccato della vita religiosa dell’epoca.
All’interno del Parco troviamo anche Il Museo dove sono esposti i risultati delle campagne di scavo con un allestimento che ripercorre la storia della città attraverso reperti che documentano la vita antica sotto ogni aspetto. Il museo conserva un importante ciclo statuario e di ritrattistica romana.
L’Oliveto e la Natura
Oltre ai reperti archeologici, il Parco di Scolacium è famoso per il suo maestoso oliveto, che ospita alcuni degli ulivi più antichi e monumentali della Calabria. Questi alberi, molti dei quali secolari, offrono un suggestivo contrasto con le antiche rovine, creando un’atmosfera unica che fonde storia e natura. L’area, oggi espropriata, faceva parte dei possedimenti dei baroni Mazza e, prima ancora, dei Massara di Borgia, proprietari di un’azienda per la produzione di olio. E infatti all’interno dell’area archeologica c’è ed è ancora intatto il Frantoio, costruito nel 1934 dalla famiglia Mazza.
Il Parco Archeologico di Scolacium, aperto al pubblico tutto l’anno e offre una serie di attività per i visitatori. Oltre alle visite guidate, è possibile partecipare a laboratori didattici, eventi culturali e spettacoli teatrali all’aperto che animano il parco durante la stagione estiva. Ospita mostre temporanee e conferenze che approfondiscono vari aspetti della storia e dell’archeologia della regione.
Il Parco Scolacium rappresenta dunque lo scenario ideale per esprimere e rimarcare il concetto di cibo come strumento di cultura e di conoscenza. Il cibo da sempre rappresenta una connessione con le radici, la storia e l’identità di un popolo. È proprio attraverso di esso che il BOB Fest si prefigge anche lo scopo di far conoscere e valorizzare le origini e la cultura calabresi.