Il Pane Timpa, un pane antico, fatto come una volta e dal sapore genuino da portare a tavola o in dono per celebrare il Natale. Questa l’idea di due giovani calabresi che dal loro forno provano a cambiare le regole dei doni della festa e ci propongono il loro pane come simbolo di condivisione e famiglia.
Avete mai pensato a Natale di regalare un pane? Sì, avete letto bene un pane, non un panettone. Se ci pensate bene il pane è vita, rappresenta la tavola, la condivisione, la famiglia. Un pezzo di pane è ben oltre che una miscela di farina, lievito e acqua, ma è portatore di grandi valori e simbologie.
E allora perché non usare il pane in questo Natale per riscoprirne la cultura e con essa vivere in modo più diretto ed essenziale la famiglia? Questo il pensiero, e forse anche un po’ il desiderio, di Anna e Salvatore Pittelli di L’Arte del Grano, in provincia di Catanzaro, quando hanno deciso di rimettere in produzione il Pane Timpa. Si tratta di un pane antico, fatto come una volta e dal sapore genuino che vuole essere simbolo di condivisione e di tradizione, ma che potrebbe sovvertire le regole dei regali di Natale.
Per questo Natale infatti, Anna e Salvatore, detto Tato, hanno deciso di riportare sulle tavole di tutta Italia il pane di una volta, nella versione da un chilo “perché il pane va condiviso, con famiglia, amici, anche con i vicini di casa” – ci spiegano e continuano: “Secondo noi Timpa è un pane perfetto da regalare e regalarsi, dalla crosta fragrante e morbidissimo all’interno come una volta, con pomodori secchi e finocchietto selvatico, ingredienti della campagna calabrese. Regalare il pane è a nostro avviso da sempre un atto di amor e di generosità che riscopre usi e costumi quasi primordiali”. Un’immagine antropologica del pane e del suo modo di comunicare l’essenziale, di riunire intorno alla tavola, di raccontare qualcosa.
Com’è fatto il Pane Timpa
Pochi ingredienti per un grande risultato.Il Pane Timpa è ottenuto con farina di grani antichi – Verna e Cappelli – coltivati nell’altopiano della Sila Grande, che si estende in Calabria tra le province di Cosenza, Crotone e Catanzaro; un lievitato dalla crosta croccante e dalla mollica morbidissima, destinato a conservare le sue qualità nel tempo. L’impasto è arricchito da pomodori secchi calabresi essiccati sotto il sole e finocchietto selvatico raccolto nella “Timpa Davolese”, la campagna del paese di Davoli in cui nasce il forno di Valeria, mamma di Anna e Salvatore.
Timpa, il pane da regalare a Natale.
Sulla tavola quotidiana non può mai mancare il pane, così come non può mancare nei giorni di festa. Un’affermazione che al Sud è ancora più forte, una convinzione granitica. Il pane viene prodotto in tutta la penisola e si differenzia per forme e ingredienti utilizzati. In Calabria terra natale de “L’Arte del Grano e dei suoi attori, sono sempre state le donne a fare il pane. In particolare era il compito della più anziana che poi lo tagliava e lo distribuiva alle persone vicine. Da sempre la pagnotta calda è un simbolo di unione e condivisione, ecco perché con il Natale questo concetto si amplia e si rafforza, proponendosi come elemento immancabile. Proprio a Natale c’è ancora l’usanza di arricchire il centro della tavola imbandita con una profumata e gustosa pagnotta da tagliare e condividere con tutti come segno di buon auspicio e prosperità.
Un regalo da fare senza pensarci troppo e da far arrivare in tutta Italia, grazie alla presenza dell’e-commerce di L’Arte del Grano, c’è la possibilità di far conoscere il pane Timpa da per tutto e farlo recapitare nella sua versione da un chilo e nellaconfezione pensata per i doni di Natale con un biglietto dove personalizzare un messaggio di auguri e affetto.
“L’Arte del Grano”, esempio di nuova cultura gastronomica calabrese
Quello di Anna e Salvatore è un panificio di famiglia, nato in un laboratorio casalingo e oggi esempio di quella nuova generazione di panificatori che contribuiscono alla diffusione della nuova cultura gastronomica calabrese.
Il progetto di Valeria nasce vent’anni fa, durante un periodo particolarmente difficile per Valeria nel quale però è riuscita a cogliere un’opportunità per rinascere. Affascinata dalla panificazione, decise di imparare l’arte bianca dalla madre Caterina che le insegnò ad utilizzare gli strumenti della tradizione e le ricette della loro terra: il pane di grano duro con lievito madre, i taralli filati a mano e i dolci della tradizione contadina. L’arte tramandata dalla madre diventa nel 2005 un mestiere vero e proprio con l’apertura all’interno della propria casa di un primo laboratorio. Nel 2016 nasce “L’Arte del Grano con il primo punto vendita a Montepaone e nel 2018 arriva un secondo punto di vendita e un laboratorio innovativo e più tecnologico. Oggi L’Arte del Grano è guidato da Anna e Salvatore che con passione e lungimiranza portano avanti il sogno della madre, ma con una nuova visione.
In questa innovazione fatta di muovi macchinari, laboratori tecnologici e da un e-commerce non viene meno la tradizione e i valori profondi, che Valeria per prima e i figli poi, impastano tutti i giorni insieme alla farina. L’artigianalità consapevole che rispetta tempi di produzione e materie prime, valorizzare ila figura, sempre più moderna e in auge, del panettiere e con esso la donna, che si è sempre dedicata tra le mura domestiche alla preparazione del pane, questi alcuni dei valori che questa famiglia vuole portare avanti e condividere con gli altri insieme ai loro prodotti.
“La Cultura del pane, da sempre radicata nel territorio calabro ma poco conosciuta” – ci raccontano Anna e Tato, la mission de “L’Arte del Grano” è proprio quella di raggiungere persone curiose, alla ricerca di gusti semplici e confortevoli, che ne condividano storia ed emozioni. Ogni prodotto di l’Arte del Grano porta con sé una storia lunga generazioni, che i clienti scelgono di condividere acquistando i nostri lievitati e accrescendo la propria consapevolezza verso i valori del panificio, che per noi è e rimane una vera missione, un mestiere etico in continua evoluzione.