Obicà, il mozzarella bar compie 20 anni.

Obicà compie 20 anni. Tutto ha inizio nei primi mesi del 2004 quando cominciava a diffondersi la voce che un “Mozzarella Bar” avrebbe aperto di lì a poco e da quel giorno sono passati 20 anni e tante aperture in giro per l’Italia. Siamo stati a questo speciale anniversario e vi raccontiamo com’è andata.

Obicà compie 20 anni. Tutto ha inizio nei primi mesi del 2004 quando cominciava a diffondersi la voce che un “Mozzarella Bar” avrebbe aperto di lì a poco. Termini curiosi messi insieme, ma dalla chiara dichiarazione d’intenti: unire il gusto tutto nostrano di un prodotto simbolo d’italianità nel mondo – la mozzarella, per l’appunto – a quel gesto così conviviale e altrettanto nazional-popolare, come quello di recarsi in un bar.

Non solo “bianco latte”, per carità. In questi anni infatti, il marchio si è fatto portavoce della genuinità delle materie prime made in Italy, prodotti di alto pregio e preziosa fattura, valorizzati e serviti al meglio per un pubblico dal taglio internazionale.

Obicà, i festeggiamenti per il suo Anniversary Special

E così, questo suo primo ventennio, Obicà ha scelto di festeggiarlo insieme a Salumificio Santoro, realtà pugliese nota per la sua produzione di salumi tradizionali, emblema di quella tradizione che rende celebre la Valle d’Itria sulle tavole del mondo. Ma è solo uno dei tanti fiori all’occhiello che saranno protagonisti in un “Anniversary Special” che si fa rassegna di piatti signature, per omaggiare le specialità e i produttori che hanno fatto la storia del brand Obicà.

Dopo la Figliata di Latte di Bufala con Bocconcini di Mozzarella di Bufala Campana DOP e il menu campano in collaborazione con Gentile, fino a fine ottobre accanto alla classica proposta alla carta, arrivano le eccellenze targate Salumificio Santoro, la cui storia parte altrettanto da lontano in terra di Puglia, quando il macellaio di Cisternino, Giuseppe Santoro, nel 2000 dà il via alla sua filiera produttiva con l’aiuto successivo di Piero Caramia, un macellaio ben noto nella vicina Martina Franca, patria di eccelsi insaccati e altre gustose diavolerie.

La speciale proposta di Obicà offre al pubblico un ricco tagliere di salumi che esalta i prodotti più iconici del salumificio pugliese: dal celebre Capocollo di Martina Franca al Filetto Lardellato, passando per un delicato Salame Piccante dalla trafila sottile e la curiosa Santorella, personale rivisitazione della Mortadella, che l’azienda ha ricavato dagli scarti di lavorazione del capocollo e del filetto. Sempre per quel “credo” universale che “del maiale non si butta via niente”, Santoro sceglie di utilizzare i resti in modo eccelso, dando vita a un prodotto dal gusto calibrato e dalla dolcezza che stupisce.

A presentarli agli avventori della cena celebrativa in via dei Prefetti a Roma – dove siamo stati presenti per voi, immolando le nostre papille senza troppi sforzi -, Micaela Santoro, responsabile commerciale del Salumificio, accolta nella storica strada capitolina da Paolo Gallizioli, responsabile marketing di Obicà.

Micaela Santoro, responsabile commerciale Salumificio Santoro e Paolo Gallizioli, responsabile marketing Obicà.

Giro di vite e di pizze. I due decenni di Obicà vanno così festeggiati a dovere e dunque, la casa in combine con Santoro, ha proposto tre pizze uniche che resteranno nel menù lungo tutto il mese di ottobre. Per esaltare gli affettati nel modo migliore possibile.

La partenza ad effetto con la pizza servita con Capocollo che Santoro marina nel vincotto e affumica con dedizione, adagiato su fiordilatte di Agerola, fichi neri, un cremoso di burrata e basilico fresco a finire. A rapire l’attenzione anche la crocchetta fritta servita come preambolo di godimento: patate, mozzarella e Santorella, con panatura spessa su cui posare un ketchup di peperoni. Un gustoso viaggio alla scoperta di sapori decisi quanto delicati, come dimostra la focaccia al Filetto Lardellato, con pomodori datterini gialli e rossi saltati, pomodori secchi sott’olio, mozzarella di bufala e basilico. Tra una tartare di pomodoro fresco e un bocconcino di fiordilatte, l’attesa è maturata per la pizza al Salame, con fiordilatte di Agerola, pomodoro bio, salame piccante a staffa, carciofi arrostiti sott’olio, ricotta di bufala e cialde di Grana Padano Dop. Un trionfo del gusto e dalla sapidità calibrata, delle tradizioni locali e delle eccellenze nostrane, con un binomio come Obicà-Santoro capace di solleticare anche i palati più esigenti.

Le pizze saranno nel menu fino alla fine del mese di ottobre. Non resta che assaggiarle!

Enosake, a Roma un locale che punta sul sake (e non solo).