L’obesità infantile è in aumento. In Italia il 42% dei bambini tra i 5 e i 9 anni è obeso o in sovrappeso, con un risultato che è il peggiore dell’Unione Europea, dove la media è del 29,5%, e un impatto potenzialmente devastante sulla salute delle giovani generazioni.
E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti su dati Oms diffusa in occasione della Festa dell’educazione alimentare nelle scuole con l’inaugurazione della prima fattoria didattica con migliaia di bambini provenienti da tutte le scuole d’Italia al Villaggio contadino a Bari con il Ministro per gli Affari Europei, il Sud, le politiche di coesione e il Pnrr Raffaele Fitto, al Ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara, al Presidente della Regione Puglia Michele Emiliano e al sindaco di Bari Antonio Decaro.
Le cause dell’obesità infantile
Una situazione che ha aggravato un fenomeno allarmante – sottolinea Coldiretti – poiché i numeri evidenziano come i problemi di peso interessino nel nostro Paese proprio i giovani con una situazione preoccupante anche tra i 10 e i 19 anni che registrano un percentuale di obesi o in sovrappeso del 34,2% rispetto al 24,9% degli adolescenti europei.
La diminuzione forzata dell’attività fisica e il maggior tempo passato in casa e davanti alla tv negli anni della pandemia si sono aggiunti all’adozione di modelli sbagliati di consumo all’interno dei nuclei familiari con il preoccupante abbandono dei principi della Dieta mediterranea. Basti pensare che ben sei adolescenti italiani su 10 non mangiano né frutta né verdura ogni giorno, secondo l’analisi Coldiretti su dati Oms, aumentando così i rischi legati all’obesità e alle malattie ad essa collegate.
Ma i bambini italiani fanno anche meno sport dei loro “colleghi” europei. Basti dire che il 95% dei bambini italiani non pratica un livello adeguato di attività fisica, che colloca l’Italia all’ultimo posto tra i Paesi Ocse, secondo dati Oms. Non a caso circa il 70% dei piccoli italiani passano almeno due ore al giorno guardando la tv o tablet, pc e cellulari, secondi solo dietro San Marino.
I disturbi dell’alimentazione
E a preoccupare sono anche in Italia i 2,3 milioni di adolescenti che si trovano a fare i conti con i disturbi dell’alimentazione. Si tratta di patologie che si manifestano prevalentemente a partire dai 12 anni ma che negli ultimi tempi sono giunte ad interessare minori anche dagli 8 anni in su.
Proprio per aiutare i piccoli italiani a mangiare meglio e a prevenire patologie nell’età dello sviluppo ma anche in quella successiva Coldiretti è scesa in campo con la festa dell’educazione alimentare. L’obiettivo è quello di formare dei consumatori consapevoli sui principi della sana alimentazione e della stagionalità dei prodotti per valorizzare i fondamenti della dieta mediterranea e ricostruire il legame che unisce i prodotti dell’agricoltura con i cibi consumati ogni giorno.
“Occorre creare le condizioni per una crescita qualitativa nell’alimentazione dei nostri figli” ha dichiarato il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel sottolineare che “il tema dell’educazione alimentare delle nuove generazione diventa cruciale con la necessità di qualificare anche l’offerta delle mense scolastiche con cibi locali a km 0 che valorizzano le realtà produttive nazionali e garantiscono genuinità e freschezza”.