La Notte della Taranta è un’esperienza affascinante tra musica, storia e tradizione, un evento riconosciuto in tutta Europa, che vede il Sud riempirsi di appassionati di danza e cultura salentina. Arrivata alla 26esima edizione, proviamo a scoprire insieme le origini, il festival e chi sarà il maestro concertatore di quest’anno.
Il consueto appuntamento, che da 26 anni affonda le radici nella storia millenaria della Puglia, quest’anno si terrà Sabato 26 Agosto e come sempre, avrà luogo a Melpignano, in Piazzale Convento Agostiniani, ore 22.30. Questo originale festival, unico nel suo genere, affonda le sue radici in antiche credenze popolari e ha saputo adattarsi ai tempi moderni, diventando un punto di riferimento culturale e
un’attrazione turistica di grande importanza.
Il sito dedicato all’evento riporta: “La Notte della Taranta” è il più grande festival d’Italia e una delle più significative manifestazioni sulla cultura popolare in Europa. Si svolge in Salento ed è dedicato nello specifico alla riscoperta e alla valorizzazione della musica tradizionale salentina e alla sua fusione con altri
linguaggi musicali, dalla world music al rock, dal jazz alla musica sinfonica.”
Origini della Taranta
La Taranta è un genere musicale peculiare della Puglia e la leggenda intorno alle sue origini è qualcosa di affascinante. In realtà la Taranta è il ragno velenoso dal cui morso deriva il famoso ballo della Pizzica. Si narra, infatti, che, quando il veleno entra in circolazione, esso possa provocare forti stati di agitazione sia psichica che motoria, seguita spesso da attacchi epilettici. L’idea è che, la donna salentina sia
l’origine del tarantismo interpretato come il simbolo della frustrazione psichica e sociale a cui era costretta. Non a caso ad essere “pizzicate” erano le donne, che negli anni passati, durante il lavoro nei campi erano le emarginate tra gli emarginati.
La Taranta è caratterizzata da ritmi incalzanti, melodie coinvolgenti e testi ispirati a tematiche amorose e sociali. Il suo simbolo non può non essere quello del Ragno e all’origine ci sono la terra, il tamburello e la sua musica primordiale, che sempre da leggenda, servirebbe a guarire le pene delle persone affette dalla “tarantata”. Lo strumento usato per accompagnare il rito del ballo è il tamburello, suonato con una
tecnica particolare, dando il ritmo di base, con la percussione, e un caos ordinato con i sonagli.
Gli artisti e il “maestro concertatore”
Il concerto è qualcosa di straordinario e vari artisti di fama nazionale e internazionale sono chiamati ad esibirsi sul palco, unendo le loro voci e i loro strumenti alla Taranta. Ciò che lo caratterizza è anche la presenta di un Maestro Concertatore, il quale viene invitato a reinterpretare i “classici” della tradizione
musicale locale avvalendosi di un gruppo di circa trenta tra i migliori musicisti di riproposta del Salento, assieme ad ospiti eccezionali della scena musicale. E chi sarà quello di quest’anno? Fiorella Mannoia, cantante di fama internazionale che sarà sicuramente in grado di apportare innovazione e influenze contemporanee alla tradizione, senza comprometterne l’autenticità.
Non è venuta anche a voi la voglia di ballare la pizzica immersi nel panorama della tradizione salentina, tra una folla energica e spensierata, seguendo dei ritmi incalzanti e riconoscibili di un tamburello artigianale?