Natale sempre più in anticipo: luci e addobbi natalizi, supermercati e negozi colmi di pandori, panettoni e torroni. Da inizio novembre è iniziata la corsa verso il Natale. Ma siamo sicuri che sia giusto affrettare così tanto i tempi?
È da qualche anno ormai che il Natale arriva sempre prima. Subito dopo la festività di Halloween tanti supermercati, alimentari e negozi hanno iniziato ad esporre dolci e addobbi natalizi tra gli scaffali e vetrine. Nemmeno il tempo di vendere le zucche e i dolcetti a forma di mostro che ci siamo ritrovati a fare la spesa ascoltando “Jingle Bells”. Di certo un po’ confusi, ma sicuramente orientati al comprare il pandoro nonostante fossimo ancora vestiti con magliette a maniche corte a causa del freddo che tardava ad arrivare. Insomma, di Natale ancora non c’era e non c’è nulla e tutto questo anticipare le festività, stona. D’altra parte il marketing conosce bene le menti influenzabili dei consumatori e come è giusto che sia, ne approfitta, oggi più di ieri. Qualche anno fa infatti, non era così. Possiamo ricordare senza nemmeno troppa fatica, che era consuetudine fare l’albero di Natale l’otto dicembre e forse solo pochi giorni prima era possibile trovare prodotti gastronomici per le festività e vedere negozi con ghirlande ed insegne luccicanti. La domanda sorge spontanea… ne abbiamo davvero bisogno? Come detto prima, l’economia ne ha certamente agio, d’altronde la crea questa situazione, ma noi consumatori? Siamo davvero così impazienti dal non riuscire ad aspettare per riuscire a goderci ogni cosa al suo momento?
Chi fa l’albero di Natale prima è più felice
Steve McKeown, psicologo e fondatore della McKeown Clinic, ha spiegato che immergendosi nell’atmosfera del Natale si mantengono i contatti con il bambino che è in noi, facendo sembrare più lontani le responsabilità e i problemi della vita adulta: «In un mondo pieno di stress e ansia la gente associa ciò che è correlato al Natale alla felicità, evocando forti sentimenti legati all’infanzia. Le decorazioni sono semplicemente un’ancora alle emozioni e all’eccitamento di quando eravamo bambini». Un altro studio evidenzia come la tendenza ad anticipare il Natale è influenzata anche dall’atmosfera unica dei mercatini di Natale che per il 35% degli italiani sono una situazione in grado di proiettarli nel clima natalizio.
Molto di tutto ciò, oltre che l’economia, lo creano sicuramente gli influencer, pronti a postare foto e video delle loro case agghindate di tutto punto e di alberi ogni anno più maestosi. Probabilmente la verità, come succede spesso, è nel mezzo. Se è vero che il Natale rende più felici, è vero anche che l’influenza esterna è tanta e che quindi, volenti o non, ci colpisce.
La gastronomia Natalizia
Una cosa è sicura, beneficiare il più a lungo possibile dei prodotti gastronomici natalizi è una coccola che vogliamo concederci. Il pandoro con il latte la mattina, il torrone come dolcetto prima di andare a dormire, la tisana alla cannella che richiama l’atmosfera natalizia. Tutto questo gioca un ruolo importante nella scelta dei consumatori che decidono di adoperarsi prima alle festività. In Italia poi, ogni regione ha le sue tradizioni di Natale, tutte così diverse l’una dall’altra che sembra quasi di non far parte della stessa nazione.
Se pensiamo al sud, pensiamo ai canditi, alla scorza d’arancia, fichi secchi e uva passa. Il nord invece, si caratterizza dai suoi sapori più burrosi e prodotti lievitati e aromatici. Un mix tra dolci cremosi, secchi, al cioccolato, alla frutta e tanto altro ancora. Tra i più famosi in tutta la penisola c’è sicuramente il pandoro e il panettone che rappresentano il Natale per antonomasia. Il pandoro ha origine a Verona nel 1800, quando venne creato per celebrare il primo Natale sotto la signoria della famiglia Scala. Solo dalla fine dell’800 venne brevettato dal rinomato imprenditore Domenico Melegatti che creò il pandoro che noi tutti conosciamo. Il Panettone, nato in Lombardia e sempre presente sulle tavole degli italiani. Negli anni, oltre che a sperimentare ricette artigianali, alcuni pasticceri, fornai o cuochi si sono lanciati nella produzione di pandori e panettoni di tutti i tipi, farciti a seconda delle proprie origini. Anche molti marchi della moda di lusso hanno iniziato negli anni a immettere nel marcato pandori e panettoni dal packaging elegante e raffinato, uno tra tanti il panettone di Dolce & Gabbana o ancora Moschino che lo ha prodotto glassato “d’oro”. Un simbolo natalizio, sicuramente, ma anche un vero e proprio status symbol. Ad oggi dunque il Natale porta con sé vari aspetti e non solamente quello della festività religiosa che pare essere ormai solo un contorno. Il Natale sta arrivando e sicuramente quasi nessuno verrà colto impreparato.