Natale è ormai passato e noi di RadioFood ci siamo chiesti come gli italiani hanno trascorso questa festività. Ci siamo affidati ad un’indagine Coldiretti\Ixe’ e un’analisi di Confartigianato.
Gli italiani nonostante i rincari non hanno rinunciato alla tradizionale spesa per questo Natale a tavola, l’indagine Coldiretti\Ixe’ dedicata al Natale sulle tavole degli italiani presentata in occasione dell’Assemblea nazionale con i nuovi trend 2022 sui cesti enogastronomici del Natale e la sfilata dei dolci tipici locali del Natale ci fa un quadro della situazione. A questa prima indagine ne scopriamo un’altra parallela di Confartigianato che ha redatto una classifica dei Paesi più golosi di prodotti italiani, concentrandosi sui consumi dei dolci natalizi della nostra tradizione artigiana che a quanto pare rimangono competitivi sui mercati esteri.
Il Natale sulle tavole degli italiani secondo Coldiretti\Ixe’
La crisi causata dall’inflazione ha differenziato fortemente le possibilità di spesa delle famiglie tanto che il 6% di italiani ha destinato al pranzo natalizio non più di 30 euro, mentre un altro 16% si è fermato tra 30 e 50 euro, secondo Coldiretti/Ixe’. Il 33% dei cittadini ha speso tra 50 e 100 euro, il 29% tra 100 e 200 euro, il 7% tra 200 e 300 euro. Ma c’è anche un 2% che è andato oltre i 300 euro mentre un 7% ha preferito non rispondere.
A livello territoriale i più appassionati a tavola risultano essere gli italiani del Sud con una media di 123 euro a famiglia, davanti ai residenti del Centro 109 euro. Il Nord Est si è fermato ad appena 102 euro, mentre nelle Isole si è arrivato a spendere 95 euro a pari merito con i residenti nel Nord Ovest.
Le differenze territoriali ed economiche dividono gli italiani nella spesa ma le scelte a tavola contribuiscono però a riunirli. Il 92% dei cittadini ha acquistato per le feste soprattutto prodotti italiani, il 53% ha acquistato prodotti italiani soprattutto perché sono più buoni ed il 39% ha pensato fosse giusto sostenere l’economia e il lavoro del proprio Paese.
Natale degli italiani: Ritorno alla socialità
Secondo l’analisi Coldiretti relativa al Natale sulle tavole degli Italiani la paura della ripresa dei contagi non sembra riuscire a frenare la voglia di un ritorno alla socialità delle feste. Il tutto è testimoniato dal fatto che la media di persone a tavola risale quest’anno a otto, una in più rispetto allo scorso anno e ben quattro rispetto al Natale 2020 quando il lockdown e le misure restrittive avevano imposto precisi limiti anche nell’ospitalità e nelle presenze.
Se nel menu della vigilia – continua la Coldiretti – è servito soprattutto il pesce, quest’anno a Natale è prevalsa la carne e hanno vinto bolliti, arrosti e fritti, dall’agnello ai tacchini, ma anche minestre, zuppe, paste ripiene, cappelletti in brodo e pizze rustiche e i dolci regionali presenti nel 52% delle case, oltre agli immancabili panettone (78%) e pandoro (74%).
I paesi più golosi di prodotti italiani secondo Confartigianato
Secondo la classifica dei Paesi più golosi di prodotti italiani redatta da Confartigianato per il valore del nostro export in testa c’è la Francia, seguita da Germania e Regno Unito. Nell’ultimo anno, i nostri cugini d’Oltralpe hanno comprato 170 milioni di euro di dolci natalizi (pari al 18,9% del nostro export di questo tipo di prodotti). In Germania sono stati esportati per 159 milioni (17,6% del totale esportato), mentre nel Regno Unito le esportazioni di pasticceria per le ricorrenze è pari a 75 milioni (l’8,3% del totale). Gli Stati Uniti sono al quinto posto, con 40 milioni di prodotti acquistati.
Le festività natalizie hanno spinto anche gli acquisti dei nostri connazionali: a dicembre Confartigianato ha stimato un consumo di prodotti alimentari delle famiglie italiane pari a 15,1 miliardi, con un aumento del 10% delle vendite rispetto a dicembre dello scorso anno. In testa alla classifica regionale della spesa a dicembre in prodotti alimentari e bevande vi è la Lombardia, con 2,5 miliardi, seguita dal Lazio con 1,6 miliardi, dalla Campania con 1,3 miliardi, dalla Sicilia e dal Veneto con 1,2 miliardi.
Perché cresce la passione per i prodotti italiani?
Secondo Confartigianato a far crescere la passione di italiani e stranieri per i nostri prodotti della buona tavola sono infatti le numerose specialità tipiche dei diversi territori italiani. Ben 5.450 prodotti agroalimentari tradizionali caratterizzati da metodiche di lavorazione, conservazione e stagionatura consolidate nel tempo. Di questi 319 sono le specialità alimentari italiane riconosciute e tutelate dall’Unione Europea con i marchi di qualità Dop, Igp e Stg, a cui si affiancano i 526 vini protetti dai marchi Doc, Docg e Igt.