È stata presentata il 1 marzo scorso la nuova collana dedicata alla comunicazione digitale per il settore travel e hospitality di Ulrico Hoepli Editore, storica casa editrice milanese. La collana si chiama DMT – Digital Marketing Turismo e comprende manuali di management e digital marketing per le aziende dell’ospitalità turistica, alberghiera e ristorativa, ricchi di spunti strategici e casi di studio. Si tratta della prima collana di manuali pensati in maniera specifica per chi lavora nel settore dell’ospitalità turistica e della ristorazione. Per saperne di più e capirne obiettivi, facendo anche un’analisi del settore, abbiamo intervistato la direttrice della collana Nicoletta Polliotto.
Nel mondo del turismo hai riscontrato le stesse criticità affrontate in quello del food?
“Il mio lavoro mi ha vista nella poliedrica veste di project manager per hotel, strutture extra alberghiere e ristoranti. Ho sempre ritenuto (anche quando i tempi non erano così maturi come ora) che fosse meglio parlare di TURISMO piuttosto che utilizzare tutti i vari “ismi”. Per questo 10 anni fa ho scelto di curare CnR – Comunicazione nella Ristorazione, blog dedicato alla comunicazione web e social per le attività ristorative. E ho sempre viaggiato borderline tra i due mondi… sino a rendermi conto che in termini di opportunità e di dinamiche comunicative ci fossero sempre più affinità. Differenze ce ne sono, per carità. Prima tra tutte che l’hotellerie e il travel hanno iniziato a comunicare online 20 anni fa e che produttori food & Wine e somministratori stanno iniziando solo ora e con grande fatica. E poi valutiamo che sono trascorsi appunto 20 anni e che le esigenze dei clienti e le abitudini di ricerca e di contatto sono profondamente evolute. Prenotiamo online, ci aspettiamo che ci consegnino il pasto a casa o in ufficio con un click e siamo nell’era della risposta real time e della review economy! Occorre quindi una trasformazione più radicale nel mondo del cibo”.
Come nasce l’idea della collana DMT – Digital Marketing Turismo, a chi si rivolge e soprattutto su cosa vogliamo porre la lente di ingrandimento?
“La collana innovativa del turismo convergente è per l’appunto il sottotitolo che anticipa i contenuti delle future pubblicazioni. Ogni libro analizza, in modo panoramico ma esaustivo, un approccio o un ambito di studio legato al management e al marketing applicato al turismo e all’ospitalità, creando relazioni e ponti con gli altri volumi della collana. DMT avrà un ritmo di uscita di 3-4 titoli ogni anno, a partire dal 3 maggio 2019, giorno della prima nuova uscita della collana: Digital Marketing Extra Alberghiero di Domenico Palladino, giornalista e digital pr specialist nei settori del turismo e dell’ospitalità. A questo e ai titoli futuri si aggiungono altri due volumi: includeremo la ristampa di due manuali di successo pubblicati da Hoepli nel 2018: “Digital Food Marketing, guida pratica per ristoratori intraprendenti”, il mio titolo, e “Web Marketing Turistico e oltre” di Michela Mazzotti. I titoli sono dedicati a giovani studenti di turismo e accoglienza, ai colleghi marketer che vogliano confrontarsi con altre visioni ed esperienze ma soprattutto agli operatori del settore, per acquisire consapevolezza, conoscenza, visione, strumenti e anche motivazione e coraggio per fare scelte d’impresa mature e attuali. Libri tra il visionario e il pratico, passeranno dalle motivazioni e i modelli di scelta e di organizzazione del lavoro ai casi di studio e a idee e spunti take-away da mettere subito in pratica nel quotidiano della propria attività. Perché per i tutoriali e gli How to do ci sono Aranzulla e Youtube. Per il coaching c’è Frank T.J. Mackey, autore di Seduci e distruggi, e motivatore in programmi per uomini suggestionabili. Per i voli pindarici, i trattati in accademichese. Per il resto cerchiamo e cercheremo di esserci noi”.
Saranno guide, manuali con strategie da applicare o testi che aiuteranno a far comprendere come agire e dove non sbagliare. Qual è la ricetta e quali sono gli ingredienti di questa collana?
“Intanto la collana sarà letteralmente un filo, una traccia un percorso, riempito di perle, selezionate con cura. Ogni autore è accompagnato nel suo percorso di analisi, di elaborazione e di sviluppo di pensieri e di teorie, modelli, esempi. La ricetta è un mix tra visione, strategia e applicabilità di ricerca e dati. Un cocktail con un terzo di analisi dati, un terzo di sintesi strategica e un terzo di casi di studio ed esercizi da realizzare in hotel e in cucina. Completa una spruzzata di coralità, con le verticalizzazioni di alcuni esperti invitati dall’autore. DMT – Digital Marketing Turismo è un percorso formativo in più volumi, veri pezzi da collezione, imperdibili, complementari e simbiotici . Vogliamo raccontare il turismo e l’ospitalità con un taglio che accenda nel lettore una scintilla e sia corroborante come una tazza di caffè appena tostato. Che sia inebriante e con un retrogusto da meditazione come un bicchiere di buon vino. E che alla fine lasci la voglia di scartarne subito un altro, come in una scatola di cioccolatini”.
Già pronto il primo volume “Digital marketing extra alberghiero – come riempire tutto l’anno case vacanza e hotel” di Domenico Palladino. Quali sono gli altri argomenti in programma?
“Penso che sia coraggioso, un po’ provocatorio ma soprattutto foriero dello spirito e dell’orientamento futuro della collana, aver scelto come primo libro di una collana dedicata al digital marketing applicato al Turismo, un tema legato all’accoglienza extra alberghiera. Come sai in questo periodo la ricettività mainstream è un po’ in tensione nei confronti di nuovi movimenti che non vorrei definire appartenenti alla sharing economy (non si scambiano più i divani o i passaggi in stile on the road!) ma rispondenti a nuovi bisogni e alle preferenze dei viaggiatori “live like a local”. Tutto sta convergendo. Si può scegliere il conservatorismo retrogrado oppure sposare l’innovazione che è la capacità di declinare (e di rispondere a) bisogni rinnovati. Sui prossimi titoli – dopo il 5 aprile con l’opera di Domenico Palladino – il più fitto mistero. Posso spoilerare quelli sui quali stiamo lavorando: si tratta di due autrici donne, la prima social media specialist di grande spessore ed esperienza, alla sua prima opera editoriale, con un testo che saprà mettere ordine negli obiettivi, percorsi, strumenti da scegliere e operatori da mettere in gioco quando si si prepara un buon piano di marketing digitale applicato al turismo. L’altra autrice un volto notissimo del web che ci parlerà di Visual marketing con un manuale pratico, che risolverà problemi e difficoltà a ristoratori, albergatori e addetti al turismo in senso ampio. Ancora in lavorazione un bellissimo titolo sul futuro della distribuzione e poi ottiche inusuali per il turismo, dall’antropologia all’Experience design, dalla progettazione identitaria al turismo eno-gastronomico”.
Di cosa ti piacerebbe parlare, quale tema vorresti affrontare da tempo?
“In un mio libro, vorrei parlare di Menu Design perché sin ora si sono adottate sterili formulette e modelli tradotti pedissequamente dall’”americano” e non si è progettato nulla su misura per la qualità e la varietà della Ristorazione italiana. Ci si ferma alle regole e ai canvas del menu engineering. Ecco mi piacerebbe che si potesse lavorare con la ricerca su queste tematiche per elaborare modelli non grigliette da 4 soldi, tanto per vendere la ricetta vincente in 5 mosse al ristoratore del nostro paese. Ci serve qualcosa di più approfondito, sostenendo il ristoratore in un percorso di crescita che avrà ricadute potenti sulla ristorazione, migliorando produttività, riducendo indice di mortalità aziendale, ottimizzando i risultati economici, stabilizzando e aumentando l’occupazione qualificata in questo settore. Lo stesso dicasi in senso estensivo per il turismo. Qui gli operatori si credono più formati e accorti e in parte lo sono. Si sono avvicinati al mondo web, hanno compreso l’importanza di sito web e presenza sociale, si sono avvicinati al revenue management, lavorano sul booking online in modo evoluto, sanno mixare diverse strategie di distribuzione del prodotto. Ma ritengo che abbiano bisogno di uscire dal seminato, di rifare il punto della situazione. Siamo nell’era dei contenuti prodotti dagli ospiti, delle recensioni cui rispondere in tempo reale, della valorizzazione del territorio attraverso la propria attività ricettiva, della progettazione di modelli esperienziali. Dobbiamo conoscere il proximity marketing, il booking attraverso i chatbot, blockchain, realtà aumentata, realtà virtuale, intelligenza artificiale, automatizzazione nel marketing, personalizzazione dell’offerta. Dobbiamo padroneggiare e muoverci con disinvoltura in nuovi scenari. E i nostri manuali sono progettati e proposti come reali pilastri per questo nuovo giro di boa dell’accoglienza italiana”.
Grazie alla tua personale esperienza di fruitrice di alberghi o ristoranti, hai individuato i punti sui quali dovrebbe lavorare i protagonisti del settore?
“Ho sempre sognato fare la mistery guest, perché per natura sono pignola, attenta ai dettagli, curiosa. In pochi istanti noto una miriade di elementi che potrebbero essere sistemati e ottimizzati. Purtroppo o per fortuna non è il mio mestiere. Le mie esigenze sono mediamente spartane, non amo lo sfarzo né la opulenza. Amo sì un’ospitalità fatta di piccole attenzioni e di micro benefit. Se un ristoratore o un albergatore ascoltasse i suoi ospiti prima dell’arrivo in hotel o al ristorante, scoprirebbero come stupirli e come “rapirli”. Bastano poi piccoli e poco costosi servizi inaspettati per far partire tutto con il piede giusto”.
Oltre a far acquistare e leggere i libri della neonata collana DMT – Digital Marketing Turismo, cosa consiglieresti o ti senti di consigliare a chi opera nel settore ristorazione, turismo e ospitalità?
“Hoepli conferma – sposando il Turismo con una collana dedicata – in modo coraggioso e contro tendenza per l’editoria italiana il proprio impegno a favore di questo mondo estremamente rilevante per l’economia italiana. Per questo mi auguro che i libri pubblicati aiutino gli imprenditori a investire in maniera oculata, scegliendo strategie, strumenti ma anche consulenti e progettisti di qualità, e i talenti italiani a emergere e a valorizzare il patrimonio turistico italiano. Sia i consulenti di domani sia e soprattutto gli imprenditori coraggiosi e mi auguro razionali che prenderanno in mani le fila della nostra proverbiale ospitalità Made in Italy. Non siete “nati imparati”, non date per scontato, non siate arroganti, ammettete di non conoscere, di non sapere, di ignorare. Questo è il primo passo per crescere. Curate l’accoglienza che è sia offline sia online. Su tutto: diventate progettisti di esperienze e di emozioni. Questo è il vostro lavoro. Quindi comprate buoni libri e leggeteli!”.